JOHN CARPENTER 2
Gloria Satta per “il Messaggero”
Settant’anni da paura, una carriera all’insegna del brivido. Nel momento in cui il cinema horror travolge i botteghini del mondo intero a dispetto della crisi, spegnerà domani le fatidiche candeline John Carpenter, maestro americano del genere. Il regista ha diretto film di culto come Distretto 13 - Le brigate della morte, Halloween - La notte delle streghe, 1997: Fuga da New York, La Cosa, Christine - La macchina infernale, Il Signore del Male, Grosso guaio a Chinatown, Fuga da Los Angeles, Vampires, Fantasmi da Marte che hanno incassato forte e lasciato il segno nella storia del cinema.
LO STILE
CARPENTER
Figlio di un musicista, cresciuto nel Kentucky e arrivato a un passo dalla laurea alla University of Southern California, una carriera all’insegna dei grandi successi e dei remake dei suoi film firmati da altri registi, Carpenter si è sempre distinto per lo stile minimalista (macchina da presa non eccessivamente mobile, illuminazione essenziale, musica spesso composta da lui stesso) e per la straordinaria capacità di esplorare le tenebre, sia fisiche sia psicologiche. I suoi personaggi, come i protagonisti di Essi vivono,1997: Fuga da New York e Fuga da Los Angeles, spesso sono anti-eroi di origine proletaria in contrasto con le istituzioni e la società capitalistica americana.
JOHN CARPENTER - GROSSO GUAIO A CHINATOWN
UOMO DI DESTRA
«Carpenter incarna gli ideali della destra sociale nazionalista», spiega Dario Argento, molto amico del regista e ispiratore del suo cinema: lo stesso autore di Halloween ha ammesso che il suo film Il Signore del Male è stato influenzato da Inferno del maestro italiano.
«Saperlo mi ha fatto un enorme piacere, John è un autentico genio. E non ha mai nascosto l’ammirazione nei miei confronti: quando gli ho mandato il manifesto autografato di Suspiria si è commosso», racconta Argento. «È un uomo buono e simpaticissimo. Ad unirci sono l’amore per il cinema e alcuni interessi culturali anche se abbiamo idee politiche e carriere diverse. Il suo film che preferisco? La Cosa».
L’INCONTRO
dario argento
Resta nella storia l’incontro pubblico che i due maestri del brivido ebbero al Torino Film Festival nel 2005: code di spettatori, sala gremita, ovazioni da stadio a dimostrazione della vitalità di un genere, l’horror, che non ha mai smesso di attrarre un pubblico trasversale.
«Il successo recente dei film da brivido è dovuto in gran parte alla tv che ha rilanciato molti classici», sostiene Argento che a breve darà alle stampe, da Mondadori, un libro di racconti intitolato, guarda caso, Horror. Per il cinema c’è tempo, spiega, del resto si è preso una pausa dal set anche Carpenter: il suo ultimo film è The Ward - Il reparto girato nel 2010 e negli ultimi anni il regista americano si è dedicato all’attività di musicista e produttore, concedendosi ogni tanto lo sfizio di dirigere un corto.
NUOVO REMAKE
John Carpenter - 1997 fuga da new york
E mentre il suo grande fan Robert Rodriguez prepara il remake di 1997: Fuga da New York, successo del 1981 interpretato da Kurt Russel (Luc Besson è stato accusato di averlo copiato quando realizzò il film Lockout), il vecchio John ha accettato di fare il produttore esecutivo della serie tv Racconti per la notte di Halloween. Due mogli, un figlio, una naturale simpatia, Carpenter ha spiegato così la sua propensione a girare i film di paura: «Il nostro lavoro, nella vita, è sopravvivere alla notte».