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    IL CINEMA DEI GIUSTI - ARINDANGHETE COI VIAGGI NEL TEMPO, CON LA BANDA DELLA MAGLIANA, CON LE PARTITE DELLA NAZIONALE DEL 1982, CON I SOPRANNOMI ROMANI, ER VENTOSA, ER BOVE, ER MURENA, IL SORCIO, ER COMECAZZOSICHIAMA, E COL CULO DI ILENIA PASTORELLI, QUI DAVVERO ESPLOSIVO. VABBÈ. MOLTO CI SAREBBE DA DIRE, RIGUARDO A “NON CI RESTA CHE IL CRIMINE”, ULTIMO FILM DIRETTO DA MAX BRUNO, RIGUARDO AL FUNZIONAMENTO NON PROPRIO PERFETTO DELLA STORIA… - VIDEO


     
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    Marco Giusti per Dagospia

     

    NON CI RESTA CHE IL CRIMINE NON CI RESTA CHE IL CRIMINE

    Arindanghete coi viaggi nel tempo, con la Banda della Magliana, con le partite della Nazionale del 1982 (non abbiamo un altro passato calcistico da venerare?), con lo spot del Pennello Cinghiale, con i soprannomi romani, er Ventosa, er Bove, er Murena, Il Sorcio, er comecazzosichiama, e col culo di Ilenia Pastorelli, qui davvero esplosivo. Vabbè. Molto ci sarebbe da dire, riguardo a Non ci resta che il crimine, ultimo film diretto da Max Bruno, che lo ha scritto assieme all’onnipresente Nicola Guaglianone e Menotti, riguardo al funzionamento non proprio perfetto della storia di questo viaggio nel tempo che incrocia la Banda della Magliana nella Roma del giugno 1982.

     

    NON CI RESTA CHE IL CRIMINE NON CI RESTA CHE IL CRIMINE

    Perché è tutto un po’ rabberciato, col portale spaziotemporale dentro al bar che fu della Banda, i cellulari che non funzionano, la mancanza dei social, i romani in festa per la Nazionale, l’incontro dei protagonisti con se stessi piccoli. Ma non l’avete visto Ritorno dal futuro di Zemeckis? Però, alla fine, che vedevodì, Marco Giallini fa ridere più del solito, Alessandro Gassman ha un ruolo estremamente sobrio di tontolone fedele alla moglie, che non tromba da sei anni, che fa impazzire Ilenia Pastorelli, e i due costruiscono delle scene davvero divertenti, Gian Marco Tognazzi fa uno sfigato che diventa un duro di gran classe, Edoardo Leo funziona bene come cattivo, ci sono due tre attori stracult notevoli, da Emmanuele Bevilacqua, scoperta di Claudio Caligari, come Er Bove, a Fabio Ferri, ma dov’era finito?, come pugliese gay. E Ilenia Pastorelli, sì lo so che fa sempre la stessa parte, ma in mano ai dialoghi di Guaglianone, funziona benissimo. Allora.

    NON CI RESTA CHE IL CRIMINE NON CI RESTA CHE IL CRIMINE

     

    Possiamo non essere soddisfatti pienamente della sceneggiatura, ma l’idea, anche se un po’ ovvia, è divertente, e il film, come commedia con quattro attori maschi (aridanghete… altro che la new Hollywood al femminile qua…), si fa vedere. Se gradite il trionfo di romanità e di malavita romana e l’ennesimo ritorno agli anni ’80, quando ancora non sono stati inventati “né facebook, né i tablet né il Pulcino Pio”.

    NON CI RESTA CHE IL CRIMINE NON CI RESTA CHE IL CRIMINE

     

    La storia vede tre amici romani un po’ cialtroni, Marco Giallini, Alessandro Gassman e GianMarco Tognazzi, che cercano di far soldi con dei tour sui luoghi della Banda della Magliana, finire proprio ai tempi della Banda. Ovvio lo scontro con Renatino, il capo della Banda, Edoardo Leo, e le complicazioni che nascono perché la sua donna, Ilenia, si è innamorata di Alessandro Gassman. Ilenia Pastorelli, che mi diverte sempre, esagera un po’ a mostrare il culo. In sala dal 10 gennaio.

    NON CI RESTA CHE IL CRIMINE NON CI RESTA CHE IL CRIMINE NON CI RESTA CHE IL CRIMINE NON CI RESTA CHE IL CRIMINE

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