Gira un video su YouTube di un mio professore all'accademia di belle Arti che chiede nudes alle studentesse, le ricatta e le chiama puttanelle stronze. Il tutto con audio inconfondibili della sua voce.
— Fede ? (@prettywho_) February 16, 2020
Giravano voci, il direttore era stato avvertito, ma senza prove non si poteva fare nulla. Finalmente adesso la ruota gira e tutte quelle che ha perseguitato avranno una piccola soddisfazione.
— Fede ? (@prettywho_) February 16, 2020
Io sono stata forte all'epoca a spegnere tutto sul nascere, ma alcune mie compagne strette ci sono cascate e hanno subito molestie. Quasi ogni giorno praticamente ne parlavamo e io le consolavo e supportavo per quanto potessi, adesso sono felicissima che sia venuto tutto a galla!
— Fede ? (@prettywho_) February 16, 2020
Quando qualcuno mi chiede cosa avrei voluto fare nella vita mi intristisco sempre perché per fare quello che avrei voluto avrei dovuto avere a che fare col suddetto professore, ma ho deciso di cambiare strada.
— Fede ? (@prettywho_) February 16, 2020
IL REGISTA NAPOLETANO E PROFESSORE DELLE BELLE ARTI ACCUSATO DALLE STUDENTESSE, E' PER CASO LO STESSO DI CUI PARLAVA GIORGIA FERRERO?
i messaggi del regista napoletano a giorgia ferrero a le iene
(da www.ilfattoquotidiano.it del 23 ottobre 2017)
“La foto del mio culo non te la do” – Giorgia Ferrero, attrice cinematografica e teatrale, ha recitato ne La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino. Racconta le molestie subite via chat da parte di un regista napoletano. Tutto succede una domenica mattina. E’ febbraio 2016. Lui la chiama e le dice di avere pensato a lei per un ruolo da protagonista. Le propone un incontro a Napoli per parlarne. Lì finisce la chiamata e inizia il dialogo in chat. Durata un’ora, dove l’attrice si trasforma nel giro di due minuti da “protagonista” a “mammoletta” perché rifiuta di dormire col regista. Prima di cambiare idea, le chiede le sue misure e scrive: ‘Seno zero’.
i messaggi del regista napoletano a giorgia ferrero a le iene
Lei risponde: ‘Una seconda’. E lui, ancora: ‘Sì magari’. Le chiede di inviarle una foto in reggiseno, lei lo fa. Ma non è abbastanza: vuole una foto a seno nudo. “Non ho problemi a fare scene di sesso e nudo se richiesto dalla sceneggiatura”, prosegue l’attrice. Quindi gliela manda. A quel punto lui pretende una foto del fondoschiena. “La foto del mio culo non gliela mando – ricorda Ferrero -. Ero molto confusa“.
Lui vuole convincerla a dormire nel letto matrimoniale quando si vedranno, lei gli dice “se ci stai provando con me stai sbagliando tutto”. Lui continua: “Voglio diventare intimo, voglio una cosa senza filtri, se ti fidi di me ti chiedo un coinvolgimento assoluto fin dall’inizio”. Lei rifiuta. E dalle 10.52 alle 10.54 cambia tutto: lei non accetta le avance del regista e da protagonista assoluta diventa “mammoletta“.
giorgia ferrero le iene
OGGI:
Leandro Del Gaudio per www.ilmattino.it
Chiede di anticipare i tempi, di fare presto, di accorciare un’attesa pesante, insopportabile. Ha avviato indagini difensive, anche di fronte a un sospetto hackeraggio subìto sul proprio profilo facebook. Eccola la contromossa del professore, del docente all’Accademia di Belle arti, a distanza di qualche giorno dall’esplosione del caso di presunta violenza sessuale nei confronti di una sua ex alunna.
i messaggi del regista napoletano a giorgia ferrero a le iene
Un caso che si è interamente riversato sui social e sul canale youtube dove è accaduto qualcosa di inedito fino ad oggi, a proposito di indagini e media: qualcuno ha realizzato un film usando solo messaggi audio e scritti che sarebbero riconducibili al docente, per dimostrare la presunta violenza sessuale avvenuta mesi fa. Una sorta di «film», dove compare il nome e il volto del docente, che ha ottenuto in pochi giorni oltre ottomila condivisioni, salvo poi essere reso inaccessibile solo nella serata di ieri.
napoli il professore delle belle arti accusato di molestie sessuali 5
Un «film» montato solo con gli apprezzamenti, le avance, le provocazioni che sarebbero state trasmesse dall’uomo alla giovane studentessa, che serviva a sostenere la denuncia di stupro a carico del docente. Una riduzione su cui ora spetta alla Procura fare chiarezza. Ma torniamo alla cronaca di ieri.
