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    L'ATTENTATO ANTISEMITA DI HALLE POTREBBE NON ESSERE UN EVENTO ISOLATO - IL 27ENNE STEPHAN BALLIET È UN ATTIVISTA LEGATO AI MOVIMENTI XENOFOBI DI ESTREMA DESTRA, IN GRANDE CRESCITA IN TUTTA LA GERMANIA - FA PARTE DEI 12 MILA NEONAZISTI ATTIVI OGGI NEL PAESE CHE, SECONDO FONTI D'INTELLIGENCE, SAREBBERO PRONTI A COLPIRE IN QUALSIASI MOMENTO CON AZIONI VIOLENTE E SOGNANO LA PULIZIA ETNICA…


     
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    Stephan Balliet 10 Stephan Balliet 10

    1 - IL NEGAZIONISTA STEPHAN CHE ODIA DONNE E IMMIGRATI

    Mauro Mondello per “la Stampa”

     

    L'attentato antisemita di Halle non è un evento isolato. Stephan Balliet, il 27enne arrestato per l'attacco, è un attivista legato ai movimenti xenofobi di estrema destra, in grande crescita in tutta la Germania e, in maniera particolare, proprio in Sassonia, divenuta la regione-guida del sentimento nazionalista tedesco. È in questa regione, nella città di Dresda, a 140 chilometri dal luogo dell'attentato, che è nata nel 2014 Pegida, l'organizzazione razzista cui potrebbe essere legato l'attentatore.

     

    Stephan Balliet Stephan Balliet

    Ed è sempre in Sassonia che il partito di estrema destra AfD (Alternative für Deutschland) ha raggiunto il suo record storico di preferenze: oltre il 27% sia alle elezioni nazionali del 2017 che nella consultazione regionale dello scorso settembre, contro una media nazionale del 12%. Balliet avrebbe agito da solo, ma si indaga per capire dove si è procurato l'equipaggiamento e il materiale utilizzato per il raid.

     

    Stephan Balliet killer sinagoga Stephan Balliet killer sinagoga

    L'ipotesi di una rete di supporto non è del tutto scartata vista la mole di materiale bellico in possesso del giovane estremista. Nei 35 minuti di assalto ripresi con una telecamera posta sull' elmetto, Stephan emerge come antisemita, negazionista, anti-femminista, xenofobo, frustrato perché il suo attacco non ha causato la strage sperata e apparentemente maldestro nell'uso delle armi. In una sorta di prologo, in inglese, Balliet seduto al volante si presenta: «Hey, mi chiamo Anon e non credo che l' Olocausto sia avvenuto».

     

    Capelli rasati, giubbotto marrone e un foulard bianco con dei disegni al collo, il giovane - che risiederebbe in Sassonia-Anhalt, la regione dove si trova Halle - indica il femminismo come la causa del calo dei tassi di nascita in Occidente che ha aperto le porte all' immigrazione di massa. Le immagini mostrano come il giovane spari diversi colpi contro una passante, uccidendola. Poi risale in auto, chiaramente frustrato: «Accidenti, sono un fallito!».

     

    Stephan Balliet 11 Stephan Balliet 11

    Stephan Baillet fa parte dei 12.000 neonazisti attivi oggi nel paese (su 24.000 stimati complessivamente) che, secondo fonti d' intelligence, sarebbero pronti a colpire in qualsiasi momento con azioni violente. È stato l' arresto di Stephan Ernst, militante di estrema destra, per l' omicidio di Walter Luebcke, avvenuto la notte fra l' 1 il 2 giugno scorsi, a riaccendere definitivamente la luce rossa sull' attivismo armato delle organizzazioni ultranazionaliste.

     

    Luebcke, prefetto di Kassel ed esponente della Cdu, era divenuto un bersaglio dopo la sua apertura all' accoglienza dei rifugiati siriani in nome dei principi cristiani.

