LUCIANO D AGOSTINO
Il 9 maggio Luciano D’Agostino compirà 16 anni e davanti a sé potrebbe avere una bella carriera nel canottaggio, visto che lo scorso anno ha già vinto il titolo italiano della categoria ragazzi con i compagni dell’otto.
Alla Canottieri Napoli se lo augurano, chissà che non sia un nuovo Davide Tizzano, che ha portato al Molosiglio due ori olimpici, a Seul 1988 in quattro di coppia e ad Atlanta ‘96 in doppio. Il suo allenatore, Stefano Correale, ne parla così: "Luciano è un vincente, fin da allievo. Davvero uno che non molla mai. Speriamo che cresca ancora un po’. Ha carattere".
EROE — D’Agostino, che è un bel ragazzo ma non precisamente un marcantonio, il carattere ha dovuto mostrarlo fuori dalle acque del lungomare o di Lago Patria, dove la Canottieri porta i suoi equipaggi ad allenarsi. Poche sere fa passava da piazza Monteoliveto, a due passi dalla centralissima piazza del Gesù, all’inizio dei Decumani, il regno della movida napoletana.
LUCIANO D AGOSTINO
Il campioncino vede due compagne di classe del liceo classico Vittorio Emanuele II infastidite da una decina di ragazzi. Non ci pensa due volte e interviene, il branco lo circonda. Lo afferrano, lo buttano a terra e lo picchiano selvaggiamente.
LUCIANO D AGOSTINO
Finisce all’ospedale con 25 giorni di prognosi e una frattura al setto nasale. La sua reazione, a chi chiede se le botte e i lividi gli hanno anche segnato il morale: "No, quello no, credo solo di avere fatto una cosa giusta".
"Contiamo di rivederlo presto ad allenarsi – commenta Peppe Manna, storico animatore della Canottieri –. Qui non si tratta di criminalità, ma è la dimostrazione del profondo disagio giovanile. Luciano è l’esempio di come lo sport sappia insegnare valori fondamentali, anche quando non si è al carrello di un otto. A neanche 16 anni, non s’è voltato dall’altra parte. Siamo orgogliosi di lui". In attesa
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