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    CORTE DEI DIRITTI DEGLI AGNELLI - PER LA VICENDA IFIL-EXOR GABETTI E GRANDE STEVENS, ORA CHE HANNO VINTO, VOGLIONO 20 MILIONI DI EURO DALLO STATO PER DANNI MORALI E PATRIMONIALI


     
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    F.Mas. per il "Corriere della Sera

     

    GIANLUIGI GABETTI - copyright Pizzi GIANLUIGI GABETTI - copyright Pizzi

    Quasi dieci anni è durata la battaglia di Gianluigi Gabetti e Franzo Grande Stevens nei tribunali italiani ed europei per opporsi alla Consob e alla procura di Torino che li hanno considerati responsabili di aggiotaggio nella complessa vicenda dell’equity swap Ifil-Exor, l’operazione finanziaria che consentì alla famiglia Agnelli di mantenere il controllo sulla Fiat al momento della conversione del prestito delle banche in azioni.

     

    fiat08 franzo grande stevens lap fiat08 franzo grande stevens lap

    E ora, dopo che ieri la Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo ha respinto il ricorso dell’Italia contro la condanna subita — sempre da parte della corte di Strasburgo — per aver violato il principio in del «ne bis idem» nella vicenda Ifil-Exor, i legali degli ex imputati vogliono passare al contrattacco. L’intenzione è quella di fare causa allo Stato italiano, per far risarcire Gabetti e Grande Stevens dei danni patrimoniali e morali subiti.

     

    CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL UOMO CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL UOMO

    Per Michele Briamonte, che insieme con l’avvocato Aldo Bozzi ha seguito la causa anche alla Corte europea, si tratta di circa 20 milioni di euro tra spese legali e danni morali. «Vogliamo ragionare su come far ripagare il male subito», spiega Briamonte (che è dello studio Grande Stevens). «La sentenza della Corte europea ordina allo Stato italiano di terminare il processo verso Grande Stevens e Gabetti», in quanto già condannati in via definitiva dalla Consob a 9 milioni di euro di multa, pena afflittiva equiparabile a una sanzione penale.

     

    GIANNI AGNELLI GIANNI AGNELLI

    «Ma il processo penale in Cassazione è finito prima della decisione di Strasburgo» con un proscioglimento per prescrizione, dopo una condanna in appello che ribaltava le assoluzioni in primo grado. Con Gabetti e Grande Stevens era stato imputato anche Virgilio Marrone, la cui assoluzione non venne poi appellata dai pm. Non potendo quindi più eseguire la sentenza di Strasburgo, per Briamonte l’unico modo per far ottenere giustizia ai due fedelissimi dell’Avvocato Agnelli è il risarcimento dei danni da parte dello Stato.

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