Emanuele Buzzi per Corriere.it
LUIGI DI MAIO SI INCOLLA ALLA POLTRONA
Non cedere neppure di un millimetro. Rimanere fermi. I Cinque Stelle rievocano il monologo di Al Pacino in «Ogni maledetta domenica» per replicare agli «ammiccamenti della Lega». L’idea di un rimpasto in questa fase non viene neppure presa in considerazione.
Non a caso, Luigi Di Maio attacca Matteo Salvini con un lungo post il giorno di Ferragosto. «Ora è pentito, ma ormai la frittata è fatta. Ognuno è artefice del proprio destino», scrive su Facebook il capo politico pentastellato. E così, in questa crisi di governo d’agosto, i ruoli si ribaltano. Il Movimento, che per mesi sembrava inseguire il Carroccio, ora vira. E prova a tenere le redini. I pentastellati, proprio grazie alla crisi, hanno ritrovato coesione e Di Maio pare irremovibile. Attacca Salvini per il suo atteggiamento pro-Autostrade e torna a sottolineare che il vicepremier leghista «ha aperto una crisi che, peraltro, ora rischia di far aumentare l’Iva a milioni di famiglie e che potrebbe mandare a casa migliaia di lavoratori».
IL DITINO BIRICHINO DI LUIGI DI MAIO BY LUGHINO
DI MAIO SALVINI CONTE
L’idea è quella di porre l’accento sui pericoli di una caduta dell’esecutivo, rischi - come sostengono nel Movimento - «di cui la Lega si deve prendere la responsabilità davanti agli italiani». Intanto, impazzano le indiscrezioni sugli esiti della vicenda. Unico punto fermo per i Cinque Stelle ora sembra Sergio Mattarella, elogiato anche da Beppe Grillo nel suo post sull’anniversario della tragedia del ponte Morandi di Genova, mentre il sottosegretario Stefano Buffagni prova a ironizzare sulle mosse del Carroccio parafrasando Shakespeare: «È tutta colpa della Luna, quando si avvicina troppo alla Terra fa impazzire tutti».
luigi di maio virginia saba 3
Pochi giorni fa alcuni esponenti pentastellati avevano predetto il passo indietro della Lega: «E se riscrivessimo il contratto vincolandolo a una manovra economica forte?». Una frase tra boutade e miraggi di mezza estate allora, che rischia di diventare un tormentone almeno fino al voto di sfiducia a Giuseppe Conte in calendario il 20 agosto.
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matteo salvini alla commemorazione del crollo del ponte morandi 1
«Li aspettiamo al varco», scrive Di Maio riferendosi al Carroccio. «Vediamo cosa hanno davvero in mente di fare, non escluderei sorprese in Aula», ripete chi aveva predetto il dietrofront leghista. Ciò che è certo è che il Movimento intende tenere la linea dura e che «c’è ancora molto tempo», come dicono alcuni pentastellati, per comprendere l’esito di questi stravolgimenti agostani.