    Horst Seehofer, ministro degli Interni, ha dichiarato più volte negli ultimi mesi che la Germania vive una «situazione ad alto rischio».

     

    Stephan Balliet 8 Stephan Balliet 8

    Dal 1990 ad oggi almeno 169 persone sono state uccise in Germania in attentati terroristici di estrema destra. Nel tempo il contesto sociale è però radicalmente mutato. All' antisemitismo, elemento cardine delle organizzazioni neonaziste d' inizio anni '90, si è infatti aggiunta la retorica anti-migranti, fortemente fomentata dalla crescita del movimento AfD che è fortemente anti-migranti.

     

    Gran parte dei neonazisti tedeschi proviene infatti dall' Npd, il Partito Nazionaldemocratico di Germania, piattaforma intorno a cui si calcola gravitino almeno 5.500 attivisti pronti alla violenza. A loro si uniscono i militanti del movimento identitario tedesco, la già citata Pegida, la cellula paramilitare di Combat 18 e decine di individui non direttamente affiliati, come parrebbe essere nel caso dell' attentatore di Halle, ma che gravitano intorno a queste organizzazioni e alle loro attività pubbliche.

     

    Stephan Balliet killer sinagoga 1 Stephan Balliet killer sinagoga 1

    La crescita dell' ultradestra nel paese è stata rinforzata dal tema della difesa dell' identità nazionale, un concetto che dopo l' arrivo di quasi 2 milioni di profughi dal 2015 ad oggi ha rinfocolato le tensioni etniche e spinto verso l' alto i numeri dei crimini contro gli stranieri. Nei soli primi sei mesi del 2019 la polizia tedesca ha registrato 609 attacchi contro richiedenti asilo e rifugiati e 8605 reati collegabili all' estremismo di destra.

     

    I numeri restano pesanti analizzando i crimini legati all' antisemitismo, in aumento del 71% rispetto ai primi sei mesi del 2018: oggi si calcola vivano in Germania circa 200.000 ebrei. È sulla base di questi numeri che il governo federale ha deciso di raddoppiare i fondi per il dipartimento responsabile del contrasto dell' estremismo di destra, portando il budget annuale della struttura al pari del gruppo di sicurezza che lavora al monitoraggio dei fenomeni di terrorismo islamista nel paese.

    frame dal video in prima persona girato dall'attentatore di halle 1 frame dal video in prima persona girato dall'attentatore di halle 1

     

    2 - DODICIMILA "SOLDATI" NEONAZI CHE SOGNANO LA PULIZIA ETNICA

    Paolo Berizzi per “la Repubblica”

     

    Nelle chat invitano i militanti a "hitlerare" (testuale) più persone possibile.

    Messaggi d' odio contro gli ebrei, immagini di Hitler e istruzioni esplicite: «Hitlera almeno altre 5 persone o in 88 giorni (88 sta per "Heil Hitler") un ebreo avido ti ruberà tutti i soldi e ti stuprerà». Sognano la pulizia etnica, via i "nasi adunchi" e gli immigrati. E per fare "rete" si scambiano contenuti via WhatsApp e Telegram.

     

    frame dal video in prima persona girato dall'attentatore di halle 3 frame dal video in prima persona girato dall'attentatore di halle 3

    Un sottobosco razzista e antisemita dove ribolle il peggio del peggio e i gruppi - seguitissimi - si chiamano così, "Tempesta tedesca", "Ku Klux Klan International", "HH", "Razza Ariana". Questo è lo strato virtuale. Semina per la radicalizzazione. Come i siti web, dove ieri si esultava per l' attentato di Halle come fu per la strage neozelandese di Christchurch. Poi ci sono le organizzazioni "in superficie": NSU 2.0 - riedizione del primo NSU, eversivo e sanguinario - , Dritten Weg ("Terza Via"), Revolution Chemnitz. Sono violente e organizzate. Accanto a loro, i "vecchi", si fa per dire, contenitori: l' Npd, l' islamofobica Pegida fondata a Dresda cinque anni fa. Ed è impossibile non citare la "cappa" politica di Afd: si ritengono altra cosa dagli hooligan picchiatori, ma sempre destra radicale sono, pieno di voti a Est, slogan xenofobi.