LA MOSSA DEL PROF
Lunedì mattina, prime ore di lavoro: sono i due avvocati napoletani Lucilla Longone e Maurizio Sica a depositare un’istanza in Procura, nel tentativo di tutelare il docente accusato di violenza sessuale. Cosa chiedono i due legali? Puntano ad anticipare la data del conferimento di incarico per decodificare il cellulare della ragazza, acquisito dieci giorni fa per ottenere riscontri della denuncia resa dalla studentessa. Come è noto, l’incarico per dare inizio all’analisi dei dati - con un back up in presenza delle parti - era stato fissato per il prossimo cinque marzo.
Una data ritenuta troppo lontana, anche alla luce di quanto sta avvenendo sui social. È di questi giorni, infatti, la diffusione on line di un’intervista della ragazza (ripresa di spalle, con la voce adulterata, in un servizio di Fanpage), in cui vengono forniti particolari della presunta violenza subita dal professore. Per la studentessa non ci sono dubbi: «Sono stata violentata, mi ha invitato a casa sua, ero inerme, sono stata abusata».
E giù altri particolari intimi da parte di chi non nasconde di essere in cura sotto il profilo psicologico. Poi, in questi giorni, è spuntato il «film» su youtube. Messaggi privati, presunte richieste di prestazioni sessuali (tra cui anche foto hot), di fronte a quella che viene spacciata come una minaccia, all’insegna del «se non lo fai, ti boccio». Ricostruzioni fortemente respinte dalla difesa del docente, che alcuni giorni fa aveva giocato un’altra carta ad effetto. Come è noto, i difensori del professore avevano depositato pochi giorni fa la trascrizione di centinaia di messaggi, tutti ricavati dalle chat intercorse (via Whastapp, Instagram e Telegram) tra il loro assistito e l’alunna.
IL SECONDO FILONE
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Brutta storia, qui all’Accademia di Belle arti. Da mesi circolano accuse di molestie sessuali, da parte di uno o più prof, atteggiamenti sgradevoli che sarebbero stati subiti da una o più alunne. Tanto che il caso del docente e della sua ex alunna viene indicato da qualcuno come la classica punta di un iceberg. Quanto basta a spingere la Procura ad aprire un secondo filone di indagine, che punta a fare chiarezza dopo tanto chiacchiericcio. Un fascicolo esplorativo, volto a sgomberare il campo da sospetti e suggestioni che rischiano di rendere ancora più velenoso il clima all’ombra di via Costantinopoli.
Ma torniamo al caso principale, alla liaison tra il docente e la studentessa. Lui è un cinquantenne in carriera, apprezzato regista; lei è una ragazza appena ventenne. A settembre inizia la loro relazione, che va avanti per un paio di mesi, finendo in malo modo. Stando alla versione di lei, il prof l’avrebbe costretta a fare sesso, a mandargli foto hot, ad assecondarla.
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Secondo il racconto di lui, invece, le cose sono andate diversamente: sarebbe stata lei a cercare il primo contatto (con una emoticon a forma di faccina, alla quale lui avrebbe risposto con un punto interrogativo), dando inizio a un rapporto sempre consenziente. Discutibile moralmente, ma consenziente. Ed è in questo scenario che tocca al pm Cristina Curatoli e all’aggiunto Raffaello Falcone provare a fare chiarezza. A leggere o sentire i messaggi scritti o vocali di lui, si ha la sensazione di trovarsi di fronte a un atteggiamento molesto, insistente.
Si ha invece una impressione differente, a leggere (o ascoltare) le stesse parole ricondotte al docente, ma calate in un dialogo tra due persone: intimo, clandestino ma comunque all’insegna della complicità, dell’intesa. Provocazioni spinte ma reciproche? O un rapporto verticale in cui l’uomo si impone come docente di peso sulla sua giovane alunna? Attorno all’analisi delle chat ruota l’affare esploso dentro e fuori l’Accademia.
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