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Paolo Bracalini per il Giornale
Prove di programma comune per la prossima «cosa» di centrodestra, più concreta - malgrado mal di pancia e diffidenze varie - dopo le prove generali di «Fronte unico anti Renzi» della piazza bolognese, da ripetere a gennaio (propone la Meloni) a Roma con una manifestazione unitaria. «Indietro non si torna» avverte Salvini, niente riedizioni di Case o Popoli della libertà, neppure se a trazione leghista, primato che ormai il segretario leghista dà per scontato.
salvini (d), con silvio berlusconi e giorgia meloni sul palco allestito in piazza maggiore a bologna 77
Ma al di là delle prove di forza e delle rivendicazioni di leadership, dietro le quinte si lavora per passare alla fase 2 e convergere su una bozza di programma comune, nella convinzione che se si vuol mandare a casa Renzi non si può fare a meno gli uni degli altri. Sia Salvini che Berlusconi pensano ad un contenitore alternativo ai due partiti (una «Lega nazionale» per il primo, un movimento liberale alternativo alla sinistra per il secondo, il nome che gira è «L’AltraItalia»), proprio per creare uno spazio neutro che possa inglobare le altre anime del centrodestra, non assimilabili direttamente nella Lega o in Forza Italia.
alvini (d), con silvio berlusconi e giorgia meloni sul palco allestito in piazza maggiore a bologna be
Ovviamente entrambi puntano ad essere gli aggregatori, più che gli aggregati. In ogni caso la premessa per un’aggregazione politica è la condivisione di una visione sull’Italia e sull’Europa. Proprio su quest’ultimo punto, l’Europa, il leader della Lega ha sempre rimarcato la sua distanza con Berlusconi, che a nella Ue fa parte della famiglia del Ppe, molto lontani dall’euroscetticismo dei movimenti in stile Lega.
salvini (d), con silvio berlusconi d
Ma ecco che proprio su questo fronte si assiste, negli ultimi giorni, ad un’accelerazione da parte di Berlusconi in direzione dell’area anti-euro e anti-Bruxelles presidiata da Salvini e anche dalla Meloni. Berlusconi ha consegnato nelle mani del segretario del Carroccio un foglio con una sintesi di programma politico-elettorale che è la base per un’alleanza di governo alternativa a Renzi.
E uno dei punti del nuovo programma berlusconiano sembra fatto apposta per venire incontro all’elettorato degli alleati. Il leader di Forza Italia mette nero su bianco che serve «meno Europa», formula che coincide pari pari con il primo punto del programma economico di governo di Matteo Salvini («Meno Europa»).
silvio berlusconi sul palco 89
Oltre a questo Berlusconi aggiunge che l’Italia deve rinegoziare il suo contributo annuale alla Ue, uno tra più alti in Europa e inferiore alla quota di fondi ricevuti in cambio da Bruxelles, altro tema molto spesso agitato dalla Lega.
Ma Berlusconi si spinge ancora più in là nel documento, abbozzando l’idea di una moneta nazionale aggiuntiva rispetto all’euro. Un’idea mai lanciata ufficialmente da Berlusconi, molto prudente sul tema delle alternative alla moneta unica, ma che trova posto nel nuovo programma proprio per aprirsi ad uno dei cavalli di battaglia di Salvini, la guerra all’euro.
BERLUSCONI E SALVINI
Altro punto del programma azzurro-verde, o forza-leghista, messo in campo da Berlusconi è la flat tax, anche questo argomento chiave della Lega di Salvini. L’unica differenza è che i consiglieri economici dell’ex premier hanno fissato al 22% l’aliquota unica per i redditi sopra i 12mila euro, mentre nel piano economico leghista la flat tax è al 15%.
berlusconi e salvini allo stadio per milan atalanta 9
Ancora. La piattaforma berlusconiana prevede regole più severe per l’immigrazione clandestina, e poi un ripensamento radicale della politica dei campi nomadi. Non si parla di ruspe, ma il concetto è quello. Insomma le basi per parlare una lingua comune e marciare uniti, pur nelle diversità. Meno profonde, per molti aspetti, di quelle tra Renzi e la sinistra del suo partito.