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    LE PRIMARIE STILE NARCOS: SPARA AL CANDIDATO SGRADITO – IL CLAN DEI "LOS LOBOS" HA RIVENDICATO L'ASSASSINIO DI FERNANDO VILLAVICENCIO, IL CANDIDATO ALLA PRESIDENZA DELL'ECUADOR FREDDATO CON 12 COLPI DI PISTOLA AL TERMINE DI UN COMIZIO A QUITO: “UN SEGNALE A TUTTI I POLITICI CORROTTI” – I LOS LOBOS SONO LEGATI AL CARTELLO DI NARCOTRAFFINCANTI DOMINANTE IN MESSICO, JALISCO NUEVA GENERACIÓN. UNA GUERRA PER PROCURA: I MESSICANI HANNO BISOGNO DELLE FOGLIE DI COCA COLTIVATA IN ECUADOR…


     
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    Estratto dell'articolo di Daniele Mastrogiacomo per “la Repubblica”

     

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    I narcos lanciano un attacco al cuore dello Stato e uccidono con 12 colpi il candidato alla presidenza dell’Ecuador Fernando Villavicencio. La polizia parla di 40 proiettili. […]Un commando ha piazzato una serie di ordigni nel perimetro della manifestazione e poi ha incaricato un sicario di chiudere la bocca al giornalista di 58 anni ormai lanciato in politica.

     

    Sono le 18:20 di giovedì. Siamo davanti alla scuola Anderson, nel cuore di Quito, la capitale andina dell’Ecuador. Il prossimo 20 agosto si vota per il rinnovo dell’Assemblea Nazionale e si indica il futuro presidente. Il killer avanza, si fa largo tra la folla giunta per assistere all’ultimo grande raduno del candidato del Movimiento Construye.

     

    IL CLAN NARCOS LOS LOBOS RIVENDICA L ASSASSINIO DI FERNANDO VILLAVICENCIO IL CLAN NARCOS LOS LOBOS RIVENDICA L ASSASSINIO DI FERNANDO VILLAVICENCIO

    Raggiunge Villavicencio che sta salendo sulla sua auto, circondato da un muro di guardie del corpo. Punta la sua arma. I colpi sono singoli. La selva di proiettili si apre a raggiera. Ci sono molti feriti, uomini e donne che urlano a terra, l’asfalto che si impregna di sangue, l’aria avvolta da nuvole di polvere da sparo e dal fumo delle esplosioni. Il presunto killer viene ucciso. […]

     

    attentato a fernando villavicencio a quito attentato a fernando villavicencio a quito

    Il presidente dimissionario, Guillermo Lasso, decreta lo stato di emergenza nazionale per 60 giorni. Schiera l’esercito per le strade. «I soldati garantiranno la sicurezza dei cittadini, la tranquillità del Paese e le elezioni libere e democratiche del 20 agosto come previsto dal Consiglio Nazionale dell’Ecuador», posta pochi minuti dopo l’agguato.

     

    […] Undici giorni prima delle consultazioni che decideranno il futuro del Paese, il braccio armato della Jalisco Nueva Generación , Cartello dominante in Messico, sferra la sua offensiva e detta le regole del confronto. «Il crimine è politico», si affretta a dire Lasso, «la matrice è terrorista». Passano poche ore e compare un video di rivendicazione, la cui autenticità è ancora da verificare.

     

    IL CLAN NARCOS LOS LOBOS RIVENDICA L ASSASSINIO DI FERNANDO VILLAVICENCIO 1 IL CLAN NARCOS LOS LOBOS RIVENDICA L ASSASSINIO DI FERNANDO VILLAVICENCIO 1

    È firmato dai Los Lobos , gruppo criminale alleato con altri due, i Tiguerones e i Chone Killers , acerrimi nemici dei Los Choneros , legati a un altro cartello Messicano quello di Sinaloa, del Chapo Guzmán, oggi guidato dai suoi figli, i Chapitos.

     

    Circondato da decine di uomini vestiti di nero, passamontagna in testa anche questo nero, Ak-47 imbracciati e sollevati in aria, uno dei capi legge un comunicato gonfio di minacce e di avvertimenti. «Rivendichiamo l’azione di oggi», annuncia con voce ferma e tesa. «È un chiaro segnale a tutti quegli politici corrotti che si sono riempiti le tasche con i nostri soldi - che sono milioni di dollari - e poi non mantengono la parola presa». Quindi, la firma. Gridata in coro da tutti, le armi di nuovo alzate, l’indice e il mignolo aperti a orecchie, quelle dei lupi: «Somos los Lobos».

     

    Una guerra per procura. I messicani hanno bisogno del prodotto.

    Cocaina soprattutto. Senza più fornitori che garantivano gli ordini, nei tempi e nelle quantità richieste, i narcos hanno deciso di conquistare tutta la filiera. Sono andati direttamente sul posto dove si coltivano e si trasformano le foglie di coca: in Ecuador, Perù e Bolivia.

     

    L’Ecuador è il cuore della rotta del Pacifico. Ha i suoi porti, nodi strategici per il traffico di precursori chimici e altre droghe sintetiche, come il fentanyl, che arrivano dall’Asia. Due settimane fa, nella città portuale di Manta, principale approdo della costa, è stato assassinato il sindaco Agustín Intriaco.

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    […] Persino la Ue è preoccupata. L’Alto rappresentante della politica estera Josep Borrell denuncia il «grave pericolo per la democrazia». Anche Fernando Villavencio, uomo di sinistra, invocava la linea dura contro la criminalità. Era attestato tra il terzo e il quinto posto nei sondaggi. Poche speranze di vincere. Ma dava fastidio. Andava eliminato. Un esempio per tutti.

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