CRUCIANI
Giuseppe Cruciani per “Libero quotidiano”
Spiace tornare a scrivere di Napoli e schifezze, soprattutto perché ci sono tantissimi tifosi della squadra partenopea "normali" e perbene che si vergognano di quello che è accaduto nelle ultime ore. Di cosa parliamo a questo giro?
Parliamo del fatto che un giocatore di calcio del Bologna, tal Simone Verdi, attaccante 26enne di belle speranze anche se non giovanissimo, dopo qualche giorno di incertezze (e forse di ripensamenti, ma non risulta essere ancora un crimine) ha rifiutato il trasferimento al Napoli che gli avrebbe assicurato non solo uno stipendio più sostanzioso ma anche la possibilità di competere per vincere il campionato.
SIMONE VERDI
Un matto? Un autolesionista? Un furbacchione che si è già messo d' accordo con un altro team per il prossimo anno? O semplicemente una scelta di vita, di «crescita» come ha detto lo stesso ragazzo nelle dichiarazioni ufficiali? Chissà.
Una cosa è certa: sono affari suoi. Quando si tratta di scelte, uno ha il diritto di fare quello che vuole, anche di tagliarsi gli zebedei se la cosa gli aggrada. E invece basta infilarsi nel profilo Instagram di Verdi e viene fuori un campionario di insulti e invettive spaventose nei confronti del giocatore da far rabbrividire pure persone navigate come il sottoscritto.
SIMONE VERDI E IL RIFIUTO AL NAPOLI
Gli hanno detto di tutto, prima e dopo il gran rifiuto: merda, figlio di puttana, schifoso, bastardo, devi morire, spero che ti si spezzino le gambe, la tua fidanzata è una mignotta, e non sfuggono al massacro neppure la madre e parenti vari. Ora, conosco già l' obiezione: ma ricordate quando Bonucci la scorsa estate si trasferì dalla Juventus al Milan?
SIMONE VERDI E IL RIFIUTO AL NAPOLI
I supporter bianconeri gliene dissero di tutti i colori e qualcuno si augurò persino la morte del figlio malato. È ovvio che malati di mente e delinquenti esistono ovunque e ad ogni latitudine, ma quello che sorprende nel caso Verdi è la macchina che si mette in moto, la moltitudine, la massa di violenti del web che se ne fottono di essere riconosciuti e cominciano a manganellare senza sosta il malcapitato.
SIMONE VERDI E IL RIFIUTO AL NAPOLI
In questo Napoli è un caso unico, e il semplice «no» di un calciatore alla squadra del cuore si trasforma in un reato di lesa maestà. Non vieni? E allora, scrive un tale rivolgendosi al calciatore, sei una «munnezza, un razzista di merda, marcisci a Bologna». Lo stesso (profilo strangedays4371) che poi alza il tiro: «Adesso morirà qualche suo familiare». E ancora: «Un bel tumore al cervello».
SIMONE VERDI
I commenti (chiamiamoli così per carità di patria) come questi sono migliaia, tutti scritti sotto la foto di Verdi e della fidanzata Laura mentre erano in vacanza a Dubai e «Beduini nel deserto» hanno scritto i due giovani ignari del deserto che alberga invece nei cervelli di questi trogloditi.
Ecco una piccola lista di follie: «Ci hai preso per il culo, bastardo maledetto»; «Auguro la rottura del legamento crociato, così vediamo a giugno chi ti piglia»; «Coglione, figl e putta...»; «Mammt bucchin...» (che significa, per chi non lo avesse capito, che la madre eccelle nell' arte della fellatio); «Ma che cazzo di uomo sei...»; «Sei un infame, fai schifo, meglio così, spero tu retroceda col Bologna...»; «Sei uno sfigatomunnezzz»; «Strunzattento al legamento».
SIMONE VERDI E IL RIFIUTO AL NAPOLI
Poi quasi una minaccia: «Ti aspetto al San Paolo, lota, faccia di merda» (dove il termine lota significa, da quelle parti melma, fango); «Ti piscio addosso, fatti una cacata di 7 chili, sei una pisciata (questo me lo sono fatto tradurre, era impronunciabile...)». Ovviamente grandi complimenti pure alla sua compagna: «Una morte, tu e quella puttana troia di Laura». Quindi c' è il complessato, ovvero il poverino che vede complotti ovunque: «Chi c' è dietro il tuo rifiuto?? Gli Agnelli??».
SIMONE VERDI
Non mancano quelli che lo avrebbero accolto come Maradona e ovviamente adesso «non vali nulla, rimani a Bologna», «ma chi cazzo è, mediocre che non sei altro», «noi vogliamo solo i campioni...». E anche quelli che lo dipingono come un debole, uno senza coraggio, quello che se l' è fatta sotto: «Sei senza palle». Che orrore. Si potrebbe dire: rifiuti Napoli, e poi muori.
SIMONE VERDI E IL RIFIUTO AL NAPOLI SIMONE VERDI E IL RIFIUTO AL NAPOLI Verdi simone SIMONE VERDI E IL RIFIUTO AL NAPOLI SIMONE VERDI E IL RIFIUTO AL NAPOLI