Estratto dell'articolo da www.lastampa.it
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«Preside, noi preferiamo andare al compleanno. Rinunciamo alla gita. O partiamo tutti, o nessuno»: i ragazzi della IV C del liceo Scientifico Michelangelo Buonarroti di Pontecorvo, in provincia di Frosinone, hanno bussato alla porta della preside Lucia Cipriano e le hanno detto che per quest'anno avrebbero rinunciato alla gita di cinque giorni in Sicilia. Lo facevano per stare vicini alla loro compagna di classe costretta su una sedia a rotelle. Colpa di un problema organizzativo.
L’imprevisto e la scelta dei ragazzi
L'agenzia alla quale l'istituto si era rivolto per organizzare il viaggio aveva dovuto spostare all'ultimo momento la data di partenza: pochi giorni. Ma così il periodo della gita sarebbe andato a coincidere con il giorno in cui la loro compagna avrebbe festeggiato i suoi 18 anni. E tra la gita ed il compleanno non hanno avuto dubbi.
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La ministra Locatelli: esempio di grande sensibilità
Un plauso al loro comportamento è arrivato dalla ministra alle Disabilità Alessandra Locatelli: «Hanno dimostrato una grande sensibilità e credo che i nostri giovani possano essere un esempio positivo anche per tanti adulti. Complimenti ai ragazzi ma anche alla scuola e alle famiglie», ha osservato.
Il sindaco di Pontecorvo: gesto che va premiato
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Mentre il sindaco di Pontecorvo Anselmo Rotondo ha annunciato che premierà questi studenti: «Alla riapertura della scuola subito dopo le feste di Pasqua andrò in classe per invitarli ufficialmente in municipio. Li riceveremo nell'Aula consiliare e gli consegneremo una pergamena ed una targa con cui sottolineare il loro gesto di lealtà, amicizia ed altruismo».
La preside dell’istituto: sono eccezionali
«Sono stati eccezionali, hanno deciso tutto da soli. Si sono riuniti, hanno parlato e stabilito che quella era la cosa più giusta da fare»: Lucia Cipriano è preside da anni, un episodio così non le era mai capitato[…]
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La commozione della madre
[…] Commossa la mamma della liceale: «Sono ragazzi eccezionali, da loro abbiamo tanto da imparare. Non possiamo che dire grazie di cuore».