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    “SIAMO MOLTO VICINI A UNO TSUNAMI. NON CONTROLLIAMO PIÙ CIÒ CHE STA ACCADENDO” - IL BELGIO NON RIESCE A REGGERE LA NUOVA ONDATA DI CONTAGI - NEL FINE SETTIMANA SCATTA IL LOCKDOWN GENERALIZZATO IN GALLES - LA POLONIA ALLESTISCE NUOVI OSPEDALI E IN FRANCIA BRIGITTE MACRON VA IN AUTOISOLAMENTO: NON HA SINTOMI MA È STATA VICINA A UN POSITIVO…


     
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    Da “il Giornale”

     

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    «Siamo molto vicini a uno tsunami. Non controlliamo più ciò che sta accadendo. Siamo la regione più colpita in tutta Europa». È un grido disperato quello lanciato dal ministro della Salute belga, Frank Vandenbroucke, nel giorno in cui nel mondo i contagi da Covid superano quota 40 milioni. Calcolate su una media settimanale, le infezioni in Belgio sono aumentate dell'80%. Dodicimila nuovi contagi registrati solo ieri su una popolazione di poco più di undici milioni di abitanti. I decessi hanno già superato quota 10mila.

     

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    Per contrastare l'impennata di casi, venerdì il governo ha ordinato la chiusura di tutti i bar, caffè e ristoranti e ha imposto un coprifuoco tra la mezzanotte e le 5 del mattino, entrato in vigore ieri, così come l'obbligo, ove possibile, di lavorare da casa. Scatterà invece nel fine settimana il lockdown generalizzato in Galles, Regno Unito. Misure simili a quelle adottate all'inizio dello scoppio della pandemia, con la chiusura di tutte le attività commerciali, di quelle per il tempo libero, dell'ospitalità e del turismo non essenziali, insieme a centri sociali, biblioteche e centri di riciclaggio.

     

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    Chiusi anche i luoghi di culto tranne che per funerali o cerimonie nuziali. Le strutture per l'infanzia rimarranno aperte, insieme alla riapertura delle scuole primarie e specialistiche dopo la pausa di metà semestre. «È la miglior chance per la nazione di riprendere il controllo del virus», ha detto il primo ministro Mark Drakeford che ha esortato i cittadini a rimanere a casa. Ieri la Public Health Wales ha riportato 950 nuove infezioni, con 35.628 casi totali in un'area con poco più di 3 milioni di abitanti. Le vittime sono 1.711 in totale.

     

    Si corre ai ripari anche in Polonia, dove il ministero della Salute ha reso noto che con le 49 vittime delle ultime 24 ore il numero dei morti si attesta ora a quota 3.573. Un ospedale da campo è in corso di allestimento allo stadio «Narodowy» di Varsavia dove entro fine settimana saranno pronti 500 posti letto, di cui 50 in terapia intensiva. In una Francia diventata specchio d'Europa con una veloce e inesorabile avanzata del Covid, anche la première dame Brigitte Macron è costretta a mettersi in autoisolamento.

    BRIGITTE MACRON VA A VOTARE CON LA MASCHERINA BRIGITTE MACRON VA A VOTARE CON LA MASCHERINA

     

    La moglie del presidente Emmanuel Macron è stata in contatto il 15 ottobre con una persona positiva, non mostra alcun sintomo della malattia ma starà in isolamento almeno sette giorni. I numeri restano preoccupanti con quasi 32.500 nuovi contagi ieri, oltre 10mila ricoveri, di cui più di duemila in terapia intensiva. E questo nonostante il lockdown a Parigi, nell'Ile-de-France e in altre otto zone metropolitane: Lione, Lilla, Tolosa, Montpellier, Saint-Etienne, Aix-Marseille, Rouen e Grenoble.

     

    Fuori dall'Europa è record di morti in Iran, dove il bilancio di ieri ha superato i tragici numeri dei mesi scorsi, con 337 vittime nelle ultime 24 ore. Allarme alto anche negli Stati Uniti, dove mancano meno di tre settimane alle elezioni presidenziali. La media dei nuovi casi quotidiani è salita a quota 55mila e 10 stati hanno raggiunto il record del numero più alto di nuovi contagi venerdì quando le nuove infezioni sono state 70mila, il numero più alto raggiunto durante il picco della pandemia.

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