Jeena Sauers per Harpers Bazaar
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"Aspettiamo troppo" dice un trentenne che lavora nel mondo del cinema, “Se perdiamo tempo a conoscerci, nessuno farà sesso”. Fine giugno agli Hamptons, zona ricca di New York. Siamo nella Jacuzzi esterna, con altre coppie conosciute ore fa e l’argomento principale è che nessuno sta facendo sesso all’orgia ‘Killing Kittens’, aperta solo a membri esclusivi.
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Sì, mentre il pomeriggio volge a sera, si vede qualche culo o topless ma nessuno che scopi e tutti concordiamo che sia un problema. All’arrivo ci hanno offerto prosecco e cocktail a base di rum, divieto di parlare di "sex party" o "Killing Kittens", il nome in codice era “Compleanno di Gweneth" che poi è il nome dell’organizzatrice/dominatrice. Dress code: tutti in bianco. Il luogo non delude, una villa meravigliosa, con stanze adibite “al gioco” e condom, salviette e gomme da masticare a disposizione in ogni bagno.
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Nel soggiorno, ci hanno dato la borsa-regalo della ‘LELO’, marca di sex toy che qui fa da sponsor. Dopo il primo giro, ogni drink costa 10 dollari. Parte la musica ambient in piscina, si gioca a tennis, ci si sdraia nello splendido giardino. Chi compone questa élite sessuale di cui si parla? Gente normale, solo più bianca, ricca, vecchia ed eterosessuale. Su 50 ospiti, ho visto solo una donna di colore e nessuna coppia omosessuale. L’ingresso costa 400 dollari a coppia e qui si arriva solo con la barca.
Il sito promette che i membri sono tutti belli, ma qui il livello non è altissimo. Non vedo modelle né celebrità. Si conversa normalmente, qualcuno parla del suo prossimo matrimonio. Gli uomini non accompagnati non possono entrare, quindi la platea è composta da coppie navigate e da trentenni alla prima esperienza. A un certo punto arriva un uomo brizzolato e dalla sua limousine scendono dieci giovani e pettinatissime donne, tre in accappatoio bianco e tre russe che flirtano un po’ con tutti.
Il party è iniziato alle tre e mezza del pomeriggio e non si vede ombra di cibo. La cena è prevista alle 23. Alle 17 passa qualche vassoio di ostriche, sparite subito. Alle 18 i camerieri portano del sushi e gli invitati affamati accorrono in massa: l’atmosfera esclusiva e sensuale si è andata a far fottere in un attimo, per l’appetito. Un’ora dopo, spiedini di carne. Si dice che se le cose non partono da sole, ci pensa Gweneth. Non vedo nessuna orgia, ma si sentono gli ospiti che si lamentano, per la scarsità di cibo e perché è poco elegante far pagare da bere quando hai speso 400 dollari per entrare.
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A un certo punto, siamo passati da niente a tutto: una donna fa un pompino a suo marito, una giovane con il reggiseno di ‘Agent Provocateur’ riceve un cunnilingus dal brizzolato, un ragazzo si avvinghia ad una bionda e la sua fidanzata non gradisce. Vedo donne con donne ma nemmeno un uomo con un uomo. A notte la situazione diventa totalmente alla Kubrick. Vengo invitata in una stanza dove tre russe e una ginnasta dalle tette enormi, si succhiano i capezzoli e si contorcono sul divano.
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