• Dagospia

    ITALIA FAR WEST – IL BANDITO FREDDATO DAL GIOIELLIERE DURANTE UNA RAPINA A PISA ERA APPENA USCITO DI GALERA (L'UNICO DEL COMMANDO A VOLTO COPERTO) – L’OREFICE, INDAGATO, SI DIFENDE: “HA SPARATO A MIA MOGLIE. PER DIFENDERLA HO FATTO FUOCO ANCH'IO”


     
    Guarda la fotogallery

    SIMONE BERNARDI - IL RAPINATORE UCCISO A PISA SIMONE BERNARDI - IL RAPINATORE UCCISO A PISA

    1 - RAPINATORE UCCISO: INDAGATO L' OREFICE «HA SPARATO A MIA MOGLIE, HO REAGITO»

    Tommaso Strambi per “il Giorno”

     

    Pigiare il pulsante dell' allarme. Un gesto istintivo che a Giuliana Malucchi poteva costare la vita l' altra sera. Sì, perché quando uno dei due banditi - entrati nella gioielleria del marito nel centro di Pisa - l' ha notato non ha esitato a premere il grilletto della pistola che impugnava. Fortunatamente il proiettile non l' ha centrata. «Questione di centimetri - ripete da ore Daniele Ferretti -. Per difenderla ho fatto fuoco anch' io».

     

    Otto colpi in tutto, due esplosi dal bandito, sei dal commerciante, un paio dei quali hanno raggiunto Simone Bernardi, 43 anni, originario di Aprilia, da anni domiciliato a Pisa, dove da pochi mesi aveva finito di scontare una condanna in carcere proprio per rapina. Il primo colpo di striscio, il secondo si è infilato sotto il braccio sinistro, ha trapassato il cuore all' altezza del costato ed è uscito dal braccio destro, senza lasciargli scampo.

     

    È lui il rapinatore rimasto a terra martedì sera. I carabinieri del comando provinciale lo hanno identificato subito, ma per ore hanno tenuto l' identità nascosta nella speranza che i due complici, fuggiti, facessero un passo falso. Da martedì notte, infatti, in Toscana (ma anche su tutto il territorio nazionale) è caccia all' uomo.

     

    IL CADAVERE DI SIMONE BERNARDI - IL RAPINATORE UCCISO A PISA IL CADAVERE DI SIMONE BERNARDI - IL RAPINATORE UCCISO A PISA

    Uno è quello che puntava la pistola «in faccia a mia moglie quando sono entrati in azione», ha raccontato Ferretti agli investigatori, l' altro è il 'palo' che li aspettava all' esterno sulla Fiat Panda, rubata il giorno precedente a Marina di Pisa, ma che poi, nella concitazione del momento, ha preferito fuggire a piedi. Gli uomini del nucleo investigativo stanno lavorando senza soluzione di continuità dall' altra sera.

     

    Così come il pm Paola Rizzo che, dopo aver ascoltato immediatamente il racconto dei coniugi Ferretti, adesso aspetta di conoscere i risultati dell' autopsia (che sarà eseguita oggi), quelli della tc eseguita ieri sera e la perizia balistica. E proprio per eseguire questi accertamenti irripetibili la procura ha iscritto Daniele Ferretti nel registro degli indagati con l' accusa di «omicidio volontario».

     

    «UN ATTO puramente tecnico a tutela dell' indagato - sottolinea il procuratore capo Alessandro Crini -. Paradossalmente, infatti, la maggiore garanzia è anche la maggiore imputazione possibile». «La difesa di fronte a una minaccia imminente è molto chiara - conclude il procuratore - e in questa fase la nostra priorità è cercare e individuare gli altri due rapinatori».

    DANIELE FERRETTI IL GIOIELLIERE DI PISA CHE HA UCCISO SIMONE BERNARDI DANIELE FERRETTI IL GIOIELLIERE DI PISA CHE HA UCCISO SIMONE BERNARDI

     

    Definita la cornice del fatto in cui ci si sta muovendo, la preoccupazione maggiore di investigatori e magistrati, infatti, è catturare quanto prima i fuggitivi. Uno dei quali armato e pericoloso. Il conflitto a fuoco dell' altra sera è stato fulmineo e molto cruento, anche se in un ambiente molto piccolo e il bilancio finale, assicurano fonti investigative, «sarebbe potuto essere molto più grave». Ecco perché vanno fermati. Prima che scorra altro sangue.

     

    2 - SPIETATO E SPAVALDO, IL BANDITO ERA APPENA USCITO DI GALERA

    S. Vet. per “il Giorno”

     

    Era stato scarcerato nel marzo scorso dalla casa circondariale Don Bosco di Pisa. Prima di uscire dal carcere aveva svolto un progetto di reinserimento sociale. Aveva appena finito di scontare una pena per reati specifici ed era l' unico del commando dei tre entrato in azione ad avere agito con il volto travisato.

     

     

    GIOIELLIERE PISA 2 GIOIELLIERE PISA 2

    Probabilmente, ritengono gli investigatori, proprio per il fatto di essere già conosciuto alle forze dell' ordine e di temere di essere una faccia facilmente riconoscibile a Pisa, dove risultava domiciliato. Simone Bernardi, il bandito ucciso dal gioielliere, aveva 43 anni. Era originario di Aprilia, in provincia di Latina. È stato colpito da due proiettili, uno dei quali al fianco sinistro gli è stato fatale, ha trapassato il cuore ed è uscito dal braccio destro.

     

    Attraverso le impronte digitali, per i carabinieri è stato semplice riconoscere che quel cadavere, in un primo tempo attribuito a un cittadino straniero, era del laziale autore di altre rapine in Toscana. Una molto violenta, nel primo pomeriggio del 3 agosto 2010, in provincia di Grosseto: Bernardi fa parte di un commando che prende di mira l' agenzia del Monte dei Paschi di Capalbio Scalo. È lui a entrare in banca con un complice e a minacciare la cassiera con la pistola. Fuori un terzo fa il palo.

     

    PISA GIOIELLERIA PISA GIOIELLERIA

    La rapina dura 40 minuti. La banda fugge con 61mila euro, a bordo di una Punto. Bernardi è sul sedile posteriore. La fuga viene intercettata dai carabinieri. I banditi cambiano auto. Poi, inseguiti, si fermano in strada e scendono: sparano almeno venti colpi contro i militari. Ripartono. Si rifugiano in una casa. I carabinieri li trovano. Scatta l' arresto. Per Bernardi l' accusa di rapina e tentato omicidio.

    GIOIELLIERE PISA GIOIELLIERE PISA

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport