Pierluigi Diaco per "Oggi"
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Boldi-De Sica, De Sica-Boldi, Massimo e Christian: chiamateli come preferite, comunque di brand si tratta. La coppia di platino dei cinepanettoni che per trent'anni ha dominato i botteghini natalizi torna insieme dopo tredici anni. Il film si chiama "Amici come prima", è prodotto da Medusa e il regista è lo stesso De Sica. "Essere diretto da Christian e da suo figlio Brando è stato emozionante e divertente", ammette Boldi a Oggi.
AMICI COME PRIMA
Il sodalizio artistico - i due sono amici e complici da una vita, decine di film, risate, promozioni, viaggi, ma anche chiacchierate e confidenze - si era separato per motivi “squisitamente professionali”, assicurano. Certo, i più maliziosi avevano commentato la frattura scomodando diverse cause, prima fra tutte la presunta (e ingovernabile) competizione tra attori.
Verità o gossip? Sono loro stessi a chiarire il pretesto della rottura e la molla che li ha spinti a tornare davanti alla stessa macchina da presa. “L’affetto e la stima non sono mai venuti meno”, racconta De Sica. Eccoli, dunque: il milanese e il romano, Cipollino pasticcione e il vanitoso seduttore, diversi e complementari, partner di scena in giro per il mondo, dall’Egitto ad Amsterdam, da Cortina a Gstaad, sempre accompagnati da donne bellissime (Sabrina Ferilli, Megan Gale, Anna Falchi, per citare le più note). Per Oggi scelgono di abbandonare la retorica e spiegarci l’effetto che fa ritrovarsi (di nuovo).
AMICI COME PRIMA
CHRISTIAN DE SICA
Cominciamo con un esercizio di sincerità: non siete amici come prima.
"Errore: Massimo e io siamo sempre stati amici. Non mi nascondo: ci rimasi malissimo quando lui se ne andò per lavorare con un altro produttore. Col tempo la delusione è passata...".
cast del film amici come prima (1)
Non mi dica che non conosce il rancore?
"Lo conosco, ma non mi appartiene. Non capisco la gente della mia età che si fa ancora attraversare dal rancore: è tempo perso".
Chi è Massimo Boldi per lei?
"Un caro amico e un compagno di vita professionale. Vivendo io a Roma e lui a Milano, non ci siamo mai frequentati fuori dal set. Ritrovarsi per girare "Amici come prima" è stata una gioia per entrambi, come se non ci fossimo mai persi di vista".
Cosa vi aveva diviso?
"Niente di personale. Massimo sentiva l'esigenza di prendere una strada diversa, io provai a farlo desistere, ma senza successo. Ho sempre rispettato le sue scelte".
AMICI COME PRIMA
Considera fallimentare l’esperienza da solista?
"Affatto. Ho girato film di grande successo, scritto un libro e continuato a recitare in teatro. Ammetto, però, che quando Massimo e io ci mettiamo insieme facciamo molto ridere. E sappiamo che il pubblico apprezza".
Siamo nell’epoca della rottamazione e della Terza Repubblica. Il cinepanettone è l’ultimo baluardo della Prima e della Seconda?
AMICI COME PRIMA
"Lo dicono in tanti, ma a me sembra una stronzata. Come quando interpretavo un vigile in uno spot e dicevano che sembravo un fascista, mentre Claudio Amendola era considerato di sinistra perchè faceva la parte di un operaio: tutte stupidaggini. Noi, grazie anche a Carlo ed Enrico Vanzina, abbiamo raccontato e preso in giro la borghesia degli anni '80 meglio di molti scemi che si travestono da autori. E poi, tutti sanno che nella vita non sono uguale ai personaggi che interpreto”.
AMICI COME PRIMA - SCENA DEL FILM .jpg
Ovvero?
"Non sono misogino, maschilista e nemmeno sbruffone. Per far divertire il pubblico ho imparato a prendere le misure con ruoli di quel tipo. Vogliamo dire una cosa con sincerità?".
La dica.
"Il diavolo fa più ridere di San Francesco. O no?".
Siamo un Paese volgare?
"I miei film non sono mai volgari. Lo sono molte altre cose che si vedono in giro".
CARLO VANZINA DIRIGE ex amici come prima
Per esempio?
“Tante, troppe. Non mi faccia dare i voti, la prego”.
Gli italiani sono volgari?
"Mai. Alcuni italiani si comportano da cafoni perché la qualità di ciò che vedono e ascoltano è molto bassa".
Christian De Sica e i social network: rapporto?
"Ottimo, mi diverto moltissimo sia su Instagram sia su Facebook. Dicono che quelli della mia età si stiano rincoglionendo per colpa della rete, ma non è vero: dipende dall’uso che ne fa il singolo”.
Un migliore amico ce l’ha?
AMICI COME PRIMA - BOLDI E DE SICA
"Più di uno. Tutti quelli che considero tali hanno una caratteristica in comune: sono molto simpatici. Uno si chiama Totò Gallo e lo conosco dal 1958, un altro è Robertino Rossellini che frequento dal 1957. E poi, c’è Carlo Verdone, che è il fratello di mia moglie, Silvia. Un nuovo amico è il mio manager, Niccolò Petitto: gli voglio bene".
Ha lavorato anche in film americani, ma per tutti resta il vanitosone romano che sbanca il botteghino: dispiaciuto?
