Marco Giusti per Dagospia

I SEGRETI DI WIND RIVER

Lupi, neve, indiani, un giallo da scoprire. Si torna al cinema, va. Anche se esce già col caldo, anche se ha pagato troppo caro il fatto che sia prodotto da un certo Harvey Weinstein, cosa che lo ha bloccato nella corsa ai Golden Globe e agli Oscar, è davvero un bel film questo I misteri di Wind River, presentato sia al Sundance che a Cannes, opera seconda di Taylor Sheridan, attore e sceneggiatore di prestigio, Sicario, Hell or High Water, Soldado, che ci riporta i suoi eroi frantumati e le sue donne forti. Stavolta siamo nella riserva indiana di Wind River, fra le montagne piene di nevi, di lupi e di puma.

I SEGRETI DI WIND RIVER

Il cacciatore Cory Lambert, Jeremy Renner, dando la caccia a tre puma, trova il corpo di una ragazza indiana morta di freddo sulla neve coi piedi scalzi. Se non è una caso di omicidio, poco ci manca, visto che è stata più volte violentata. Indaga una agente dell’FBI, la bionda Jane Banner, Elizabeth Olsen, che chiede a Cory di darle una mano.

La ragazza morta è Natalie, amica della figlia di Cory, Emily, morta nello stesso tragico modo tre anni prima. Una morte che ha rovinata per sempre la vita al cacciatore e a sua moglie. Jane, con l’aiuto di Cory si scontrerà, ovviamente, con la dura gente del posto, con bianchi mal ridotti e indiani messi ancora peggio. Jeremy Renner è bravissimo in un ruolo al quale sa dare la giusta tristezza e quella miticità da eroe classico.

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Anche la storia, a bene vedere, è piuttosto classica, se si pensano alle tante mogli e mogli indiani violentate e trucidate a inizio film da cui partono cavalieri per fare vendetta. Anche qui c’è da fare vendetta e rimettere le cose a posto. Grande ambientazione innevata e grande uso delle moto da neve al posto dei cavalli.

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A un certo punto compaiono i tre puma, una mamma e due piccoli. Ma ormai non c’entrano più tanto nella storia. Strepitosa musica di Nick Cave e Warren Ellis. Quando stava volando alla grande, il film, già a 33 milioni di dollari di incasso, è stato letteralmente bloccato dall’affare Weinstein. Disastro per il regista e per i suoi attori. In sala dal 5 aprile.

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