Stefano Cantalupi per gazzetta.it
fiorentina milan
Un sabato Italiano. Di cui Pioli e il Milan avrebbero fatto volentieri a meno, perché il 4-3 della Fiorentina ai rossoneri rischia di costare carissimo: l'allungo del Napoli in vetta o il ritorno in corsa dell'Inter, lo sapremo domani. Partita emozionante a Firenze, senza un attimo di respiro: viola avanti di tre gol, l'orgoglio di Ibrahimovic riapre tutto, poi Vlahovic fa doppietta come il suo idolo Zlatan e sigilla il trionfo viola.
Il racconto parte dagli ex. Oltre a Pioli, s'intende. Se n'è parlato spesso, nel lungo avvicinamento a questo match: Rebic è out, ma in campo ci sono Bonaventura, Tatarusanu e Saponara. Gli ultimi due di questo elenco saranno protagonisti del primo tempo, in maniera opposta. "Tata" perché incappa nel primo grave errore da quando sostituisce Maignan tra i pali: è il 15', un innocuo corner va esaurendosi nelle mani del portiere romeno, ma la palla scivola via dai guanti e Duncan anticipa sia lui che Gabbia per l'inatteso 1-0 viola. Saponara, invece, perché dipinge il raddoppio con una pennellata a giro un istante prima dell'intervallo. Proprio lui, vecchio cuore rossonero anche da tifoso. Destro telecomandato.
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Il Milan, senza Tomori, in difesa concede qualcosa in più del solito. Kjaer deve occuparsi di Vlahovic e lo pedina a tutto campo, ricorrendo spesso alle maniere forti. Il danese non è capitano per l'assenza di Romagnoli (panchina) e Calabria (indisponibile): la fascia va a Kessie, e la scelta può essere caricata di tanti significati, visti i puntini di sospensione sul rinnovo dell'ivoriano.
E Ibrahimovic? C'è lui e non Giroud al centro dell'attacco. Segna subito ma è in fuorigioco, poi si divora la palla del pareggio appoggiando a lato di testa. Errore non da lui. Più precisi i tiri di Tonali e di un brillante Leao (spesso trovato dai lanci di Kjaer), ma Terracciano è reattivo. Sull'altro fronte, prima del 2-0 che fa esplodere il Franchi, sono Vlahovic e Bonavantura ad andare più vicini al bersaglio.
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Giroud a parte, Pioli non dovrebbe avere granché per girare la partita, anche per via del fatto che Messias e Florenzi sono appena rientrati da guai fisici. Ma deve fare di necessità virtù e quindi - dopo un destro sprecato da Leao - ne cambia tre: fuori Kalulu, Saelemaekers e Diaz, dentro Florenzi, Messias e Giroud. Doppio centravanti, dunque: la carta da usare nei momenti critici. La partita si scompiglia, dal 2-0 si passa in un attimo al 3-2. È l'ora dei bomber: prima capolavoro di Vlahovic, che evita il fuorigioco, Gabbia e Tatarusanu per il tris viola; poi amnesia clamorosa di Bonaventura, che regala il pallone a Ibra in area e vede lo svedese scaraventare in porta il destro del 3-1; infine, duello vinto da Hernandez su Odriozola, cross basso da sinistra e altra zampata di Zlatan. Tutto riaperto, doppietta a 40 anni in Serie A, cala il gelo sul Franchi.
La Fiorentina, però, trova il modo di riorganizzarsi. Il Milan spinge, assalta con tutto quello che ha, ma trova meno sbocchi. E quando Theo s'addormenta a ridosso dell'area di rigore rossonera, regalando a Gonzalez il pallone che poi Vlahovic trasforma nel 4-2, finisce il match anche se un'autorete di Venuti all'ultimo secondo fissa il punteggio sul 4-3. Pioli perde ancora con Italiano, come a febbraio a La Spezia. Firenze canta, sognando l'Europa. Quella che attende il Milan mercoledì a Madrid, per l'ultimo treno Champions, da prendere per dimenticare la batosta di stasera.
IBRA
Da corrieredellosport.it
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Un'incredibile papera di Tatarusanu, che non trattiene il pallone dopo essere uscito in presa su calcio d'angolo, propizia il vantaggio viola firmato da Duncan nella sfida del sabato sera di Serie A tra Fiorentina e Milan. Mentre i padroni di casa esultano e il portiere ospite si dispera battendo i pugni a terra, c'è un'altra scena che cattura l'occhio: la reazione a caldo di Ibrahimovic nei confronti del suo compagno di squadra Gabbia.
Ibrahimovic se la prende con Gabbia
Nella classica ressa che si crea in area alla battuta di un calcio d'angolo si innescano una serie di blocchi voluti e meno voluti. Fa parte di quest'ultima categoria il gesto istintivo di Gabbia, giovane difensore rossonero che nel tentativo di proteggere l'uscita di Tatarusanu prima ostacola l'intervento di Zlatan e poi lo fa addirittura inciampare e cadere. Visto l'esito finale dell'azione, ovvero il gol di Duncan, Ibra si scaglia contro il compagno chiedendogli (non molto gentilmente) chiarimenti
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