Alessandro Di Matteo per "La Stampa"
conferenza stampa di fine anno di giuseppe conte 11
La conferenza stampa-fiume di Giuseppe Conte non aiuta a trovare una tregua nella maggioranza, le oltre due ore e mezzo di dichiarazioni ai giornalisti non placano l' offensiva di Matteo Renzi e se M5s e Leu apprezzano la linea dura scelta dal premier, il Pd sembra più preoccupato che la situazione possa sfuggire di mano senza con conseguenze imprevedibili. E' in particolare la sfida a Italia viva che valutano i partiti di governo, una minaccia ad andare alla conta in Parlamento che certo Renzi non ha accolto bene.
GIUSEPPE CONTE MATTEO RENZI - BY GIANBOY
Federico Fornaro, Leu, apprezza i toni del premier, «ha fotografato la situazione senza forzature», dice. «C' è un partito che sta mettendo in dubbio la sua permanenza al governo e lo sta facendo a più riprese. E' giusto cercare fino all' ultimo di ricostruire un patto di governo, ma se nonostante questo la situazione non si ricompone allora parlamentarizzare la crisi è un atto dovuto». Sul fronte grillino l' umore è buono, è piaciuta in particolare la scelta di rimandare al parlamento la decisione sul Mes e la sfida a Renzi, «bene il no ai ricatti, non sono accettabili».
GIUSEPPE CONTE - MATTEO RENZI
Il Pd affida a Walter Verini il compito di una dichiarazione ai Tg che ribadisce lo sforzo di mediazione dei democratici, con uno stop a Renzi ma anche un richiamo a Conte: «Siamo stufi di polemiche e ritardi. Dobbiamo utilizzare presto e bene le risorse del "Next Generation Eu". Sarebbe imperdonabile perdere questa grande occasione per il futuro delle giovani generazioni».
Il Pd apprezza l' impegno del premier a fare presto, come anche le rassicurazioni sulla legge elettorale. Ma, aggiunge una fonte di governo dem, «lui deve capire che serve una svolta. Certo, non ci è piaciuta la risposta sui servizi segreti. Ma un po' alla volta sta riconoscendo il ruolo del Pd, sta capendo che per reggere bisogna cambiare passo». Il problema, aggiunge una fonte parlamentare Pd, è che «la guerra tra Conte e Renzi non va bene e non ci interessa. E oggi forse avrebbe potuto usare toni un po' meno aggressivi, per non dare alibi a Iv...».
MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI SELFIE IN PIAZZA
Di sicuro, Renzi ha subito rincarato la dose. Appena terminato l' incontro tra la delegazione renziana e i ministri Gualtieri e Amendola, da Iv è filtrato un altro siluro: «Sui contenuti siamo separati da un abisso», dicevano fonti renziane mentre palazzo Chigi parlava di «incontro costruttivo». E il documento con le «62 considerazioni» di Iv è un elenco di accuse.
Il centrodestra, però, riesce a dividersi anche di fronte al rischio crisi della maggioranza.
Giorgia Meloni torna alla carica proponendo una mozione di sfiducia, in teoria per sfidare Renzi: «Non credo alla buona fede di Renzi e alla reale volontà di aprire una crisi di governo ma sarei contenta di sbagliarmi. Propongo a chi realmente voglia, come noi, mandare a casa definitivamente il governo Conte, e comunque a tutto il centrodestra, di presentare una mozione di sfiducia al presidente del consiglio e all' intero governo. Così vedremo, chi vuole mantenere in vita l' attuale esecutivo». Peccato che a dire no sia la Lega: «Una mozione di sfiducia è il modo migliore per rafforzare Conte», fa filtrare il partito di Matteo Salvini.
MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI salvini renzi giuseppe conte con giorgia meloni atreju 2019 1 MATTEO RENZI L'ARIA CHE TIRA GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI