DAGOREPORT
renzi verdini
Elettori! Elettrici! Vi eravate preparati ad andare a votare nel febbraio-marzo del 2017, come da volere del ducetto di Palazzo Chigi? Ora preparatevi ad anticipare. Secondo gli ultimi pissi pissi da Palazzo Chigi, il boss sta seriamente pensando che è inutile perdere tempo: cogli ottimi sondaggi che al momento si ritrova, Renzi vuole andare alle urne appena possibile, ossia non appena quella grandiosa supercazzola della riforma costituzionale di madama Boschi entrerà in vigore. E tanti saluti ai Cinque Stelle, che in questo modo (pensa lui) col cazzo che possono ambire a sorpassarlo.
renzi come lubitz di germanwings by grillo
Passate perciò parola a Villa Arzilla: il Senato deve darsi una mossa ed approvarla subito, per favore, questa riforma. E annunciatelo alla Camera: bisogna esaminare e chiudere tutto entro la tarda primavera, forza! forza!, così il referendum confermativo, invece che a ottobre, si può fare un po’ prima. Meglio tanto, tanto prima. E poi tutti al voto.
Con l’Italicum, naturalmente.
grillo su renzi ebolino
Conseguenze inevitabili dell’accelerazione di cui sopra:
RENZI E GRILLO BARBIERE
1) Si mettano l’animo in pace quei peracottari dei senatori compravenduti, i poveri peones che si sono convertiti al renzismo in cambio di un piatto di lenticchie: chi mai di loro si godrà a lungo le mirabolanti presidenze di commissioni promesse dal duo Lotti-Verdini? E chi i posti di sottogoverno, le assunzioni nei gruppi parlamentari per madri figli amanti e parenti assortiti, i posti blindati in liste blindate, e pure qualche spicciolo (le ultime quotazioni oscillavano, a seconda dei soggetti, tra i 160 e i 250 mila euro, dicono), visto che qualche spicciolo non ci sta mai male?…
Malgrado tutti i loro sforzi per arrivare a fine legislatura (con relativa pensione), balleranno una sola estate, la prossima. Poi, tutti a casa. Una nuova, meravigliosa epoca è alle porte.
renzi in versione regina elisabetta ritwittato da grillo
2) Le vecchie volpi lo hanno annusato da tempo, basta guardare quel grande pesce pilota che è Pierfurby Casini: dopo 32 anni ininterrotti in Parlamento (la prima elezione risale alla IX legislatura! anno 1983!), il cosiddetto leader dell’Udc ormai è arrivato definitivamente a fine corsa. E lo sa. Infatti nessuno se lo vuole prendere in carico: basterebbe il suo nome in lista, si dice in giro toccandosi i maroni, per far crollare voti e consensi. Un po’ come Alfano.
Perciò il volpone Pierferdi, ormai in scadenza come presidente della commissione Esteri di Villa Arzilla, non ha chiesto alcuna prebenda politica o elettorale per dimostrarsi un entusiasta sostenitore del renzismo, ed è talmente entusiasta, ecco, che lui Renzi lo riteneva un genio prima ancora che Renzi venisse al mondo.
RENZI ALFANO CASINI IN SENATO FOTO LAPRESSE
Casini ambisce a seguire le orme di Lapo Pistelli ed accomodare le chiappe in qualche ben retribuito cda di una bella società pubblica, tipo Eni o Enel: ma anche una banca o una fondazione gli andrebbero benissimo. Perciò prendete nota: parla bene di Renzi, fa votare bene i suoi, impara bene l’inglese. E si fa trovare dappertutto, come Renzi. Visto che qualche amico ambasciatore ce l’ha ancora, e visto che al governo c’è il fido amico Galletti, è riuscito perfino a rimediare un invito all’Onu per applaudire il discorso di papa Francesco. Un applauso anche a lui.
MATTEO RENZI E DENIS VERDINI
3) Mentre Alfano e Schifani ancora s’affannano a cercare uno strapuntino da qualche parte (ma dove? E con chi? Nessuno se li vuole caricare, né B. né Renzi), i vecchi furboni della Dc stanno trafficando per mettersi insieme e rendersi un po’ appetibili per il fronte del centrodestra. Tolto l’invotabile Casini, Fitto e Quagliariello sono convinti che un po’ di voti, loro, li ramazzerebbero. Non in quantità esaltante, certo, ma forse interessante. Beh, almeno un poco. Un pochino.
Buona settimana a tutti.