Luigi Ferrarella per il “Corriere della sera”
Diventa un gioco di specchi il terzo giorno in Tribunale di Vincenzo Armanna, imputato nel processo tangenti Eni in Nigeria ma anche valorizzato dai pm milanesi come accusatore nel 2014 del n.1 Eni Claudio Descalzi.
Armanna, ritrattando la ritrattazione del 2016 che ora ascrive al depistaggio chiestogli all' epoca dal capo del personale Eni Claudio Granata (che nega e lo denuncia per calunnia) e dall' ex avvocato esterno Eni Piero Amara (che conferma), in aula dice che Amara «mi fu presentato da Andrea Peruzy (della Fondazione Italanianieuropei di D' Alema) e da Paolo Quinto (consigliere di Anna Finocchiaro) dopo lo scambio di messaggi a mezzo di interviste tra Descalzi e me»: dunque dopo il 21 settembre e 7 ottobre 2014.
vincenzo armanna
Ma c' è una videoregistrazione dell' imprenditore Ezio Bigotti nel proprio studio torinese, di cui le difese e il Tribunale osservano il mancato deposito in questo specifico processo da parte del pm De Pasquale, che risponde di averlo ritenuto non importante insieme al procuratore Greco e al pm Pedio che l' aveva ricevuta dal collega romano Ielo e depositata un anno fa in un Riesame dell' ex capo legale Eni Mantovani: essa filma un incontro serale di due ore tra Armanna e Amara il 28 luglio 2014, cioè molto prima, e con una palese antecedente familiarità di affari tra i due in Nigeria e di contatti dentro Eni.
Claudio Granata
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