DARIO CORALLO
Dario Corallo su Facebook
Ok, forse questo sarà un post un filino diverso, ma mi sento di dire una cosa che, dopo anni di campagna mediatica in senso contrario, è estremamente delicata.
Guardando alcune foto di quello che sta succedendo a #PiazzaGrande, l’iniziativa di Nicola Zingaretti, si rimane subito colpiti da come abbiano fatto le cose in grande.
Ma lo stesso si può dire per Harambè di Matteo Richetti, o per una qualsiasi delle Leopolde: eventi pazzeschi, con ogni sorta di effetti speciali, materiali ecc.
Il punto è che questa roba costa. E costa pure tanto.
Costa l’affitto dell’area, costano i pannelli stampati, costano i gadget, costano gli impianti audio e video.
DARIO CORALLO
Qualche anno fa (cioè nel 2014) la maggioranza (PD) approvò un disegno di legge sull’abolizione dei rimborsi elettorali, ultima fonte di finanziamento pubblico ai partiti rimasta dopo il ‘93.
Il punto è che fare politica ha dei costi. Quei costi o vengono coperti con una qualche forma di finanziamento pubblico o lo devono fare i privati. E se lo fanno i privati poi questi chiedono garanzie. Chiedono garanzie sul programma, sulle persone e sulle candidature. In poche parole: i privati cercano di influire e quel singolo partito o quel singolo candidato secondo voi farà gli interessi del popolo o di chi lo finanzia?
DARIO CORALLO
Questo è ciò che è successo negli ultimi anni, a tutti i livelli. E si è visto nel Pd dove i candidati sono ormai quasi tutti professionisti affermati o imprenditori. I lavoratori non possono permettersi di fare politica. Altre volte la cosa assume colori grotteschi ed è quando non si sa da dove arrivino i soldi e nessuno osa fare la domanda. Penso per esempio ai radicali che fanno la campagna per la privatizzazione dei mezzi pubblici o a Casa Pound che quando fa la spesa sociale, nessuno va a chiedere “dove prendete i soldi?”
Quando il PD nel 2014 arrivò a quella abolizione, dove ne aveva parlato? In che modo se ne era discusso? Quella scelta fu presa in totale subalternità al Movimento 5 Stelle e alle destre che, naturalmente, hanno spinto per un restringimento del potere democratico facendo credere di fare una cosa in favore del popolo.
A un ragazzo del sud o di una qualsiasi delle nostre periferie e che ha deciso di fare politica, perché avete negato la possibilità di farla? In che modo può contendere a voi ruoli e incarichi nei quale fallite? Perché mentre il Movimento 5 Stelle e la destra gridavano per l’abolizione del finanziamento alla politica non avete detto nulla?
MATTEO RICHETTI
E a tutti gli altri che si chiedono come mai cambino i tempi ma le facce in politica siano sempre le stesse rispondo che il motivo è semplice: il domani non appartiene a chi ha il coraggio di inventarlo, ma a chi ha qualcuno per pagarlo.
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