Estratto da repubblica.it
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Prima un urlo dal pubblico, “viva l’Italia”. Poi una risposta, sempre dal pubblico, come a voler dare un seguito: “viva l’Italia antifascista”. E questo secondo urlo, risuonato dal loggione a pochi secondi dall’inizio del “Don Carlo” per la Prima della Scala e subito dopo l’inno di Mameli, ha generato una reazione sbalorditiva: ha smosso la Digos, intervenuta per identificare la persona che ha risposto.
Gli agenti hanno identificato Marco Vizzardelli, appassionato di lirica, loggionista e giornalista esperto di equitazione. "L'ho buttata sul ridere, ho detto agli agenti che avrebbero dovuto legarmi e arrestarmi se avessi detto il contrario, “viva l'Italia fascista”, ma così no", ha detto lo stesso Vizzardelli.
UN BALLO IN MASCHERA - TEATRO ALLA SCALA -POSTER BY MACONDO
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Nei minuti successivi all’urlo, in molti si sono affrettati a lasciare commenti alle agenzie di stampa: per l’ex sovrintendente Alexander Pereira “l'antifascismo non ha niente a che fare con la prima della Scala"; per il ministro Matteo Salvini “alla Scala non si urla”; (…) E il presidente del Senato Ignazio La Russa ha sostenuto di non averlo sentirlo. Gli agenti della digos, invece, ci sentivano benissimo.
FRANCESCA VERDINI - MATTEO SALVINI PRIMA DELLA SCALA 2023 IGNAZIO LA RUSSA - MATTEO SALVINI - LILIANA SEGRE - BEPPE SALA - GENNARO SANGIULIANO - CHIARA BAZOLI - INNO DI MAMELI - PRIMA DELLA SCALA 2023 IGNAZIO LA RUSSA - PRIMA DELLA SCALA 2023