DAGOREPORT
franceschini Fabrizio Palermo
“Da CDP un bazooka da due miliardi per il Turismo”, annunciava a grandi caratteri il Sole 24 Ore sulle dichiarazioni entusiasmanti del ministro dei Beni Culturali e del Turismo Dario Franceschini e dell’Ad di CDP Fabrizio Palermo che il 28 settembre scorso hanno presentato il Fondo Nazionale per il turismo, che intende investire fino a due miliardi di euro in strutture alberghiere storiche e iconiche nel nostro Paese.
Fabrizio Palermo e Franceschini
Scrive il Sole: “I due miliardi saranno in parte finanziati da Cdp, per un totale di 750 milioni di euro, e da investitori terzi. Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo contribuirà, attraverso un fondo istituito con il Decreto Rilancio, fino a 150 milioni di euro”.
Marco Sangiorgio Marco Doglio
I due miliardi del Fondo Nazionale per il turismo saranno gestiti da CDP Immobiliare Sgr attraverso Marco Doglio (amministratore delegato) e Marco Sangiorgio (CFO). Una coppia perfetta perché nessuno dei due sa come funziona un albergo, se non per esserci andato in vacanza.
Rocco Forte
Ora, al pari di Giuseppe Conte, la ‘’fortuna’’ dei due Marco si chiama Covid: perché sotto l’ala drammatica della pandemia ci sono “ristori” che possono occultare la pesante situazione della CdP Immobiliare Sgr, che hanno rimediato investendo negli anni passati e magari farne altri.
TH Resorts
Nel fondo confluiranno le strutture di Th Resorts e Rocco Forte Hotels in cui Cdp ha investito (Cassa peraltro è azionista dei due gruppi alberghieri citati). Come annunciava ‘’Il Fatto Quotidiano’’ il 19 gennaio (ben ante Covid) il caso della veneta TH Resort con pesanti perdite era già scoppiato, ma ora CDP Sgr ci ritorna con un altro investimento a Venezia e con una joint venture innovativa. Non solo: CDP fa una scuola di Turismo a Venezia con TH Resorts, ma con le perdite che hanno chissà cosa insegnano ai giovani italiani?
verdura resort 2
Ancora meglio per la holding estera di Rocco Forte (alla faccia della italianità), ma Sir Rocco ha una tradizionale consuetudine con i soldi pubblici: prese soldi a fondo perduto per fare il Verdura Resort in Sicilia, 70 milioni usati in parte per dargli ossigeno mentre i conti correnti erano in rosso profondo, ma in gran parte sarebbero usati per rifare il De La Ville a Roma, facendo concorrenza sleale a tutti i grandi alberghi romani. Ora ha appena venduto Villa Igea a Palermo a CDP e pare anche con un bel ‘’mark up’’ (il rapporto tra il prezzo di un bene e il suo costo) e lo gestirà lui a ottime condizioni; infine CDP ha presentato una proposta per comprare gli immobili del golf Marco Simone di Roma e chi sarà il gestore? Sir Rocco.
Marco Sangiorgio
Ma il bazooka usato da Doglio e Sangiorgio non si ferma: da grandi esperti di hotel, hanno messo nel mirino alberghi “iconici” e quindi si stanno affrettando a comprare Borgo Egnazia in Puglia da far gestire all’attuale proprietario che già passò per una ristrutturazione del debito, Hotel Luna a Venezia da far gestire al proprietario Baglioni che non ha più hotel di proprietà, e non c’entra il Covid ma anni di perdite.
Pare che la teoria (finta) sia “difendere l’italianità degli alberghi iconici”; una roba che fa rabbrividire gli esperti del settore che sanno quale sia la potenza di fuoco (vera) delle grandi catene internazionali indispensabili al turismo italiano. L’Italia purtroppo ha il doppio delle stanze delle Francia, ma piene la metà e una delle cause è proprio la scarsa presenza di catene internazionali che alimentano i flussi veri.
Fabrizio Palermo
In realtà pare che questa invenzione del Fondo Nazionale per il turismo sarebbe dovuta alla volontà di coprire i conclamati buchi del passato di Cdp immobiliare e risolvere un po’ di problemi degli ‘’amici degli amici’’, perpetrando una politica di “concorrenza sleale” di pochi eletti verso il sistema ricettivo nazionale.
E’ vero il bazooka c’è, ma verso il sedere degli albergatori italiani che agonizzano mentre qualcuno banchetta alla grande con i soldi di CDP.