Estratto dell'articolo di Fulvio Bufi per il “Corriere della Sera”
gerardo diotaiuti
Gerardo Diotaiuti è un veterano del salvamento. Ha preso il brevetto quando aveva solo 16 anni e adesso che ne ha 19 era al suo quarto anno consecutivo come addetto alla sicurezza dei bagnanti sulla spiaggia di Camerota, il paese del Cilento dove vive, dove è andato a scuola fino al mese scorso e dove ha appena superato gli esami di maturità.
Gerardo non è invece un habitué delle risse, e quando, sul bagnasciuga del lido La Calanca, si è ritrovato addosso un ingegnere napoletano di 33 anni che prima gli ha messo le mani al collo e poi gli ha sferrato un pugno, non ha avuto la prontezza di reagire.
È finito a terra svenuto e adesso ha due vertebre malconce, il collare da tenere per una settimana, con questo caldo, e al lido hanno dovuto trovare un sostituto per il resto della stagione. E tutto perché, dopo aver salvato due ragazzi che stavano per annegare, si era messo in testa di impedire agli altri bagnanti di trovarsi nella stessa situazione. […]
bagnino in spiaggia
C’era mare grosso sul litorale cilentano, e Gerardo e il suo collega hanno capito subito che non sarebbe stata una giornata facile.
[…] Quindi Gerardo e il collega sono rientrati in mare e hanno raggiunto un punto oltre il quale sarebbe stato pericoloso andare. «Gridando e usando il fischietto abbiamo richiamato chi era più avanti e molti sono rientrati, ma mi sono accorto di due persone spostate lateralmente rispetto a dove ero io e soprattutto molto al largo, che non ci ascoltavano assolutamente. Ho cercato di attirarne l’attenzione tornando sul bagnasciuga e mettendomi sulla loro stessa linea, e da lì li ho richiamati. Ma quando finalmente mi hanno risposto lo hanno fatto mandandomi a quel paese. Erano due uomini, quello che poi mi ha aggredito e uno più anziano».
bagnino in spiaggia
Tra il ragazzo e i due bagnanti lo scambio di battute è andato avanti per un po’. «Li ho invitati più volte ad avvicinarsi alla riva ma loro mi rispondevano che non ero nessuno per dire che cosa dovevano fare. Ho provato a spiegare che si stavano mettendo in pericolo e che quindi stavano mettendo in pericolo anche me che poi sarei dovuto andare a salvarli, ma non è servito a niente. Finché, quando si sono decisi a rientrare, il più giovane mi ha letteralmente puntato e mi è saltato addosso».
Gerardo è stato aiutato a riprendersi e poi lo hanno accompagnato al Pronto soccorso, e ora con il papà sta decidendo se denunciare il suo aggressore. «Mi hanno detto che mentre ero a terra si è reso conto di quello che aveva fatto e mi girava intorno, ma gli hanno detto di andarsene» [...]
BAGNINO BAGNINO BAGNINO