C. Con. per "la Verità"
RAFFAELE ASCHERI
Ha ragione Guido Piovene quando scrive che Siena è una città misteriosa perché è fatta a chiocciola - e piazza del Campo a forma di conchiglia - con le vie attorcigliate. Infilando una strada si ha l'impressione di costeggiarne un'altra senza vederla. Ogni via ha un doppio fondo, un segreto, e quasi un retroscena che l'accompagna. Così è sempre stato anche nella banca di Siena, il Monte dei Paschi. E questo diventa un problema se del Monte o della Fondazione devi scrivere da cronista finanziario. Avere una fonte senese significa doversi intrufolare nelle chiocciole, nei ghirigori locali, imparare una nuova lingua dove bianco a volte può voler dire nero.
autopsia david rossi il segno dell orologio
Capire che a volte conta più il non detto, il sottinteso da decifrare. Devi essere pronto a tutto, anche a perderti. Sarà che a Siena ovunque ti giri c'è sempre un muro e a volte temi di non uscirne più. Quando la cronaca da finanziaria diventa nera e giudiziaria, però, quei muri rischiano di diventare specchi. Che possono riflettere la realtà o la narrazione che le viene costruita attorno. Il libro di Raffaele Ascheri - Cronaca di un suicidio (annunciato) edito da Cantagalli - parte appunto dalla «cronaca» del suicidio di David Rossi, il responsabile della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena precipitato dalla finestra del suo ufficio a Rocca Salimbeni.
DAVID ROSSI
Smontando, pezzo per pezzo con documenti alla mano, la narrazione degli ultimi anni. La domanda chiave del libro di Ascheri è: il 6 marzo del 2013 Davide Rossi è stato ucciso o si è suicidato? La magistratura con ben tre giudici terzi si è pronunciata in modo chiaro: si tratta di un suicidio avvenuto nel momento in cui l'autorità giudiziaria accese un faro su chi aveva gestito Mps insieme all'ex presidente Giuseppe Mussari e l'ex dg Antonio Vigni coinvolti nell'inchiesta Antonveneta.
SIMULAZIONE MORTE DAVID ROSSI
Nel frattempo, però, il caso è diventato un «giallo» che ha tenuto banco per anni sui media nazionali e nel marzo scorso è stata addirittura istituita una commissione parlamentare d'inchiesta. Legittimamente, sia chiaro. Ma raccontando sempre i contorni più noir e misteriosi della vicenda, e più intriganti dal punto di vista dell'audience. Ascheri però vuol dimostrare, con documenti inediti, non solo che David Rossi ha deciso di togliersi la vita in uno dei momenti più difficili della sua esistenza.
Ma anche che l'ipotesi omicidiaria è stata spettacolarizzata spargendo anche fango (con la tesi dei fantomatici «festini») sulla magistratura senese nonché su tante altre persone che, con il suicidio del povero Rossi, niente ci entravano. Secondo Ascheri il caso Rossi - per volontà della famiglia e di alcuni giornalisti - è divenuto un evento di portata nazionale, financo con riverberi internazionali.
IL CADAVERE DI DAVID ROSSI
Il problema è che la narrazione portata avanti in questi anni ha oscurato molte parti della documentazione, come lo stato psicologico che aveva Rossi in quei giorni dopo le perquisizioni subite (non in veste di indagato) in casa e in ufficio. Ascheri fa parlare le carte, rispolvera verbali di testimonianze curiosamente sottovalutate o messe da parte da altri.
Nel libro viene riportato, ad esempio, il colloquio di circa due ore (avvenuto il giorno stesso del suicidio) tra Rossi e la coach manageriale del Monte che poi testimonierà ai magistrati il suo stato d'animo e che nella narrazione mediatica non è mai stata sentita. Raffaele Ascheri ha già scritto tre libri - La casta di Siena; Le mani sulla città; Mussari Giuseppe: una biografia non autorizzata - e da anni ha un suo blog chiamato l'Eretico. Materiale preziosissimo per capire come girava il mondo nelle contrade (anzi il «groviglio armonioso») quando ancora la Fondazione Mps e la banca da essa al tempo controllata erano chiamati la Mucchina e la Muccona perché dalle loro mammelle per decenni hanno mangiato in tanti.
DAVID ROSSI
E utili ancora oggi come lente per leggere le vicende politiche senesi. L'Eretico Ascheri, insieme ad altri blogger locali, sono stati gli unici a denunciare le relazioni pericolose che stavano soffocando la città, dall'università alle squadre di calcio e di basket passando ovviamente per il Monte e la sua Fondazione. A caro prezzo, e non solo in termini di querele ricevute (e altre, forse, arriveranno).
Lo racconta lo sesso Ascheri ricordando anche i rapporti di reciproca antipatia che correvano tra lui e il Rossi ma anche guardandone la figura con sincero senso di pietas. Alla fine del libro l'autore verga un lungo post scriptum, un contributo alla critica di sé stesso. Ma che si conclude così: «I mulini a vento - ci permettiamo di dire - forse lo stesso David Rossi sarebbe il primo a non volere che venissero rincorsi».
LA FINESTRA DA CUI E CADUTO DAVID ROSSI la morte di david rossi mps 8 la morte di david rossi mps 13 LA FINESTRA DA CUI E CADUTO DAVID ROSSI la morte di david rossi mps 4 LE LETTERE DI ADDIO DI DAVID ROSSI