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    "SUI SET HO PRESO A SCHIAFFI E BORSETTATE UOMINI CHE INSULTAVANO LE DONNE E SONO STATA TRATTATA DA PAZZA" – L’ATTRICE E PRODUTTRICE NAPOLETANA IDA DI BENEDETTO: "GLI UOMINI SONO FATTI A COMPARTIMENTI STAGNI, C'È LA MADRE, C'È LA MOGLIE, C'È LA "ZOCCOLA", QUANDO TUTTO QUESTO SCHEMA SALTA, NON SANNO PIÙ COME COMPORTARSI. È UN PROBLEMA DI CULTURA. LE COPPIE OMO? TUTTI QUESTI MATRIMONI NON MI SEMBRA CHE SERVANO A MOLTO. L'AMORE È UNA COSA SERIA, NON C'È BISOGNO DI...”


     
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    Fulvia Caprara per “la Stampa” - Estratti

     

    ida di benedetto ida di benedetto

    Quattro anni fa è tornata a vivere a Napoli, la sua città, ma non ha trovato alcuna traccia di rinascita né di speranza: «Napoli è abbandonata alla camorra, e i più ingrugniti, oggi, sono i ragazzi che sfrecciano spavaldi con le motociclette sui marciapiedi, convinti che nessuno possa toccarli».

     

    Attrice e produttrice cinematografica, interprete, negli Anni 80, di ruoli ad alto tasso erotico e di donne spesso irruente e passionali, Ida Di Benedetto torna al cinema il 21 gennaio (dopo un'anteprima a Napoli il 9) con Gli altri, tratto dal romanzo premio Strega di Michele Prisco e diretto da Daniele Salvo: «È un thriller psicologico, ambientato in epoca post-bellica, racconta la metamorfosi di una maestra, da passiva a implacabile, una donna che passa da un percorso basato sull'accettazione a uno fatto di rivalsa e di riscoperta di se stessa».

     

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    Tra i tanti ruoli che ha interpretato, c'è stato anche quello di una vittima di femminicidio. Un dramma che continua a essere di drammatica attualità. Che cosa ne pensa?

    «La situazione è peggiorata, si uccideva in passato e si uccide ancora di più adesso. Le motivazioni di allora erano diverse, ma quelle di oggi sono ancora più impressionanti. Ogni volta che c'è l'omicidio di una donna, si scopre che queste uccisioni feroci sono compiute da uomini con disagi psicologici.

     

    Le donne si sono emancipate, i maschi, invece, non hanno avuto modo di crescere, di capire, non ci sono stati maestri che abbiano loro insegnato che cos'è il femminile. Venivano da generazioni in cui le donne erano considerate, dai padri e dai nonni, gli angeli del focolare. Gli uomini sono fatti a compartimenti stagni, c'è la madre, c'è la moglie, c'è la "zoccola", quando tutto questo schema salta, non sanno più come comportarsi. E comunque alla base di tutto c'è la mancanza di cultura».

     

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    In «Immacolata e Concetta» di Salvatore Pisciscelli ha raccontato la storia drammatica di una coppia lesbica che sfidava convenzioni e tabù sociali. Pensa che, in questo campo, le cose siano migliorate?

    «Tutte queste feste, tutti questi matrimoni, tutta questa necessità di sottolineare l'uguaglianza, non mi sembra che servano a molto. Da dove viene la necessità di pubblicizzare? Perché sbandierare le proprie preferenze? L'amore è una cosa seria, non c'è bisogno di sventolare niente».

     

    Come giudica le coppie omogenitoriali?

    «Non sono d'accordo con l'idea delle due mamme o dei due padri, sono cose che mi fanno ridere, ma che mi provocano anche pena. C'è così tanto bisogno dell'inseminazione artificiale? Ma perché non si preferisce adottare, occuparsi delle migliaia di bambini che muoiono di fame? Fate questo, prendetevi cura delle loro vite in pericolo».

    ida di benedetto sandra milo mara venier ida di benedetto sandra milo mara venier

     

    Ha sempre detto quello che pensava e ha anche interpretato ruoli che, rispetto ai tempi, erano abbastanza estremi. Pensa che il mondo dello spettacolo l'abbia per questo discriminata?

    «Un po' sì. Sono stata additata come una pazza, quando andavo sui set vedevo che i truccatori continuavano a chiedermi se andava tutto bene, non capivo perché. Poi erano loro a spiegarmi: "Signora, ma non è pazza come avevamo sentito dire"».

     

    Da dove nasceva la diceria?

    «Ho preso a schiaffi uomini che insultavano donne. La prima volta è successa a Napoli, stavo girando un film, c'era una comparsa molto anziana che moriva di freddo e si lamentava, passò una persona delle maestranze e la mandò brutalmente al diavolo. Era un uomo, lo chiamai, lo feci avvicinare a me e cominciai a riempirlo di borsettate in faccia. Sono fatta così, quando vedo che qualcuno manca di rispetto a qualcun'altro, arrivo a essere violenta».

    marina ripa di meana luca barbareschi e ida di benedetto marina ripa di meana luca barbareschi e ida di benedetto

     

     

    Ha lavorato con grandi registi. A iniziare da Werner Schroeter. Come andò?

    «Schroeter è inarrivabile, capace di provocare il talento degli attori. Ti affida la scena, ma non ti dice esattamente come devi farla. Mi ha insegnato a pensare, a inventare, a dimostrare le mie doti, a muovermi. Con Strehler è andata allo stesso modo, ricordo sempre la volta che durante le prove di uno spettacolo, mi trascinò sul palcoscenico tirandomi per il braccio, dicendo "questa è un'attrice". È stato il più bel premio della mia vita».

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    Domenico De Masi e Ida Di Benedetto Domenico De Masi e Ida Di Benedetto Ida Di Benedetto Ida Di Benedetto

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