     

    frame dal video in prima persona girato dall'attentatore di halle 4 frame dal video in prima persona girato dall'attentatore di halle 4

    La galassia dell' ultradestra nazionalsocialista tedesca è un mondo sempre meno sommerso. Radicato soprattutto nella Germania orientale, in particolare in Sassonia. Piegato negli ultimi anni verso una deriva terroristica. Più di 12mila militanti "pronti alla violenza". È la stima fatta dal ministero degli Interni, che ha censito un bacino nero largo il doppio. Il dato - diffuso dopo l' omicidio quest' estate di Walter Luebcke, l' amministratore della Cdu pro-migranti falciato da un estremista 45enne - dice che uno su due dei 24mila simpatizzanti neonazisti è "pericoloso". E lo sono in primis i 450 latitanti raggiunti da mandati d' arresto ma entrati in clandestinità.

     

    frame dal video in prima persona girato dall'attentatore di halle frame dal video in prima persona girato dall'attentatore di halle

    A lanciare l' allarme è stato il ministro degli Esteri Heiko Mass, «la Germania ha un problema terrorismo». Già. E il problema adesso sono loro: i "tedeschi bianchi" con il culto delle SS. I "lupi" che spuntano in tuta mimetica e coi fucili d' assalto, e magari la Go-pro sull' elmetto, come Stephan Balliet, il killer della sinagoga. Prima gli ebrei, poi il kebab. Un classico della mattanza neonazista. Qui parlano gli archivi.

     

    frame dal video in prima persona girato dall'attentatore di halle2 frame dal video in prima persona girato dall'attentatore di halle2

    In principio fu la scia di sangue del Döner-Morde, "gli omicidi del kebab". Una catena di delitti pianificati: il primo a cadere, il 9 settembre 2000, è Enver imek, fioraio, 38 anni, origini turche. Gli sparano in faccia in una serra a Norimberga. Diciotto anni e una dozzina di vittime dopo - quasi tutti immigrati, turchi, greci, pachistani - all' avvocatessa turco-tedesca Seda Basay-Yildiz arriva un messaggio: "Macelleremo tua figlia" (di 2 anni). La colpa di Basay-Yildiz? Avere assistito la vedova del fioraio turco nel processo contro i "macellai" nazisti.

     

    IL KILLER DI HALLE IL KILLER DI HALLE

    I sicari della pulizia etnica si nascondono dietro l' acronimo "NSU 2.0" (vi aderivano anche cinque poliziotti). La sigla è la riedizione del primo "NSU" (Nati onalsozialistischer Untergrund), il gruppo terroristico sgominato nel 2011 dopo 10 omicidi in tredici anni, 14 rapine e due attacchi bomba. "NSU" era, ed è, una delle punte dell' iceberg. Di questo cancro diffuso in altri Stati europei (Ungheria, Polonia, Slovacchia) e che in Germania innerva soprattutto la parte orientale del Paese: Dresda, Chemnitz, Plauen.

     

    sparatoria ad halle, in germania sparatoria ad halle, in germania

    Proprio a Plauen il primo maggio 300 estremisti del Dritter Weg hanno sfilato vestiti con i colori nazisti - verde e marrone - e appendendo al cappio bandiere dell' Ue. Cellule non "in sonno". 3 ottobre di un anno fa: l' Antiterrorismo sventa un attentato progettato da Revolution Chemnitz: il piano prevedeva un attacco a Berlino in occasione della festa per la riunificazione tedesca. Il capo del gruppo, Christian K., voleva scatenare nella capitale «una guerra civile in cui le leggi vengano sospese ». Li hanno bloccati in tempo: otto arresti. Ce ne sono almeno altri 442 di cui si è persa traccia.

     

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