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    IL CINEMA DEI GIUSTI - IN “SECURITY” C’È DI TUTTO. SILVIO MUCCINO, GRANDISSIMO RITORNO, CHE SI FA LE GIOVANI STUDENTESSE E SE NE ESCE CON BATTUTE DEL TIPO “SEI TROPPO INSAZIABBILE!” - FABRIZIO BENTIVOGLIO RICCO POLITICO DI DESTRA, UN FILO DEPRAVATO - VALERIA BILELLO CHE SI LANCIA NELL’UNICA SCENA EROTICHELLA DEL FILM - E POI C’È FORTE DEI MARMI IN INVERNO TRASFORMATO IN UN PAESINO DI PROVINCIA AMERICANO DOVE I RICCHI SONO CORROTTI E CATTIVI E I LORO PECCATI RISCHIANO DI VENIR PER SEMPRE COPERTI… - VIDEO


     
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    Marco Giusti per Dagospia

     

    SECURITY SECURITY

    C’è di tutto. Silvio Muccino, grandissimo ritorno, professore di scrittura creativa che si fa le giovani studentesse e se ne esce con battute del tipo “Sei troppo insaziabbile!”. Marco D’Amore, capo della security delle case dei ricchi, che soffre di insonnia e di problemi talmente pesanti che si materializzano in una iena che come il cinghiale della pubblicità gli si presenta sulla pancia di notte (mangiato pesante, eh?!).

     

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    Maya Sansa, moglie insopportabile di Marco D’Amore, che parla in toscano e si candida a sindaco di Forte dei Marmi spinta dalla destra fascio-leghista. Fabrizio Bentivoglio ricco politico di destra, un filo depravato e che nessuno può toccare, che appoggia Maya Sansa nella campagna elettorale. Valeria Bilello, ex-fiamma di Marco D’Amore, madre di un ragazzo bello e svalvolato, che si lancia nell’unica scena erotichella del film.

     

    Tommaso Ragno talmente ’mbriaco che si piscia sotto, che viene accusato di molestare le ragazzine e anche sua figlia. Ah. Scordavo un paio di ragazzine che si fanno innamoratissime Silvio Muccino, autore di un best seller scritto “10 cazzo d’anni fa!”. Quando D’Amore e Maya Sansa scoprono che la figlia, Ludovica Martino, ha una storia con Muccino jr se ne escono con un geniale “Chi è sto stronzo?!”.

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    E poi c’è Forte dei Marmi in inverno che i produttori di Cattleya e di Sky Original hanno trasformato in un paesino di provincia americano dove i ricchi sono corrotti e cattivi e i loro peccati rischiano di venir per sempre coperti. Insomma, avete capito che il film più stracult e imperdibile del momento questo “Security” diretto chissà perché dall’inglese Peter Chelsom, prodotto da Indiana e da Vision, scritto da ben tre soggettisti, tra cui Umberto Contarello e quattro sceneggiatori, tra cui Amina Grenci, Michele Pellegrino, Silvio Muccino, arrivato su Sky Original proprio ieri e presentato come il primo giallo italiano di Sky.

     

    IL CAST DI SECURITY IL CAST DI SECURITY

    L’operazione è una sorta di ripetizione seriale de “Il capitale umano” di Paolo Virzì. Cioè si prende un romanzo dello stesso autore, Stephen Amidon, si adatta alla realtà di un paese italiano, in questo caso Forte dei Marmi, benissimo illuminata in pieno inverno, si riscrive venti volte la sceneggiatura, che è un po’ una caciara, e si chiamano buoni attori a interpretare il film.

     

    Nessuno, ahimé, ci fa una gran figura, a parte forse Silvio Muccino che ripete ossessivamente di essere ormai un quarantenne e che i suoi capolavori sono stati scritti “dieci cazzo d’anni fa”. Ma la iena sulla pancia di Marco D’Amore, attore così serio e sensibile, ce la potevano risparmiare. Per non parlare di Tommaso Ragno che si piscia sotto, su…

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