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    IERI L'APERI-CONTE HA FATTO IL MIRACOLO: METTERE TUTTI D'ACCORDO NELLA DELUSIONE - PD E 5 STELLE, RENZI E MATTARELLA, UE E SINDACATI, DELUSI DA UN DISCORSO ANDREOTTIANO, IN MODALITA' "MEGLIO TIRARE A CAMPARE CHE TIRARE LE CUOIA", DEL TUTTO PRIVO DI PROGETTI CONCRETI E DI RIFORME DA METTERE IN CANTIERE - IL PROBLEMINO È CHE LA CASSA DEL GOVERNO È ALLA CANNA DEL GAS, E HA CHIESTO CON URGENZA A BRUXELLES OLTRE 20 MILIARDI PER LA CASSA INTEGRAZIONE. MA L'UE TENTENNA PERCHÉ… - LA TRAPPOLA DEL SUCCESSO DEI BTP: SE I RISPARMIATORI HANNO PAURA DEL FUTURO E PREFERISCONO METTERE I SOLDI SOTTO IL MATERASSO DELLO STATO ANZICHE' SPENDERE, L'ITALIA NON USCIRA' MAI DALLE CRISI


     
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    l'ennesima conferenza stampa di conte by osho l'ennesima conferenza stampa di conte by osho

     

    L'ennesimo Aperi-Conte della sera è riuscito – miracolo! – a mettere tutti d'accordo: dal Pd ai 5 Stelle, da Renzi a Mattarella, dall'UE al Vaticano. Tutti delusi.

     

    Il suo discorso in perfetto stile vecchia Dc, un andreottiano ''meglio tirare a campare che tirare le cuoia'', ha lasciato l'amaro in bocca persino ai sindacati, che finora andavano d'amore e d'accordo con il premier.

     

    LUCA BIZZARRI E L'INQUADRATURA SBILANCIATA PER FAR ENTRARE ROCCO CASALINO LUCA BIZZARRI E L'INQUADRATURA SBILANCIATA PER FAR ENTRARE ROCCO CASALINO

    Landini aveva ottenuto la protezione blindata del pubblico impiego più la cassa integrazione per tutti. Che altro poteva chiedere il capo della Cgil, spesso ospitato sulle pagine governative del Fatto Quotidiano? Molto di più, anche perché la cassa integrazione continua a non arrivare a molti lavoratori, con le aziende e le banche che anticipano le somme senza avere certezze.

     

    Come spiega un articolo di Annalisa Cuzzocrea su Repubblica, il governo non ha una lira per pagare gli ammortizzatori sociali in deroga (quelli li mette lo Stato, mentre la cassa integrazione regolare la erogano le aziende con le quote accantonate) e ha chiesto all'Unione Europea, attraverso il fondo SURE, 20 miliardi per rifinanziarli, con una lettera che lascia trapelare una certa urgenza.

    conte mattarella conte mattarella

     

    Se questi soldi non arrivano subito, bisognerebbe immediatamente tornare in Parlamento per votare un altro scostamento di bilancio perché centinaia di migliaia di lavoratori resterebbero scoperti in estate.

     

    Ma a quanto pare è proprio quello che vorrebbe Bruxelles: costringere l'Italia a mettere nero su bianco i numeri di un deficit 2020 sempre più grande, e a fare anche qualche altra emissione di Btp. Così da dare l'impressione ai famigerati ''frugali'' che a Roma non si servono pasti gratis, fornendo soldi ''extra-bilancio'' che non facciano sballare ancora di più i parametri di Maastricht.

     

    GIUSEPPE CONTE URSULA VON DER LEYEN GIUSEPPE CONTE URSULA VON DER LEYEN

    Così che quando quel deficit andrà a finire nel cratere del debito pubblico, i numeri-monstre saranno utili per inchiodare il nostro paese alle sue responsabilità in un futuro più o meno lontano.

     

    Il problema delle emissioni-record di titoli di stato è quello già sottolineato da Ignazio Visco: se le banche investono in Btp, per garantirsi quel 1,6% di rendimento (gli altri bond sovrani ormai sono a perdere), tolgono liquidità per i finanziamenti all'economia reale, che dunque resta ancora più impantanata.

     

    GIUSEPPE CONTE E IL BONUS MONOPATTINO GIUSEPPE CONTE E IL BONUS MONOPATTINO

    E, allo stesso modo, se i risparmiatori mettono i loro soldi sotto al materasso del Tesoro, comprando titoli di Stato a piene mani, immobilizzano la loro liquidità invece di reimmetterla nell'economia asfissiata da tre mesi di Coronavirus. Può anche ripartire l'offerta, ma senza domanda il sistema crolla.

     

    L'impressione di ieri sera conferma la tendenza delle ultime settimane: Conte si è potuto permettere un discorso così insulso anche perché sa che al momento non esiste e non può esserci un'alternativa con un'emergenza sanitaria che non ha finito il suo ciclo.

     

    Soprattutto tra i 5 Stelle, che con il 32% dei consensi dovrebbero cedere la poltrona di Palazzo Chigi al Pd oppure trovare un'altra figura che sia in grado di imparare come si sta al governo nell'arco di pochi giorni. Assai improbabile.

    conte conte

     

    E allora avanti con la fuffa, con gli ''Stati Generali dell'Economia'', con le task force e le commissioni. Zero riferimenti alle riforme, che erano quelli che si aspettavano da Bruxelles, visto che anche il progetto del Recovery Fund prevede delle belle sterzate istituzional-burocratiche in cambio del cash europeo.

    conte 2 conte 2 ROCCO CASALINO GIUSEPPE CONTE ROCCO CASALINO GIUSEPPE CONTE

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