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    IL CONTO DELLA MALA-GIUSTIZIA – UN CONSULENTE DEL LAVORO, ARRESTATO NEL 2019 NELL'INCHIESTA MILANESE “KRIMISA” SULLE INFILTRAZIONI DELLA ’NDRANGHETA A MALPENSA, È STATO ASSOLTO E RISARCITO DALLO STATO CON 12.400 EURO – L'UOMO, CHE I PM IN CONFERENZA STAMPA AVEVANO ADDITATO COME “PORTATORE DEGLI INTERESSI DELLA COSCA MAFIOSA”, ERA IN REALTÀ UNA VITTIMA DELLE ESTORSIONI – IL RISARCIMENTO PER I 79 GIORNI DI DETENZIONE È STATO MAGGIORATO PER “L'INDUBBIO PREGIUDIZIO D'IMMAGINE”…


     
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    Estratto dell'articolo di Luigi Ferrarella per il “Corriere della Sera - Edizione Milano”

     

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    Indennizzo per ingiusta detenzione maggiorato di un terzo per «l’indubbio pregiudizio d’immagine» causato all’arrestato (poi assolto) non solo dagli articoli scritti sul suo arresto, ma anche dal fatto che «dal pm in conferenza stampa fosse stato additato come “portatore degli interessi della cosca mafiosa”».

     

    Nel 2019 erano state arrestate 34 persone (poi in larga parte condannate a pene tra i 14 e i 5 anni) dalla gip Alessandra Simion su richiesta del pm Alessandra Cerreti nell’operazione «Krimisa» di cui il capo del pool antimafia, Alessandra Dolci, aveva sottolineato la positiva rarità di un imprenditore che aveva denunciato una estorsione registrando per i carabinieri le minacce sul mercato delle aree dei parcheggi a Malpensa.

     

    aeroporto di malpensa aeroporto di malpensa

    Una di queste registrazioni era centrale anche per la posizione di un consulente del lavoro, di cui un suo cliente (in realtà un ’ndranghetista) si era servito quale «messaggero» per fare arrivare a un imprenditore concorrente su un medesimo terreno (e di cui il consulente era socio) la minacciosa promessa «qualunque cosa verrà fatta lì, sono io che vado lì e scasso tutto».

     

    Mentre per la Procura l’uomo era complice dell’estorsione, per il Tribunale di Busto Arsizio era invece stato anch’egli vittima della minaccia al pari del socio-imprenditore al quale «si era limitato a riferirla, senza aderirvi e senza farla propria neppure in maniera implicita o velata», come sostenuto dal difensore Davide Steccanella.

     

    operazione contro ndrangheta operazione contro ndrangheta

    […] Dunque ora i giudici Nova-De Magistris-Caramellino gli riconoscono gli ordinari 117,91 euro al giorno di ingiusta detenzione per 79 giorni di domiciliari, 9.314 euro, aumentati a 12.400 per «il pregiudizio d’immagine effetto di articoli comparsi in Rete che accostavano il suo nome a quello di vertici delle cosche» [...]

     

    E questo «indubbio pregiudizio», che per l’arrestato era dipeso anche dal fatto che la sua immagine fosse stata «diffusa telematicamente e visualizzata 11.359 volte come “portatore degli interessi della cosca mafiosa”», per la Corte «non può restare privo d’indennizzo perché non si identifica» con quanto può capitare «in occasione di un arresto, bensì lo sopravanza».

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