Pierluigi Panza per il “Corriere della Sera”
Kasper Holten, ieri è stata applaudita anche la regia, come ha lavorato alla Scala?
kasper holten
«Ho collaborato Dominique Meyer alla Wiener Staatsoper nel 2014 e quando mi ha invitato a fare Boris Godunov insieme a Chailly ovviamente ero molto emozionato e ho detto subito di sì. Mi sono divertito a lavorare con tutti alla Scala, il coro, il cast e sono molto orgoglioso del modo in cui abbiamo svolto quest' opera speciale e insolita».
Cosa pensa delle polemiche sul «Boris Godunov» perché è un'opera russa?
«Sono, come tanti, sconvolto e scioccato dall'invasione della Russia e da tutte le sofferenze che sta causando. Penso, ovviamente, che dovremmo evitare collaborazioni con lo Stato e con le istituzioni russe. Ma Boris è stato scelto prima della guerra e cancellare un'opera critica nei confronti di uomini che cercano cinicamente il potere sarebbe decisamente controproducente.
Il mondo ha bisogno di più arte, non di meno, e il messaggio di Boris è più attuale che mai. Penso che chiunque abbia visto la produzione scoprirà che la nostra attenzione è rivolta alle vittime innocenti - non da ultimo i bambini - di cinici leader politici, e abbiamo anche un riferimento diretto alla violenza che si commette in Ucraina già dal manifesto della produzione».
boris godunov prima della scala 2022 1
In Italia c'è chi chiede più attenzione per la tradizione italiana, anche nella gestione, cosa ne pensa?
«Credo che il linguaggio dell'arte possa aiutarci a superare le differenze, a essere connessi al di là dei confini e delle diversità. Penso che il mondo sia arricchito da artisti che vanno oltre i confini e le tradizioni nazionali. Il patrimonio culturale italiano è sorprendente ricco, e va ovviamente celebrato, sia in Italia che in tutti gli altri Paesi - e viceversa».
Il successo in tv cambia il modo di dirigere l'opera?
«L'opera è un medium speciale e penso che ci si debba concentrare sui punti di forza di questa forma d'arte, invece di imitarne altre. L'opera è il luogo in cui tutte le forme d'arte si uniscono, in un'esibizione dal vivo, e ci offre un linguaggio unico per esprimere qualcosa sull'anima umana».
Kaspar Holten
Ha scelto di tenere in scena il fantasma il figlio di uno zar e usato la calligrafia con rimandi un po' a William Kentridge: quali differenze con i «Boris» di Tarkovsky e Lyubimov?
«In realtà mi sono ispirato a Shakespeare, poiché Puskin voleva scrivere questa commedia come esercizio per fare "lo stile di Shakespeare". Boris è un uomo in cerca di potere, come un Macbeth, un Riccardo Terzo. E proprio come Shakespeare usa l'idea di fantasmi e visioni - del passato e del futuro - come dispositivo psicologico, l'ho fatto anch' io con il fantasma: il bambino che Boris aveva ucciso per ottenere il trono continua a perseguitarlo. La calligrafia nella produzione è ispirata alla scrittura dei diari di Puskin più che a Kentridge, che è un artista straordinario. Non è mio compito confrontare il mio lavoro con quello di altri registi».
boris godunov prima della scala 2022.
Quale dev' essere il rapporto tra rispetto del libretto e libertà inventiva?
«Finché quello che fai è profondamente onesto e deriva dallo studio della partitura e del testo, allora penso che tutto sia possibile. Ma se quello che faccio è rilevante e di talento spetta ad altri deciderlo».
boris godunov prima della scala 2022 boris godunov prima della scala 2022 Boris Godunov BORIS GODUNOV Kaspar Holten