1. CI SONO BONIFICI DI PARNASI ALLA FONDAZIONE PD
Fabio Amendolara per La Verità
Ecco la fattura che imbarazza il Partito democratico. L' inchiesta sullo stadio della Roma è davvero una polpetta avvelenata per tutti i partiti e infatti in una freschissima informativa datata 18 giugno 2018 i carabinieri evidenziano, alla voce «modus operandi» la frase del costruttore Luca Parnasi «io pago tutti per non avere nessuno». E tra quelli che pagava c' era anche la fondazione Eyu presieduta dal tesoriere del Pd Francesco Bonifazi. Nel documento c' è un capitoletto intitolato «Esame documentazione acquisita», in cui si legge che il 13 giugno scorso nell' ufficio della segretaria della società Erunova, quella di Parnasi, «è stata sottoposta a sequestro, tra le altre cose, la seguente fattura con intestazione Eyu».
parnasi e salvini allo stadio
Il documento è datato 22 febbraio 2018 ed è indirizzato alla «spettabile Immobiliare Pentapigna Srl», la stessa che Parnasi ha raccontato essergli servita per sbarcare a Milano e offrire cene a tutto spiano. Eyu dichiara di incassare 150.000 euro a pochi giorni dalle elezioni in cambio di un «progetto ricerca» che ha questo oggetto: «Casa: il rapporto degli italiani con il concetto di proprietà».
La fattura fa riferimento a un contratto sottoscritto tra le parti. Il costo del lavoro è 122.950,82 che grazie all' Iva arriva a 150.000 euro tondi tondi.
I carabinieri a questo punto hanno voluto approfondire e il 18 giugno hanno chiesto all' amministratore dell' immobiliare il report dei bonifici eseguiti tra novembre 2017 e maggio 2018. L' 1 marzo parte un bonifico da 100.000 euro, il 5 marzo, ad elezioni avvenute e perse, viene inviata la seconda tranche da 50.000 euro.
parnasi e salvini allo stadio
I carabinieri riportano anche la sintesi di una telefonata del 27 febbraio tra il commercialista di Parnasi, Gianluca Talone, e Domenico Petrolo, responsabile relazioni esterne e fundraising di Eyu, ma anche membro de dipartimento cultura e informazione Pd. Talone e Petrolo parlano di due contratti da approntare, uno da 150.000 euro e un altro da 50.000 e specificano «che in passato era stata utilizzata altra forma, la donazione, nella quale l' Iva non andava calcolata». Questa volta hanno ideato la forma del contratto per uno studio che appare davvero aleatorio «sul rapporto degli italiani con il concetto di proprietà».
luca parnasi mauro baldissoni
Nella sintesi Petrolo «invita a fare il pagamento perché li aiuta molto in quanto sono gli ultimi giorni». Per gli investigatori il riferimento è «agli ultimi giorni della campagna elettorale». Ma allora quei soldi erano per lo studio o per le elezioni? E comunque, qual era l' effettivo valore del progetto? Questo dovranno verificarlo le prossime indagini. Ma Parnasi sembra proprio uno che le relazioni le costruiva con le elargizioni: «Tu fagli fare qualcosa anche a Lanzalone, dagli 50... 30.000 euro di consulenza... fagli fare una cazzata! Costruiamo questo rapporto tondo! Così quando è il momento...».
All' altro capo del telefono c' è Paolo Fiorentino, amministratore delegato di Banca Carige, istituto di Genova, città di provenienza di Lanzalone e di Franco Giampaoletti (approdato alla direzione generale del Campidoglio dopo quella al Comune di Genova). Dall' inchiesta sta emergendo che Lanzalone abbia continuato a fornire le sue prestazioni per lo stadio, al contrario di quanto riferito in Procura da Virginia Raggi, ben oltre la fase preliminare del progetto.
