Paolo Valentino per il "Corriere della Sera"
MANFRED WEBER
«Il G7 e l' Occidente hanno finalmente capito cosa significhi la Cina. In passato, ognuno la vedeva a modo suo: un Paese in via di sviluppo, un grande mercato, un competitore sistemico.
Ora c' è un approccio comune, il segnale che abbiamo compreso il livello della sfida e che dobbiamo affrontarla insieme. Apprezzo molto il linguaggio duro del comunicato finale sul rispetto dei diritti umani e il diritto alla libertà, nel caso degli uiguri e di Hong Kong».
mario draghi joe biden al g7 1
Manfred Weber è il presidente dei deputati del Partito popolare europeo al Parlamento di Strasburgo. Per l' europarlamentare bavarese, l' altro aspetto importante del vertice in Galles «è l' Investimento globale nelle infrastrutture: il G7 è pronto a rispondere alla Belt and Road Initiative dei cinesi, mostrando di voler concorrere allo stesso livello con Pechino».
xi jinping con la mimetica
Anche se su questo punto il G7 ha preso solo un generico impegno, senza dettagli.
«Era il primo G7 da quando l' America è tornata sulla scena internazionale ed è bene che sia stato messo nero su bianco ciò che è necessario. La Cina è una sfida alla nostra idea di società e del mondo ed era fondamentale che questo fosse capito. Ma lei ha ragione: le parole non bastano. È tempo di investire. Per noi europei, per esempio, significa mettere a punto una politica molto più ambiziosa per l' Africa, anche per la lotta alla pandemia».
mario draghi al g7
Il Parlamento europeo non ha ancora ratificato l' Accordo commerciale Eu-Cina raggiunto in dicembre. Cosa farete?
«Sul piano politico, il problema più grande è che i cinesi ci hanno provocato, mettendo alcuni membri del Parlamento sulla lista delle sanzioni personali. Devono prima di tutto togliere questo bando. Non possono chiedere la ratifica con un ricatto. Ma in generale dobbiamo svegliarci da un approccio troppo ingenuo: prima di fare qualsiasi cosa, è importante proteggere più efficacemente la nostra industria dall' assalto degli investitori cinesi, soprattutto statali. La Commissione ci sta lavorando. Poi parleremo della ratifica».
ursula von der leyen, emmanuel macron, charles michel, angela merkel e mario draghi al g7 1
Il premier italiano nei mesi scorsi ha bloccato l' acquisto di un' azienda italiana di componenti per semiconduttori da parte di una holding cinese. È questa la strada?
«Si. Faccio i complimenti a Mario Draghi, ma abbiamo bisogno di un approccio a livello europeo contro le compagnie cinesi finanziate dallo Stato. La Cina deve rispettare le regole del Wto e quelle del mercato del lavoro, non usando lavoratori forzati. Una competizione internazionale ha regole uguali per tutti, rispettate da tutti. Questo è il messaggio del G7 e dell' Occidente. Usa e Ue insieme rappresentano il 50% del Pil mondiale e hanno il potenziale per imporre questo nuovo corso».
MANFRED WEBER ABBRACCIA URSULA VON DER LEYEN
Ma come si fa a far parlare l' Ue con una sola voce nei confronti della Cina?
«Abolendo la regola dell' unanimità, che consente anche a un solo Paese di bloccare ogni voce critica verso Pechino».
Come vede l' Italia in questa fase del processo europeo, in cui Angela Merkel sta per uscire di scena e Macron ha di fronte una campagna elettorale?
mandraghi
«Tanti europei guardano all' Italia con speranza. Il governo di larghe intese sotto la guida di Draghi sta creando molte attese. L' uso efficace delle risorse del Next Generation Eu e l' agenda delle riforme che Draghi sta seguendo possono essere simbolo e riferimento di solidarietà e responsabilità. Il successo di questo governo è nell' interesse dell' Italia e del futuro dell' Europa. In questa fase di transizione, Draghi può indicare all' Europa la giusta direzione».
mario draghi, joe biden, emmanuel macron ursula von der leyen