Luca Monaco per “la Repubblica - Edizione Roma”
BOTTIGLIE DI VINO
Non proprio «di origine controllata». Anzi, tutt' altro. Così è finita sotto sequestro una partita del vino dei Castelli, prodotto e distribuito da una cantina che, secondo gli investigatori, partecipa anche alla storia sagra del vino di Marino. I carabinieri del Nucleo anti- sofisticazione di Roma (Nas) «in gita ai Castelli», per dirla rubando una strofa al motivo popolare che dal 1926 accompagna le bevute alla festa celebrata ogni prima domenica di ottobre sulla rocca del piccolo comune a 20 chilometri da Roma, nelle scorse settimane hanno passato al setaccio le cantine del territorio.
Vino rosso
Proprio a Marino hanno sorpreso un produttore e rivenditore allergico alle regole. Sia a quelle sulla sicurezza alimentare, che alle norme del lavoro. «Fontane che danno vino?». Quale? Verrebbe da domandarsi. Perché una volta entrati nella cantina, i Nas hanno subito riscontrato delle pessime condizioni igieniche. Poi hanno chiesto le specifiche sui 700 ettolitri di «nettare», tra bianco e rosso, stipati nei tini in acciaio. Niente da fare. Sui registri non era appuntato alcun dato. Non la provenienza d'origine del vino, né la qualità.
vino bianco 6
È scattato il sequestro del vino, oltre alla multa da 60mila euro al proprietario della cantina, che quando ha visto i carabinieri è andato via. Lasciando soli moglie e figlio a farfugliare spiegazioni plausibili. Un tentativo fallito. Gli ispettori del ministero dell'Agricoltura impegnati nella repressione delle frodi alimentari hanno estratto alcuni campioni di vino per analizzarli in laboratorio e capire se sia stato tagliato con delle sostanze chimiche, nocive per la salute. È finta così «La gita ai Castelli».