P.C. per “la Stampa”
ATTILIO FONTANA
La scorta al governatore della Lombardia raccontata ieri dal nostro giornale è il termometro di un livello di tensione sociale che inquieta probabilmente più le Prefetture che lo stesso Attilio Fontana, uomo mite e ragionevole. Il quale anche ieri ostentava tranquillità: «Non pensavo di finire sotto scorta ma per me non cambia nulla, il mio lavoro continua». Ma dietro la calma apparente dell' uomo più importante del Pirellone, che ieri ha incassato una solidarietà bipartisan e anche quella del Presidente della Repubblica che gli ha telefonato annunciandogli l' arrivo a Codogno per il 2 giugno, si nasconde il timore di un diffuso sentimento «di odio».
GIUSEPPE CONTE ATTILIO FONTANA
E non soltanto spontaneo o dovuto a gruppuscoli di estremisti come i Carc, autori delle scritte comparse sui muri di Milano e ieri presenti alla manifestazione, non di rado assai tesa, organizzata proprio sotto il palazzo della Regione.
SCRITTE CONTRO ATTILIO FONTANA
«Nelle ultime settimane - spiega Fontana - è stato sparso tanto veleno per scopi politici». Che, secondo il suo entourage, sarebbero stati ispirati direttamente da Roma.
Alla quale non si perdona di «aver deciso di mettere sotto stress la Lombardia quando ancora era in piena emergenza virus». E dove si continuerebbe tutt' ora a soffiare sul fuoco, con articoli di stampa ultra critici e una regia ben orchestrata di denigrazione sub governativa diffusa.
LE MINACCE AD ATTILIO FONTANA
E del resto, le parole del segretario della Lega in Lombardia, Paolo Grimoldi sono esplicite. Gli attacchi a Fontana sarebbero il frutto di una «campagna diffamatoria di esponenti del M5S e del Pd», sono cioè i «partiti che rappresentano il governo nazionale ad aver gettato benzina sul fuoco delle polemiche e delle tensioni, come certi organi di stampa a loro vicini».
PAOLO GRIMOLDI
Insomma, più che l' odio "social" si teme l' eterno complottone romano. D' altronde il racconto del disastro sanitario lombardo ai piani alti della regione si tramuta nella narrazione di uno "tsunami" che avrebbe travolto qualunque tipo di organizzazione sanitaria al mondo. E che la Lombardia sia stata la regione tra le più colpite del pianeta è un dato di fatto, così come è vero però che diverse cose non abbiano funzionato, a partire dalla medicina di base per finire con i test sierologici. Il mantra ripetuto è «non abbiamo sbagliato niente».
GIULIO GALLERA ATTILIO FONTANA BY CARLI attilio fontana si mette la mascherina
Concetto che di fronte ai 15 mila 954 morti contati fino a ieri per coronavirus, suscita non poche perplessità anche tra i più benevoli sostenitori.Ma da qui alle minacce fisiche passa però un insuperabile barriera di civiltà.
attilio fontana PAOLO GRIMOLDI giuseppe conte attilio fontana 1 Attilio Fontana
il new yorker si ispira a fontana