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    SERVIZI E SEGRETI - DOPO L’ARTICOLO DEL “GUARDIAN” SUL RISCATTO CHE L’ITALIA AVREBBE PAGATO PER IL RILASCIO DI PELIZZARI NEL 2010, I NOSTRI 007 CHIEDONO DI EVITARE SENSAZIONALISMI CHE POTREBBERO INNESCARE LA “CORSA” AI RAPIMENTI, ESPONENDO A RISCHI ALTRI ITALIANI


     
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    1 - PELLIZZARI: 007, DA VOCI RISCATTO RISCHIO PER OSTAGGI

    (ANSA) - "Speculazioni destituite da fondamento" che espongono "ad alto rischio" le operazioni in corso per riportare a casa gli altri ostaggi italiani nel mondo.

    Bruno Pelizzari Bruno Pelizzari

    Cosi' fonti d'intelligence commentano quanto scrive il Guardian sul riscatto che l'Italia avrebbe pagato per il rilascio di Bruno Pelizzari, rapito dai pirati somali nel 2010.

     

    Le stesse fonti assicurano che sulla vicenda "il Governo ha gia' detto tutto" (l'allora ministro degli Esteri, Giulio Terzi, aveva escluso il pagamento di un riscatto, ndr.) ed invitano "a grande senso di responsabilita', soprattutto in questo momento, quando ci sono attivita' in corso che riguardano rapiti all'estero e vite in ballo".

     

    Attualmente sono sei gli ostaggi italiani: i quattro tecnici rapiti in Libia nel luglio scorso, il ristoratore Rolando Del Torchio rapito pochi giorni fa nelle Filippine e padre

    Bruno Pelizzari Bruno PelizzariDall'Oglio, sequestrato in Siria nel 2013. Risale ad una settimana fa la voce - rimbalzata da Aleppo - che l'Italia avesse pagato un riscatto di 11 milioni di euro per il rilascio delle due cooperanti Greta e Vanessa rapite in Siria. Ora, il Guardian apre un nuovo capitolo.

    E dai Servizi arriva l'appello ad evitare di "fare sensazionalismo a perdere", in questo momento delicato.

     

    2 - SOMALIA: 007, SPECULAZIONI SU PELLIZZARI METTONO A RISCHIO OPERAZIONI DELICATE

    (AdnKronos) - "Nulla da aggiungere a quanto dichiarato a suo tempo dal governo" sulla vicenda di Bruno Pellizzari, rapito in Somalia nel 2010 e rilasciato due anni più tardi. Riferendosi a quanto pubblicato dal Guardian in merito al presunto pagamento di un riscatto, fonti dell'Intelligence sottolineano che "sono in corso attività delicate" riguardanti gli altri sei italiani ancora in ostaggio nel mondo, "che potrebbero essere messe a rischio da speculazioni, sensazionalismo e ricostruzioni senza fondamento".

     

    Il timore degli apparati di sicurezza è che certe ricostruzioni giornalistiche rischiano poi di innescare una sorta di 'corsa al rapimento', circostanza che potrebbe mettere a repentaglio la situazione dei connazionali nelle aree a rischio del mondo. Di qui un richiamo dell'Intelligence al ''senso di responsabilità'' nel trattare di vicende così delicate.  

    MASSOLO E PORRO MASSOLO E PORRO

     

    3 - SOMALIA: 007 SU CASO PELLIZZARI, I SERVIZI NON SONO UN BANCOMAT

    (AGI) - In questo momento serve "senso di responsabilita'" considerato che ci sono operazioni in corso ed e' in gioco la vita di nostri connazionali. E' l'invito che arriva da fonti dell'Intelligence dopo la notizia, diffusa dal Guardian, di un riscatto che sarebbe stato pagato dall'Italia per la liberazione dello skipper Bruno Pellizzari e di Deborah Calitz, la coppia rapita dai pirati somali nel 2010 e liberata un anno e mezzo dopo.

     

    MASSOLO E PORRO MASSOLO E PORRO

    Negli stessi ambienti si ribadisce che i Servizi "non sono un bancomat" e che con questo tipo di ricostruzione si rischia di innescare in aree a rischio dinamiche dello stesso tipo e di elevare, in sostanza, il rischio di sequestri di italiani. Sul 'caso Pellizzari', si sottolinea, la posizione e' quella espressa a suo tempo ufficialmente dall'autorita' politica, "non c'e' nulla da aggiungere". Il ministro degli Esteri dell'epoca, Giulio Terzi, aveva escluso che l'Italia avesse pagato un riscatto. 

     

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