Leonard Berberi per www.corriere.it
Il Boeing 737-800 di China Eastern Airlines ha quasi raggiunto la velocità del suono ed è andato ben oltre i suoi limiti strutturali mentre precipitava, per questo ha iniziato a perdere pezzi prima di schiantarsi al suolo.
I soccorritori cercano le scatole nere
L’analisi del Corriere della Sera sui dati di tre diverse piattaforme di rilevazione dei voli — elaborati con i parametri forniti dalla Nasa — mostra che l’aereo ha toccato i 1.125 chilometri orari 15 secondi dopo aver iniziato la sua discesa in picchiata: in quell’istante e a quella altitudine (2.393 metri) la velocità del suono è stimata in 1.190 chilometri orari.
Parenti delle vittime
L’indagine
È un altro dettaglio, forse tra i più importanti, che gli investigatori cinesi — aiutati da quelli americani dell’Ntsb, della Faa e dai tecnici di Boeing — dovranno cercare di decifrare per dare una spiegazione all’incidente del volo MU5735 del 21 marzo partito da Kunming e diretto a Guangzhou con 132 persone a bordo: 123 passeggeri, 3 piloti, 5 assistenti di volo e un non meglio identificato «addetto alla sicurezza».
Ai comandi c’erano persone con esperienza: il comandante, Yang Hongda, aveva 6.709 ore di volo alle spalle. Il primo co-pilota, Zhang Zhengping, aveva accumulato 31.769 ore di servizio.
ricerche dopo lo schianto del boeing 737 china eastern 3
La rotta
Il velivolo è decollato alle 13.16 locali (le 6.16 ora italiana). Alle 14.17 è entrato nella «Regione di informazioni di volo» di Guangzhou. Tre minuti dopo ha perso quota senza alcun preavviso e senza ottenere un’autorizzazione del centro di controllo d’area. L’addetto designato a gestire quel volo, notando la riduzione significativa di altitudine, ha chiamato più volte l’equipaggio ma senza ottenere risposta. Quaranta secondi prima dello schianto l’aereo ha ripreso leggermente quota, ma poco dopo — alle 14.23 — il radar ha smesso di ricevere segnali dal jet dopo una ulteriore brusca discesa.
ricerche dopo lo schianto del boeing 737 china eastern
Gli ultimi minuti
Il Boeing 737-800, a leggere nel dettaglio le caratteristiche tecniche, è stato realizzato per volare in sicurezza in ogni sua fase (salita, crociera, discesa) non superando i limiti previsti: 0,83 Mach in fase di crociera (885 chilometri orari a 10.668 metri di quota), 0,89 Mach in discesa (1.031 chilometri orari a 4.600 metri). L’aereo di China Eastern Airlines, invece, ha toccato 0,945 Mach — cioè 1.125 chilometri orari — alle 14.21 e 45 secondi (le 7.21 in Italia) a 7.850 piedi di quota (2.392,68 metri), secondo l’elaborazione del Corriere.
la strana caduta verticale del boeing 737 china eastern
In alta quota
Come fa notare l’agenzia Bloomberg — che per prima ha segnalato la particolarità, stimando però una velocità massima toccata di oltre 1.130 chilometri orari — il suono viaggia a 1.225 chilometri orari al livello del mare, ma «rallenta» man mano che si sale di altitudine e si scende di temperatura. Per questo, utilizzando i parametri della Nasa, a 37.500 mila piedi (11.430 metri) — altitudine alla quale i velivoli di solito volano nella fase di «crociera» — la velocità del suono è di 1.062 chilometri orari.
quel che resta del boeing 737 china eastern
Oltre i limiti
Concentrandosi negli ultimi istanti del volo si nota che 31 secondi dopo aver iniziato la discesa non prevista il Boeing 737-800 aveva già superato i limiti della velocità di crociera, procedendo a 0,85 Mach, cioè 977 chilometri orari a 5.281 metri di quota. Cinque secondi dopo ha toccato 0,91 Mach, oltrepassando anche il valore massimo strutturale consentito. Un minuto prima di schiantarsi il velivolo ha toccato i valori record di 0,945 Mach. Cosa che ha comportato il distacco dell’estremità di un’ala ritrovata ad alcuni chilometri di distanza.
boeing china eastern si schianta nel guangxi 11
Le scatole nere
Le due scatole nere sono nei laboratori a Pechino. Se il «Flight data recorder», il dispositivo che registra i principali parametri del volo, è stato ritrovato in condizioni soddisfacenti e non dovrebbe creare problemi nell’estrazione dei dati, l’altra scatola nera — il «Cockpit voice recorder» — risulta danneggiata. È anche lo strumento ritenuto chiave perché dovrebbe aver memorizzato le conversazioni in cabina di pilotaggio, così da spiegare anche perché, a un certo punto, comandante e primo ufficiale non hanno né lanciato un allarme, né risposto ai controllori di volo prima dell’impatto.
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