Estratto dell’articolo di Alessio Corazza per www.corriere.it
PATRIZIO BALTIERI
Il cancello del garage si apre sotto il solo a picco di luglio, una Punto grigia sale la rampa e sfreccia via: a bordo, i volti una maschera di dolore coi segni della prima di tante notti insonni, ci sono i genitori di Patrizio ed Edoardo Baltieri, 28 e 24 anni.
È stato il padre a trovarli uccisi a colpi di arma da fuoco rincasando attorno alle 19 di sabato nell’appartamento di famiglia al primo piano di una palazzina di via Brigata Piemonte, tranquillo quartiere residenziale nella periferia ovest di Verona: il corpo del più giovane, Edoardo, l’ha trovato all’ingresso, quello di Patrizio riverso in camera da letto.
Il pubblico ministero di turno, il sostituto procuratore Carlo Boranga, ha disposto l’autopsia sui corpi, ma non ci sono dubbi: si tratta di un omicidio-suicidio. A sparare è stato Patrizio, che aveva compiuto 28 anni lo scorso 29 giugno: prima contro il fratello Edoardo, di quattro anni più giovane, poi contro se stesso.
EDOARDO BALTIERI
Per uccidere il fratello gli ha esploso contro tre colpi al torace con una pistola regolarmente registrata: aveva infatti il porto d’armi, preso per andare a esercitarsi al poligono di tiro. Possedeva anche un fucile, di quelli utilizzati per il tiro a volo: è stato con questo che, dopo essersi chiuso a chiave nella sua camera, si è tolto la vita.
[…] Il padre, sabato sera, ha trovato il corpo del figlio minore all’ingresso dell’appartamento, pensando inizialmente ad un malore. È stato il personale del Suem 118 ad accorgersi dei fori di proiettile. A quel punto l’uomo si è diretto verso la stanza dell’altro figlio, chiusa a chiave: all’inizio si temeva che potesse essersi barricato armato all’interno, ma il padre, sfondando la porta, ne ha scoperto il cadavere.
A restare inspiegabile, al momento, è cosa sia scattato nella mente di Patrizio per spingerlo ad uccidere il fratello: un litigio? Una parola di troppo? I Baltieri sono quello che si definirebbe una famiglia normale ma che, già prima di sabato, era stata segnata da un dramma enorme: il figlio maggiore, Leo, circa cinque anni fa, era morto di leucemia.
CASA DI Patrizio ed Edoardo Baltieri
Era lui - sostiene chi lo conosceva - a fare da collante con gli altri due fratelli, che non avevano un grande rapporto e tendevano ad ignorarsi. Non c’era stato però alcun campanello d’allarme.
Edoardo non aveva finito le scuole superiori e ora si arrabattava lavorando come barista in alcuni locali del centro […] secondo alcuni era diventato una sorta di «hikikomori», il termine giapponese che denota chi si isola completamente dalla vita sociale, ma per altri conoscenti era semplicemente un ragazzo introverso ma normalissimo. Sta di fatto che non era mai stata formulata alcuna diagnosi psichiatrica nei suoi confronti. […]