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    IL CINEMA DEI GIUSTI - ARRIVA FINALMENTE IN ITALIA IL FILM VINCITORE DELLA PALMA D’ORO, IL COMPLESSO, DIVERTENTE, DURISSIMO "TRIANGLE OF SADNESS" DI RUBEN ÖSTLUND - AFFRONTA CON UNA BELLA CARICA DI SATIRA AGGRESSIVA TEMI FORTI E CONTEMPORANEI, LA LOTTA DI CLASSE, IL MONDO DORATO DELLE INFLUENCER, GLI OLIGARCHI RUSSI PRONTI A SCATENARE UNA GUERRA, CIÒ CHE RESTA DEL MARXISMO, IL CONFLITTO PRIMORDIALE TRA CHI È BELLO E CHI NON LO È MA HA IL POTERE - MAGARI NON SARÀ PER TUTTI, MA È LO STESSO UN GRAN DIVERTIMENTO… - VIDEO


     
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    Marco Giusti per Dagospia

     

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    Arriva finalmente in Italia il film vincitore della Palma d’Oro al Festival di Cannes, era solo lo scorso maggio ma sembrano passati almeno due anni, il complesso, divertente, durissimo "Triangle of Sadness" dello svedese Ruben Östlund, che a 48 anni arriva così alla sua seconda Palma d ‘Oro dopo il fortunato “The Square”, dedicato al mondo dell’arte, dei curatori, degli artisti e dei collezionisti.

     

    Anche qui Östlund affronta con una bella carica di satira aggressiva temi forti e contemporanei, la lotta di classe alla “Parasite”, il mondo dorato delle influencer, gli oligarchi russi pronti a scatenare una guerra, ciò che resta del marxismo, il conflitto primordiale tra chi è bello e chi non lo è ma ha il potere.

     

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    Gran parte del film si svolge in uno yacht da 250 milioni di dollari, mentre, tra fiumi d'alcol e una vomitata generale, si discutono le frasi storiche di Marx Lenin Reagan tra un oligarca russo, il Dimitri di Zlatko Buric, che ha fatto miliardi vendendo merda per concimi e il capitano americano che guida lo yacht, un grande Woody Harrelson, in versione ultimo marxista dell’umanità, prima che saltino le tubature e la merda, reale, irrompa da tutte le parti.

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    La guerra, che anticipa di poco quella reale in Ucraina, arriva subito dopo con un attacco pirata a suon di granate. "Ma sono le nostre?" civetta un attimo prima che ne scoppi una la signora Clementine, Amanda Walker, al marito fabbricante d'armi e di mine antiuomo, Oliver Ford Davies. Boom!

     

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    Anche se a Cannes a molti critici il film non era piaciuto proprio a causa di tutta questa merda esibita, questo vomito, e c’era chi aveva da dire anche per la situazione alla Lost dei sopravvissuti all’attacco pirata, dove la responsabile delle toilette, l’Abigail della filippina Dolly De Leon, favolosa, passa dallo spalare merda a prendere il potere e decide di trombarsi il protagonista giovane bello e modello, Harris Dickinson, secondo una logica più vicina al mondo di Sergio e Bruno Corbucci che al grande cinema d'autore moderno (per non scomodare il Fellini di "E la nave va..."), indubbiamente questo profetico e non così grottesco, ahimé, "Triangle of Sadness" è una divertente e accurata visione della nostra società.

     

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    Una società dominata dall'idea che il denaro controlli le regole sociali e qualsiasi rapporto tra le persone. Al punto che da parte della nuova classe operaia, i non-ricchi, non possa esistere né rivolta ma nemmeno tristezza. Il titolo allude infatti al triangolo di tristezza che ha sulla fronte durante uno shooting il protagonista, il modello Carl che nella prima parte del film avrà un duro scontro con la fidanzata influencer Ya Ya, la bellissima Charlbi Dean, purtroppo morta pochi mesi fa a soli 32 anni, su chi debba pagare il conto e sul fatto che mai e poi mai lei, modella bellissima e influencer celebre, potrà sposarlo.

     

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    Ma lo stesso ragazzo oserà poi far cacciare dallo yacht un marinaio che ha osato stare a torso nudo e fumare nella zona passeggeri e osservare Ya Ya. Ricambiato. Fa le regole, insomma, chi ha il potere, siano soldi o cibo o fuoco. E chi ha il potere, anche per un caso misterioso della sorte, fa come gli pare. Come la Meloni con Berlusconi. Mentre il capitano marxista sarà forse affondato tra i fiumi di whisky.

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    Magari non sarà un film per tutti i gusti, magari non sarà così originale dopo "The Square", che applicava lo stesso modello di satira al mondo dell'arte, non sarà così politico dopo “Film Socialisme”, il grande film di Godard sul capitalismo, la fine del cinema e del marxismo a bordo della Costa Crociere di Capitan Schettino, mentre qui siamo sulla nave dedicata da Onassis a sua figlia, ma è lo stesso un gran divertimento. Attenti al ruolo della mitica Iris Berben e alla sua unica battuta "in del walden". Esce domani 27 ottobre.

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