Dal corriere.it
TRENO TRENORD
Una ventenne ha conosciuto l’altra nella notte tra venerdì e ieri, in ospedale. Identico il motivo dell’aiuto richiesto al pronto soccorso: entrambe passeggere di un treno delle Trenord sulla linea tra Milano e Varese, ed entrambe aggredite poco dopo le 22 da una coppia di uomini, forse stranieri almeno ad ascoltare il resoconto delle donne, che viaggiavano su quel convoglio in movimento e per lo più vuoto. Tentata violenza sessuale in un caso, violenza sessuale consumata nell’altro, perché una delle vittime è riuscita a resistere e scappare mentre la seconda no.
treni trenord
Indaga la squadra Mobile di Varese, coadiuvata dalla polizia ferroviaria. Gli investigatori si basano sui seguenti dati: la geografia degli agguati sarebbe da ricondurre all’area della stazione di Vedano Olona, dove i due potrebbero essere scesi mentre le ragazze tornavano a casa dopo la giornata di studio e lavoro, ed erano da sole come cento altre volte in passato su un classico treno dei pendolari;
i presunti immigrati avrebbero lasciato delle tracce biologiche, dalle quali isolare il Dna da confrontare in una fase successiva in banca dati, ammesso che in queste ultime ore i balordi non siano fuggiti lontano, magari anche fuori dall’Italia, sempre che abbiano i documenti in regola e non è affatto scontato; dopodiché, qualora venisse accertata la loro reale origine straniera, sembra che una delle vittime sia della medesima nazionalità degli aggressori, e avrebbe fornito elementi netti quantomeno nell’assemblaggio di un identikit; lungo il percorso e negli immediati dintorni degli scali ferroviari delle tratte di Trenord, le numerose telecamere se perfettamente funzionanti avranno ripreso i movimenti di avvicinamento e allontanamento.
Trenord
Una situazione, quest’ultima - ovvero il cristallizzare posizioni definite - che potrebbe generare ulteriori approfondimenti degli investigatori della Questura diretta da Michele Morelli, quali ad esempio la risalita grazie alle celle telefoniche agganciate dai telefonini degli apparecchi dei due. I quali, beninteso, se verrà ufficializzato l’iniziale profilo di una coppia di predatori sbandati, potrebbero certo servirsi ed essersi serviti venerdì di Sim usa e getta, ma comunque le Sim lasciano ugualmente degli indizi nei cellulari.
VIOLENZA SESSUALE
Insomma, esistono fondati motivi per ipotizzare una rapida soluzione dell’inchiesta, che giocoforza ripropone, e non potrebbe essere altrimenti, il tema dei convogli serali e del carente presidio. I fatti, brutali e drammatici, che segneranno inevitabilmente le vite delle ragazze, non sono gli ennesimi episodi su treni abbandonati, sguarniti, privi di sicurezza. Ma ovvio che, in questo momento, poco anzi nulla cambia.
VIOLENZA SESSUALE
Non è ancora dato sapere se le ventenni si trovassero sulla medesima carrozza e se le aggressioni siano avvenute in un ristretto spazio e arco temporale oppure, al contrario, i predatori si siano spostati sull’intera lunghezza del convoglio in cerca di donne isolate. Allo stesso modo non si è per adesso a conoscenza dell’eventualità di altre vittime, o su quel treno oppure, sia venerdì sia i giorni se non le settimane precedenti, su differenti convogli e magari non soltanto nella zona della provincia di Varese. La squadra Mobile potrebbe essere davanti a una coppia di seriali? Ancora presto, forse, per delineare un eventuale composito e vasto scenario.
VIOLENZA SESSUALE
Non risulta che alle vittime siano stati sottratti dei beni, la borsa come il telefonino, a conferma pertanto delle uniche intenzioni dei due, i quali potrebbero avere agito dopo aver «marcato» il controllore ed essersi assicurati che fosse a debita distanza per non ascoltare le urla e le invocazioni di soccorso, e di conseguenza non bloccare il treno azionando la procedura di emergenza per «custodire» a bordo gli aggressori fino all’arrivo delle forze dell’ordine.
VIOLENZA SESSUALE
La polizia ferroviaria sta scandagliando l’universo dell’umanità che girovaga sui treni attendendo un’occasione a danno del prossimo, sia essa rappresentata dall’opportunità di una rapina o di una violenza, e che poi, convinta della totale impunità, perfino si ripresenta sui convogli e nelle stazioni.