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    IL CINEMA DEI GIUSTI – “SPIDERMAN: FAR FROM HOME” HA TUTTO PER ESSERE UN SPIDERMANUCCIO ESTIVO E LEGGERO PER RAGAZZINI MOLTO FLUIDI CHE NON HANNO ANCORA CAPITO SE INNAMORARSI DI TOM HOLLAND O DELLA BELLA ZENDAYA O DI TUTTI E DUE, MA DEVE FARE NATURALMENTE I CONTI ANCHE COL FILM PRECEDENTE E LE MORTI DI PERSONAGGI IMPORTANTI DEGLI AVENGERS – PER NON PARLARE DEL COSIDDETTO BLIMP. LA STORIA NON HA NÉ CAPO NÉ CODA, MA NON È QUESTA LA COSA IMPORTANTE…  – VIDEO


     
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    Spider-man Far From Home di John Watts

    Marco Giusti per Dagospia

     

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    “Noooo! Anche quest’estate dovrò salvare il mondo!!!”. Insomma. Puoi anche essere un supereroe ragazzino pronto a salvare il mondo da qualche pericolo alieno, ma quando sei lontano da casa sei solo un ragazzino americano lontano a casa. E sul concetto di casa, di “home”, sia questa seconda avventura dello Spider-Man ragazzino di Tom Holland, Spider-Man: Far From Home, che quella precedente, Spider-Man: Homecoming, entrambe dirette da Jon Watts, puntano parecchio.

     

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    Anche perché per un giovane orfano come Peter Parker, la casa, dove abita con la zia Marisa Tomei, è tutto. E Peter, come ben sappiamo, oltre a essere orfano di genitori è orfano da pochissimo, vedi Avengers: Endgame, pure di Tony Stark, cioè Iron Man. Un peso difficile da smaltire sia per Peter che per il suo giovane interprete Tom Holland, malgrado i 60 milioni di follower suoi e della fidanzatina, solo sulla scena perché lui è dichiaratamente gay, Zendaya.

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    Avrete quindi capito che Spider-Man: Far From Home, pur partito con 233 milioni di dollari di incasso in tutto il mondo in una settimana, ha tutto per essere un spidermanuccio estivo e leggero per ragazzini molto fluidi che non hanno ancora capito se innamorarsi di Tom Holland o della bella Zendaya o di tutti e due, ma deve fare naturalmente i conti anche col film precedente e le morti di personaggi importanti degli Avengers.

     

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    Per non parlare del cosiddetto Blimp, cioè i cinque anni che distanziano gli abitanti della terra che non erano morti alla fine del penultimo Avengers da quelli che sono invece tornati magicamente in vita nell'ultima puntata, Endgame, ma con la stessa età che avevano prima. Grazie a questa differenza di età nella stessa scuola c'è chi è rimasto ragazzino, come Peter Parker, e chi è diventato adulto. La cosa non può che provocare conflitti e parecchia confusione.

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    È uno degli aspetti più curiosi del film, anche se il Blimp, così importante all'inizio della vicenda viene poi distrattamente accantonato per fare spazio all'incontro/scontro con Mysterio sorta di personaggio paterno alla Tony Stark che affascina Peter fin troppo. Al punto di vederlo come nuovo Iron Man, quando, non è uno spoiler perché lo sanno tutti, è il nuovo cattivo della saga. Ma Peter, innamorato della compagna di classe Zendaya, preferisce cercare di conquistarla nella vacanza europea  assieme ai professori cialtroni e agli altri compagni di classe che fare il nuovo Avenger scelto da Iron Man per salvare il mondo.

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    Ma non c’è niente a fare. Nick Fury e Mysterio gli rovineranno la vacanza. Così si ritroverà in mezzo a una battaglia aliena a Venezia fra palazzi e ponti che scoppiano al ritmo di “Gondola Cha-Cha-Cha”, poi a Paraga, a Berlino, in Olanda, a Londra. Come fossimo in uno eurospy anni ’60 o in uno di quei film di vacanze estive di National Lampoon. Tom Holland e Zendaya faranno impazzire i loro fan come Fedez e Chiara Ferragni non riusciranno mai. Se ne possono scordare.

     

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    La storia, scritta da Chris McKenna e Erik Sommers non ha né capo né coda, ma non è questa la cosa importante, i 60 milioni di follower dei ragazzini protagonisti aspettano solo il bacio fra i loro eroi. Jake Gyllenhaal è un buon Mysterio, ottimo anche come versione adulta e opposta di Iron Man, mentre Samuel Jackson è del tutto sprecato. Tutto il lato di illusionismo, alla Zardoz, alla Wizard of Oz, nel quale precipiteremo nella seconda parte, è interessante, perché svela la costruzione stessa dei film di supereroi, ma non è sviluppato un po’ ingenuamente. Il problema centrale, ripeto è costruire un film per ragazzini, anche molto piccoli, che vedano Peter Parker come il loro nuovo eroe da seguire per altri dieci-quindici anni. Di Tony Stark ce ne siamo già scordati.  In sala in Italia dal 10 luglio.

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