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    ATTENZIONE, CADUTA UNICORNI - IL 2016 POTREBBE ESSERE L’ANNUS HORRIBILIS PER GLI “UNICORNI”, LE START-UP NON QUOTATE MA VALUTATE ALMENO 1 MILIARDO - SONO 156, HANNO ATTIRATO I FINANZIAMENTI DEI FONDI MA ORA MOLTE SONO IN CADUTA LIBERA


     
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    Maria Teresa Cometto per “CorrierEconomia-Corriere della Sera

     

    uber uber

    Il 2015 è stato l' anno degli «unicorni». Il 2016 potrebbe essere quello della morte di una buona percentuale di questi animali mitici che da qualche tempo affollano la Silicon Valley. Lo ha scritto il Financial Times in un' inchiesta sul fenomeno, diventato cosi' rilevante da preoccupare le massime autorità dei mercati finanziari in America.

     

    Per unicorni si intendono le startup tecnologiche - quelle non quotate in Borsa («private») - valutate da 1 miliardo di dollari in su. Il termine l' aveva inventato tre anni fa la venture capitalist Aileen Lee per indicare quanto fosse raro riuscire a costruire una società con valutazioni miliardarie.

     

    SNAPCHAT SNAPCHAT

    All' epoca ce n' erano 39. Oggi sono quasi il quadruplo, 156 nel mondo, per un valore complessivo di 550 miliardi di dollari. Uber da sola ve vale 60.

     

    La nascita

    Il problema è che la nascita di così tanti unicorni è stata facilitata dalla partecipazione anche dei fondi comuni alla corsa per scoprire l' oro nella Silicon Valley, trovare cioè la prossima Apple o Google.

     

    SQUARE SQUARE

    L' anno scorso circa il 45% delle operazioni di finanziamento di startup americane sostenute dal venture capital (capitale di rischio) ha visto fra gli investitori anche uno o più fondi comuni, secondo l' analisi di Dow Jones VentureSource. Da questi fondi, e anche dagli hedge fund, sono affluiti in tutto 40,9 miliardi di dollari nelle casse delle startup, il 51% in più rispetto al 2014.

     

    Ma dalla seconda metà del 2015 l' entusiasmo per gli unicorni è andato scemando, mentre sono cresciuti i timori che le valutazioni delle startup si siano gonfiate a livello di Bolla speculativa. E così gli stessi fondi comuni hanno cominciato a svalutare le azioni degli unicorni possedute nei propri portafogli.

    ZENEFITS ZENEFITS

     

    Per esempio Snapchat, la app per scambiare foto e video che scompaiono in pochi secondi, è valutata oggi il 16% meno di un anno fa, quando aveva ricevuto i primi investimenti dai fondi comuni. Il crollo delle azioni di Jawbone, altra startup di San Francisco, specializzata in apparecchi audio «indossabili», è stato addirittura del 69% in due anni.

     

    La domanda - posta fra gli altri da Mary Jo White, la presidente della Sec (Security and exchange commission, il controllore dei mercati finanziari Usa) - è su quale base vengano fatte queste valutazioni. Le informazioni dovute per legge dalle società «private» sono molto meno complete e trasparenti di quelle quotate in Borsa.

     

    jack dorsey twitter jack dorsey twitter

    I fondi comuni hanno comitati di «esperti» che, ogni mese o trimestre, fanno una stima del valore di mercato delle azioni delle startup. Ma il loro know how del settore è molto limitato, in confronto ai fondi di venture capital che fanno da sempre questo mestiere, cioè scommettere sulle aziende innovative ai primi passi, tenendo conto del rischio di poter perdere tutto il capitale.

     

    Le storie

    MARY JO WHITE MARY JO WHITE

    Un caso esemplare di «unicorno-mania» è quello di Zenefits, raccontato dal Wall Street Journal , che per monitorare il fenomeno ha creato lo Startup Stock Tracker. Zenefts è una startup fondata nel 2013 a San Francisco che sviluppa software per imprese, in particolare per gestire online in modo automatico le risorse umane.

     

    Lo scorso maggio Fidelity, una delle maggiori società di gestione di fondi comuni, ha investito in questa startup 106 milioni di dollari, spingendo la sua valutazione a 4,5 miliardi di dollari.

     

    «Se ve lo siete perso, sappiate che abbiamo appena chiuso un giro di finanziamenti che ci ha fatto diventare un unicorno!», si è vantata Zenefits in una nota inviata a potenziali suoi dipendenti. Ma solo quattro mesi dopo, a settembre, la stessa Fidelity ha svalutato le azioni Zenefits del 48%. Poco dopo, sono emerse notizie sulle sue difficoltà nel raggiungere gli obbiettivi di fatturato fino alla decisione, lo scorso marzo, di licenziare 250 persone cioè il 17% della sua forza lavoro.

     

    silicon valley silicon valley

    In tutto sono 58 le startup che dall' inizio del 2015 sono state svalutate dai fondi comuni che vi avevano investito. Oltre a Fidelity, le altre società di gestione americane più attive in questo campo sono BlackRock, T. Rowe Price e Wellington: i loro fondi hanno in portafoglio le azioni di una quarantina di unicorni, secondo lo Startup Stock Tracker, e dall' inizio del loro investimento hanno abbassato in media del 28% il valore di 13 di quelle società.

     

    La prova

    Il momento della verità dovrebbe venire con l' Ipo, l' offerta pubblica di azioni per quotarsi in Borsa. Ma sempre meno startup tecnologiche decidono di fare il grande passo: solo 16 nel 2015, nessuna finora quest' anno.

    oracle building, silicon valley oracle building, silicon valley

     

    Anche perché chi ci ha provato si è scottato. Come Square, il sistema di pagamenti sul telefonino inventato da Jack Dorsey - lo stesso che ha fondato e ora guida Twitter - nel 2014 era stata valutata 6 miliardi di dollari dai fondi comuni, ma per l' Ipo l' anno scorso ha dovuto ridimensionarsi a 2,9 miliardi e ancora adesso la sua capitalizzazione, pur risalita, è ferma a 5 miliardi.

    Google alla Silicon Valley Google alla Silicon Valley

     

    «Oltre la fanfara e i titoli dei giornali, la sfida è capire che cosa queste valutazioni miliardarie significhino per gli investitori e anche per i dipendenti degli unicorni, che sono pagati in parte con azioni», ha osservato la White parlando alla Stanford university, nel cuore della Silicon Valley.

     

    Le società di gestione con i fondi più investiti negli unicorni precisano che solo una quota piccola dei portafogli è in azioni non quotate. Ma se davvero ci sarà una moria di questi animali mitici, anche i risparmiatori ne saranno vittime.

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