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    CACCIA ALLE “BELVE DELLA MOVIDA” – I TRE UOMINI CHE HANNO RAPINATO, PICCHIATO E STUPRATO LO STUDENTE 22ENNE A SAN LORENZO SAREBBERO TRE RAPINATORI E STUPRATORI SERIALI – PER GLI INVESTIGATORI DOVREBBERO ESSERE TRE NORDAFRICANI CHE GIÀ IN PASSATO HANNO COLPITO CON LO STESSO MODUS OPERANDI: A INCASTRARLI POTREBBERO ESSERE LE TELECAMERE DELLA BANCA DOVE LA VITTIMA È STATA COSTRETTA A PRELEVARE PRIMA DELLA VIOLENZA SESSUALE NELL’ANDRONE DI UN PALAZZO…


     
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    Emilio Orlando per www.leggo.it

     

    VIOLENZA VIOLENZA

    Dopo l’ultimo colpo, quello ai danni dello studente universitario 22enne stuprato e rapinato a San Lorenzo, c’è chi li chiama le “belve della movida”. Si tratta infatti di una banda di tre rapinatori e stupratori seriali, che potrebbe aver già colpito con lo stesso modus operandi. Il gruppo di malviventi, tutti stranieri (anzi, in ambienti investigativi si sussurra di etnia nordafricana) avrebbe già messo a segno altre rapine nei confronti di ragazzi e ragazze che rincasavano dopo la movida.

     

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    Ne sono convinti gli inquirenti della Procura e gli investigatori che stanno esaminando alcune denunce effettuate da altre vittime in altre zone della città dove si svolge il divertimento notturno. Le telecamere della banca, dove il 22enne è stato costretto a eseguire un prelievo di denaro contante sotto minaccia, hanno ripreso particolari fisici definiti «interessanti» da chi indaga e che presto potrebbero portare ad identificare almeno uno dei componenti del pericoloso commando che sta terrorizzando da mesi gli avventori della movida. 

     

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    La banda sembra che abbia pedinato la vittima fin dall’uscita del locale “Sanctuary” a Colle Oppio. Caso ha voluto che il monopattino con cui il giovane stava rincasando si fosse fermato lungo il tragitto a causa della batteria scarica, in prossimità del sottopasso ferroviario che collega l’Esquilino a San Lorenzo. Proprio in quel momento i malviventi sono entrati in azione, offrendosi di aiutare il giovane: invece lo hanno rapinato e violentato dentro l’androne del palazzo dove abita.

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    Nessuno dei residenti e dei pochi titolari delle attività commerciali che prima dell’alba erano ancora aperte ha visto oppure sentito nulla. Il fatto, oltre ad aver sconvolto il quartiere universitario dove però degrado e illegalità sono fuori controllo, ha scosso anche la comunità omosessuale, bersaglio di continue rapine violente e aggressioni. Dagli anni ‘90 sono stati 24 i delitti a Roma, quasi tutti irrisolti, che hanno avuto come vittime persone Lgbt.

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