• Dagospia

    IL CORRIERE DELLA SÒLA! LA PARTITA DI GIRO DELLE BANCHE E IL PIANO DEI SOGNI DI SCOTT JOVANE


     
    Guarda la fotogallery
    RCSRCS

    1 - INIZIA ORA LA (VERA) GUERRA IN RCS
    Da "Il Foglio"


    Ieri l`assemblea degli azionisti della Rizzoli Corriere della Sera ha approvato la prima tranche dell`aumento di capitale previsto per quest`anno. La decisione è arrivata dopo un confronto serrato durato mesi tra gli azionisti che appartengono al patto di sindacato, che controlla il 60 per cento delle quote, e quelli che ne sono fuori, con il controllo del 20 per cento del capitale.

    SCOTT JOVANE A BAGNAIASCOTT JOVANE A BAGNAIA

    Dietro il sofferto via libera c`è il lavoro "pancia a terra" delle banche azioniste e creditrici, Mediobanca e Intesa Sanpaolo: non potevano lasciare fallire Rcs anche per proprio interesse (chi le avrebbe ripagate dei crediti?). Ricapitalizzare per 380 milioni era una scelta obbligata, ma non è stata unanime ("sì" dall`82 per cento del capitale; astenuti Benetton e Merloni).

    GIUSEPPE ROTELLIGIUSEPPE ROTELLI

    Ora inizia la vera guerra nella società editrice del Corriere. L`adesione del socio fuori patto con il pacchetto d`azioni più consistente, l`imprenditore della sanità Giuseppe Rotelli, sarebbe infatti vincolata a tre condizioni. Scioglimento anticipato del patto, riorganizzazione del management e revisione del piano d`investimenti. In pratica una rivoluzione (in barba ai pattisti). Ieri, per mezzo dei suoi legali, Diego Della Valle, socio ribelle di Rcs, si è astenuto dalle votazioni sul bilancio 2012 e sullo snellimento del cda, ha confermato il "no" all`aumento di capitale e ha stroncato il piano di rilancio dell`ad Pietro Scott Jovane, che intende investire 118 milioni nel digitale.

    2 - IL PIANO DEI SOGNI DI SCOTT JOVANE: SITI A PAGAMENTO, E-COMMERCE E UN CANALE ALL NEWS PER FARE CONCORRENZA A SKY E TGCOM24
    Marco Capisani per "Italia Oggi"


    L'assemblea di Rcs ha dato il via libera ieri all'aumento di capitale fino a 600 milioni di euro, di cui almeno 400 da sottoscrivere entro luglio 2014 e il resto entro dicembre 2015. L'operazione è stata approvata dopo oltre nove ore di riunione con l'82% dei voti favorevoli, in un'assemblea a cui ha partecipato l'86,7% del capitale. Tra i voti contrari c'è stato quello di Diego Della Valle, mentre Giuseppe Rotelli ha votato a favore. Tra gli astenuti, la famiglia Benetton e i Merloni.

    logo intesa san paolologo intesa san paolo

    In chiusura della riunione l'a.d. Pietro Scott Jovane ha risposto alle forti critiche che Della Valle aveva portato in assemblea tramite il suo rappresentante Sergio Erede: «Respingiamo con fermezza l'addebito di aver compiuto irregolarità contro l'interesse sociale a favore delle banche creditrici», ha detto l'a.d. Secondo le critiche, il piano di Jovane è eccessivamente penalizzante per gli attuali azionisti per via del forte effetto diluitivo che comporterà, ma soprattutto i suoi obiettivi per il 2013 risultano «chiaramente irrealizzabili già alla luce dei risultati a fine marzo». Prima di pronunciarsi sull'aumento l'assemblea aveva approvato il bilancio 2012 e la riduzione del cda a nove membri dopo le fuoriuscite già avvenute.

    Durante la mattinata, invece, Scott Jovane aveva annunciato i 30 cantieri del piano. Fra questi, l'arrivo delle notizie a pagamento per Corriere.it e Gazzetta.it, più sezioni tematiche online e servizi di e-learning alle imprese. Ma anche lo studio di un canale video web di sole all news che faccia concorrenza a Sky e Tgcom24. Jovane ha parlato della fase due del piano di sviluppo.

    diego della vallediego della valle

    Al via, ora che l'aumento è stato approvato, ci potranno essere 120 progetti che coinvolgeranno l'intero gruppo del Corriere della Sera e di questi una trentina sono incentrati sulla creazione di nuovi contenuti, soprattutto digitali. «Investiremo 160 milioni di euro nel periodo del piano (2013-2015, ndr), ma il 72% di questi impegni va al mondo digitale», ha precisato Jovane. Alla carta resta il 28% che equivale a 44,8 milioni nel triennio, ossia meno di 15 milioni l'anno.

    Come ha già annunciato Repubblica, dunque, anche il Corriere della Sera e la Gazzetta dello Sport chiederanno ai loro lettori di pagare per poter leggere tutta la loro informazione, in parallelo Rcs svilupperà sezioni verticali di news in modo da poter attrarre più pubblicità internet, cercando tra gli inserzionisti specializzati nelle materie trattate (dall'arredamento all'automotive, per esempio).

    Sempre sul fronte digitale, si darà spazio all'e-commerce tramite alleanze e joint venture e ancora a piattaforme di apprendimento online per le scuole. Ma sul tavolo di Jovane c'è anche la proposta di H24, società che per Rizzoli cura le dirette tv sui siti internet, di realizzare un canale di attualità raccontata tramite video.

    L’arrivo a Montecitorio di Daniela SantanchèL’arrivo a Montecitorio di Daniela Santanchè

    Tra dirette e approfondimenti, l'intenzione è quella di creare un vero e proprio palinsesto con almeno 8 ore di format originali. Un business che, nelle stime aziendali, può valere 27 milioni di ricavi lordi. Nei piani dell'a.d. di Rcs c'è spazio poi per le attività detenute in Spagna attraverso Unidad Editorial. Nonostante con l'acquisizione di Recoletos (che pubblica il quotidiano sportivo Marca e l'economico Expansiòn) Rizzoli abbia iniziato a indebitarsi, le attività iberiche «sono considerate core e come tali pienamente coerenti con il piano di sviluppo della casa editrice», ha ribadito ieri Jovane.

    «Nel piano è previsto il potenziamento e lo sviluppo di questi brand in Nord e Sud America, sfruttando la diffusione della lingua spagnola».Tra il 2011 e il 2012, però, Unidad Editorial ha accumulato perdite per 846,6 milioni di euro in tutto (di cui 323,3 milioni nel 2011 e 523,3 milioni nel 2012). Restano in vendita, invece, i dieci periodici Rcs per i quali Jovane sta vagliando le proposte avanzate. Compresa quella della concessionaria Visibilia di Daniela Santanché.

    A oggi, ha aggiunto Jovane, «non ci sono variazioni nel conseguimento degli obiettivi previsti per l'anno in corso: nel 2013 riduzione dei ricavi a una sola cifra e un ebitda margin ante attività non ricorrenti positivo per il 3%». Quindi, il piano di sviluppo non subisce modifiche e procede coi suoi progetti. Anche l'andamento della raccolta pubblicitaria fino a maggio, ha concluso Jovane, «è in linea con le previsioni».

     

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport