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    IL BUEN RITIRO DEGLI ARTISTI – L’ITALIA È COSTELLATA DI GRANDI VILLE DOVE LA BELLEZZA È DI CASA: RESIDENZE CHE HANNO OSPITATO POETI, MUSICISTI E PITTORI CHE HANNO ELETTO L'ITALIA A LUOGO DI RIPOSO E ISPIRAZIONE - LI GALLI, AL LARGO DI POSITANO, È DIVENTATO IL POSTO DEL CUORE DI NUREYEV, CHE AMAVA LA VILLA DI MASSINE – DALLA CLAMOROSA VILLA VOLPI A SABAUDIA FINO ALLA STUPENDA "RONDINAIA", RESIDENZA DELLO SCRITTORE GORE VIDAL – L’INCONFONDIBILE VILLA A CAPRI DI CURZIO MALAPARTE E…


     
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    Giordano Tedoldi per "Libero quotidiano"

     

    villa volpi 1 villa volpi 1

    In tempi di vacanze intimidite dallo spettro del focolaio virale, può essere liberatorio passare in rassegna le grandi ville, o le vere e proprie magioni, in cui prodezze architettoniche, a volte anche alquanto chiassose, altre volte invece ostentatamente dimesse e sobrie, e storie artistiche e culturali fondamentali si sono intrecciate. In Italia, chissà quanti lo sanno, ce ne sono a bizzeffe.

     

    Sono il risultato di quando il nostro Paese non era una meta per arricchiti, oligarchi o attori hollywoodiani, ma, già dai primi decenni del Novecento, un giardino delle meraviglie che attirava il meglio della cultura e dell'arte mondiale. «Aggio trovato 'u pazzo chi s' è accattato 'u scoglio», urlava per la spiaggia di Positano la proprietaria di Li Galli, tre isolette alargo di Positano di cui una, la più grande, a forma di delfino; tutte disabitate, vi si andava solo per la caccia alla quaglia.

    la villa di curzio malaparte la villa di curzio malaparte

     

    Il "pazzo" era il mirabile ballerino e coreografo Leonid Massine, ma chi costeggiasse in barca l'isola oggi potrebbe ricordarla soprattutto come il luogo dove, dal 1989, visse il suo compatriota ed erede artistico: Rudolf Nureyev. La villa di Massine e poi Nureyev, sorta dalle rovine aspre dello "scoglio", beneficiò anche del tocco magico di Le Corbusier.

     

    OLTRE LA NOIA Lontana dalle squisitezze dei ballerini russi è la villa di Alberto Moravia a Sabaudia, che riflette invece la sua prosa scabra. Molti, in gita culturale sul litorale laziale, la confondono clamorosamente con Villa Volpi, terminata nel 1969 dall'architetto Tommaso Buzzi in stile neoclassico palladiano per il conte Giuseppe Volpi di Misurata, fondatore della mostra del cinema di Venezia.

    villa volpi villa volpi

     

    Figurarsi se quella facciata con tanto di pronao cui si accede da un solenne scalone, può avere niente a che fare con lo spirito (e i mezzi) dell'autore de La noia. Villa Moravia, cresciuta sulla «casa lunga e stretta» come ricordò Dacia Maraini al Foglio -, che lo scrittore comprò nel 1973 insieme con Pasolini, è invece un tentativo un po' ruspante di stile moderno alla van der Rohe: volumi aggettanti a stendere terrazze per conversazioni elevate. Esistenzialismo ma lontano dalle ebbre, brumose cupezze in riva alla Senna; piuttosto canneti a ridosso della spiaggia e, all'alba, costante lavoro alla Olivetti 22.

    rondinaia rondinaia

     

    Nel pomeriggio, spesa in paese e pesca di telline. Risolleviamoci un po' l'umore trasferendoci alla stupenda "Rondinaia". Quando gli chiedevano perché vivesse a Ravello, lo scrittore americano Gore Vidal precisava: «Io non vivo a Ravello, vivo alla Rondinaia». Leggendo la sua autobiografia, Palinsesto (Fazi editore), emerge tutto l'amore di Vidal per questa reggia incastonata sulle rocce con vista mozzafiato sul golfo di Salerno, la cui costruzione, si narra, richiese particolari prodezze acrobatiche da parte dei muratori, legati come funamboli sullo strapiombo mentre sotto di loro era «il tremolar della marina», per dirla col poeta. Vidal amava ricordare agli abitanti di Ravello, ancora lontani dallo sfruttamento turistico-culturale, che nel loro borgo si erano fermati D.H. Lawrence, André Gide, e naturalmente Richard Wagner, che si ispirò a villa Rufolo, alla sua torre e ai giardini, per il castello e i giardini stregati del mago Klingsor nella sua ultima opera, Parsifal.

    leonide massine a li galli leonide massine a li galli

     

    LOCATION DA CINEMA Impossibile tralasciare "Casa come me", la casa che Curzio Malaparte progettò e si fece costruire su Punta Massullo, promontorio favoloso di Capri. Inconfondibile incrocio di stile razionalistico e soluzioni di un estetismo quasi dannunziano come la gradonata che si slarga salendo fino alla terrazza, e indimenticabile location iconica di un capolavoro di Jean-Luc Godard, Il disprezzo, tratto dal romanzo di Moravia, dove un callido scrittore concede la sua giovane moglie per ingraziarsi un volgare produttore americano, la cui superficialità è magistralmente messa in rilievo dal confronto con Fritz Lang, nel ruolo di se stesso, che declama gli ultimi, arcani versi della Vocazione del poeta di Hölderlin: «Sta l'uomo innanzi a Dio, come egli deve, solo, senza timore. Lo protegge la sua semplicità. Non ha armi né astuzia, finché l'assenza di Dio lo soccorre».

     

    arcipelago li galli arcipelago li galli

    Cospicua anche la presenza di grandi musicisti: a Ischia, oggi dolorosamente decaduta, nel 1949 il compositore inglese William Walton e la moglie, Susana, grande appassionata di botanica, costruirono ai piedi della roccia trachitica del monte Zaro una villa circondata dai lussureggianti giardini "La mortella" (dal nome napoletano del mirto), disegnati dal paesaggista Russell Page, con terrazzamenti sui muri a secco affacciati sulla baia di Forio, e ricchi di specie quali piante acquatiche come papiri e ninfee, felci sudafricane, agavi messicane.

     

    rudolf nureyev a li galli 1 rudolf nureyev a li galli 1

    Oggi sia il giardino che la casa, divenuta museo, sono aperti al pubblico. Più sobrie, ma non meno amene, le dimore del grande pianista Wilhelm Kempff, che ogni estate accoglieva scelti allievi nella sua villa di Positano, dove si studiavano solo le sonate e i concerti per pianoforte di Beethoven; e Villa La Leprara a Marino, dal 1961 casa del compositore Hans-Werner Henze, che avrebbe voluto farne una residenza per giovani compositori. Il Maestro è morto nel 2012, e nel giugno scorso la Fondazione in suo nome, tradendone ultime volontà, l'ha venduta a un privato.

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