FRANCESCO BONIFAZI
«Ha partecipato alle riunioni politiche (...). Finita la fase politica ha avuto inizio la fase tecnica e l' incarico di coordinarne la prosecuzione è stato affidato a Giampaoletti e Montuori». Da quel momento in poi, secondo la sindaca, sono Giampaoletti (segnalato da Lanzalone alla sindaca, come da lei confermato nel verbale del 18 giugno) e Montuori a mantenere per conto del Campidoglio i rapporti con società giallorossa e altri enti interessati. Ed è proprio Giampaoletti a contraddire la sindaca: «Lanzalone ha continuato a supportare il Comune nelle valutazioni tecnico amministrative fino al marzo o aprile 2018». «Ma dopo la variante è stato detto a Lanzalone che non avrebbe dovuto più occuparsi del progetto stadio?», chiedono i magistrati.
FRANCO GIAMPAOLETTI 1
La risposta è decisa: «No, io non giel' ho detto e non credo che altri lo abbiano fatto». E, infatti, secondo l' accusa, Lanzalone ha continuato a lavorare indisturbato per Parnasi. Il suo braccio destro Luca Caporilli non lo ha nascosto ai pm: «Lanzalone era il nostro referente». Come l' ex assessore regionale del Pd Michele Civita: «Ero certo che Parnasi avesse erogato anche in suo favore».
D' altra parte, «Parnasi», secondo Caporilli, «non ha mai fatto mistero della necessità di finanziare i partiti per poter lavorare».
Ma è con i pentastellati che a dire di Caporilli c' era un «super rapporto». E fa due nomi: Paolo Ferrara e Lanzalone, che ora dal Pd è accusato anche di essere un massone.
2. INCHIESTA STADIO, I CARABINIERI: "INDAGARE SULLA FONDAZIONE PD"
Estratti dall'articolo di Marco Lillo e Valeria Pacelli per il Fatto Quotidiano
(…) Il Nucleo Investigativo ha consegnato il 19 giugno alla pm Barbara Zuin una nota per chiedere alla Procura di svolgere "ulteriori approfondimenti investigativi" su una serie di movimenti del conto corrente della società Immobiliare Pentapigna di Parnasi.
L' informativa riguarda 'presunte erogazioni in favore di partiti politici', su 24 pagine quattro sono dedicate ai 150 mila euro pagati dalla società di Parnasi alla Fondazione Eyu, legata al Pd. Due pagine sono dedicate invece alle 'acquisizioni relative a Radio Padania'.
LANZALONE E RAGGI
L' associazione Più Voci, vicina alla Lega ha incassato 250 mila euro nel 2015.
Parlando di questa erogazione, con un collaboratore, Parnasi il 26 marzo "precisa" "di creare una giustificazione contabile retrodatata in virtù della quale sia possibile sostenere che l' erogazione sia avvenuta in favore di Radio Padania". Poi i Carabinieri riportano la conversazione in cui Parnasi dice, il 14 febbraio 2018, che "Per la Lega erano 100 e 100".
Per rispondere alle tante domande poste dalle intercettazioni sulle dazioni a Più Voci e alla Fondazione Eyu, la Procura potrebbe chiedere di acquisire le carte presso i due enti. Soprattutto nel caso di Eyu sarebbe importante capire quando è stato commissionato, quanto è costato, da chi è stato eseguito e soprattutto cosa c' è scritto in questo pregevole studio.
RADIO PADANIA LIBERA
(…) Il contratto nelle carte allegate all' informativa non c' è. Ci sono invece i bonifici: il primo marzo, tre giorni prima delle elezioni, arrivano 100 mila euro come acconto. Il saldo è il 5 marzo, dopo le elezioni. Il Corriere della Sera ha intervistato due ricercatrici di Bologna che sarebbero state pagate in tutto 7 mila euro per una ricerca del 2015 per la Fondazione Eyu su un tema simile. Il presidente di Eyu, Francesco Bonifazi, però ha minacciato querele e ha dichiarato che lo studio sarebbe costato 40 mila euro.
Chissà se la Procura è curiosa di leggerlo.