"No, lo capisco, ma è una semplificazione. Quell'iconografia ha avuto più successo perché i film di Natale rimango maggiormente impressi nella memoria della gente".
Sogna ancora di diventare un cantante affermato?
"Non c'è dubbio che cantare sia la cosa che mi piace di più. E credo di essere pure bravo. Lo scorso anno avevo inciso un album di canzoni natalizie che sarà riproposto anche nel 2018. Ho anche in programma un musical a teatro, ma è presto per parlarne”.
Come va con la malinconia? Ha imparato a gestirla?
AMICI COME PRIMA - SCENA DEL FILM
"L'ho accettata. Tutti i comici sono un po’ malinconici. Ho avuto il privilegio di conoscere Totò: in privato, a volte, aveva un aspetto quasi lugubre. La verità è che uno sceglie di fare l'attore perchè non si piace".
MASSIMO BOLDI:
“Mai più insieme”. Lei e De Sica siete proprio due bugiardi...
(ride) "A volte è meglio dire bugie buone, di quelle che non fanno male a nessuno... La nostra è un'avventura umana e professionale che parte dal lontano 1972: eravamo compagni di musica e di allegria. Da quell'anno non ci siamo più lasciati".
In verità ci sono stati tredici anni di silenzio.
boldi de sica
"Amicizia e stima non sono state mai in discussione. Il nostro percorso è anomalo: veniamo da due estrazioni familiari e culturali molto differenti. Lui è nato a Roma, in una famiglia di artisti, figlio del grande Vittorio. Io sono una persona semplice, di adozione milanese. Ho avuto il privilegio di fare questo mestiere e di incontrare Christian sulla mia strada. Malgrado le differenze, siamo riusciti a combinare tante belle cose insieme".
Chi è il più permaloso tra i due?
"Nessuno dei due. In amicizia l’onestà reciproca è il valore più importante. D'altronde il segreto del nostro successo è un’intesa che ha qualcosa di straordinario".
In che senso?
"Le pare facile diventare una coppia artistica?”.
È stato lei il primo a chiedere scusa all’altro?
"Nessuno ha dovuto chiedere scusa: non c'è stata una lite”.
massimo boldi christian de sica
Bugiardo.
“Voglio spiegare una volta per tutte: nel 2005, subito dopo la morte di mia moglie, sentii l'esigenza di voltare pagina. Dopo tanti anni passati a lavorare con la famiglia De Laurentis, volevo esplorare nuovi mondi, capire chi ero e cosa ero diventato. Aurelio De Laurentis era molto ingombrante: decideva cosa andava bene e cosa no nei copioni, interveniva nella sceneggiatura, metteva becco sulle parti da girare insieme e su quelle da recitare da soli. Ero un po’ stufo, solo. Accettai l'offerta di Medusa e mi misurai con un progetto soltanto mio. Non abbandonai Christian, ma De Laurentis”.
CHRISTIAN DE SICA SUI CINEPANETTONI
Come reagì De Sica?
"Ci rimase molto male. Fece di tutto per farmi cambiare idea, cercò di dissuadermi, ma non gli diedi retta”.
Si sente il simbolo di un Paese imbarbarito, come tanti critici hanno scritto per recensire i film di Natale?
"No. Non so se sono un simbolo di qualcosa, di sicuro rappresento l’italiano medio. E noi italiani viviamo il presente ricordando il passato o i tempi migliori che abbiamo già vissuto. Scontiamo l'eccesso di nostalgia".
Ma Boldi che fa a Natale?
"Da quando è morta mia moglie, lo passo con le figlie e con i nipoti. Cerchiamo di vivere le feste in famiglia con i parenti più stretti, quelli che sono rimasti. Ogni anno facciamo l'appello perchè qualcuno è salito in cielo o è momentaneamente indisposto".
folla in delirio per christian de sica
Maria Teresa, sua moglie, è scomparsa nel 2004: pensa mai a lei?
"Certo, anche se ormai sono passati quindici anni. Da allora sono successe tante cose, ho trovato la forza di reagire per dare un nuovo senso alla mia esistenza. La cosa più importante rimangono i miei figli. E sappia anche che penso di essere un uomo molto fortunato".
Perchè?
"Mi rendo conto che, invecchiando, ringiovanisco. Le spiego: l’involucro esterno regge meglio del mio mondo interiore. È una vera fortuna".
Cosa le fa paura?
"Morire. Ma non mi spaventa non esserci più, giuro: mi terrorizza smettere di vivere perchè credo che la vita sia meravigliosa".
Piange mai?
"Sono molto sensibile e mi capita spesso di versare sia lacrime di gioia sia di dolore".
de sica
Registi del cuore: Carlo Vanzina, Neri Parenti o Christian De Sica? Non sia paraculo...
"Il mio carissimo amico Carlo lo porto nel cuore, ma anche a Parenti devo molto. E voglio ringraziare Christian: in "Amici come prima" non ho goduto solo del suo talento, ma anche di quello sorprendente di suo figlio Brando. E' un ragazzo che ho visto nascere e crescere: vederlo capace di gestire un set mi ha commosso. Gli auguro il meglio".
Progetti in vista?
aurelio de laurentiis
"Mi piacerebbe solo continuare a fare quello che faccio. Vorrei lavorare fino alla fine dei miei giorni. Chi fa l'attore ha la fortuna di continuare a recitare fino alla morte. Ecco, questo è il mio progetto e il mio sogno".