Estratto dell’articolo di Marco Imarisio per il “Corriere della Sera”
PUTIN E PRIGOZHIN
....Sul finir della mattinata, Vladimir Putin accoglie 2.500 militari e soldati dell’esercito, della Guardia nazionale, dell’Fsb e del Servizio federale di Vigilanza, in rappresentanza di tutti coloro «che hanno garantito l’ordine e la legalità durante la ribellione». Alla cerimonia, poco distante da Putin, assiste anche il ministro della Difesa Sergei Shoigu, alla sua prima apparizione pubblica dopo qualche tempo, e anche questo è un segnale ben preciso. Resterà al suo posto, almeno per ora, nonostante fosse la sua destituzione il principale obiettivo dell’insurrezione militare.
Putin non nomina mai Evgenij Prigozhin, che proprio ieri si è visto annullare dall’Fsb ogni capo di imputazione per la rivolta di sabato. Se mai è esistito un convitato di pietra, quello è lui nella Russia di questi giorni. Il messaggio diretto nei suoi confronti viene recapitato poco dopo, forte e chiaro.
PRIGOZHIN E PUTIN
Dopo anni passati negare che lo Stato russo c’entrasse qualcosa con quella milizia privata, Putin esordisce così davanti ai militari invitati nel suo studio. «Tutto ciò di cui è proprietario il Gruppo Wagner è stato interamente finanziato dal ministero della Difesa e dal nostro bilancio. Soltanto dal maggio del 2022 al maggio di quest’anno, lo Stato ha fornito un supporto finanziario pari a 86 miliardi di rubli», una cifra equivalente a un miliardo di dollari. Ancora, aggiunge il presidente con uno sguardo che non promette nulla di buono, il proprietario della Concord, la compagnia di Prigozhin che rifornisce l’esercito di cibo, ha guadagnato altri 937 milioni di dollari.
«Spero che durante questo lavoro, nessuno abbia rubato nulla, o almeno abbia rubato il meno possibile. Ma comunque faremo chiarezza». È appena il caso di ricordare che molti avversari di Putin, primo tra i quali Aleksej Navalny, hanno cominciato la loro discesa nelle carceri russe con una prima condanna per reati finanziari.
vladimir putin parla alla nazione dopo il colpo di stato di prigozhin
Intanto, il ministero della Difesa annuncia che la Brigata Wagner si sta preparando a consegnare tutte il suo arsenale, mentre Viktor Zolotov, ex responsabile della sicurezza del presidente e attuale direttore della Guardia nazionale, informa i giornalisti della decisione che quest’ultima verrà autorizzata all’uso di armi pesanti e carri armati. Prigozhin ha indicato la strada per Mosca. Ma da oggi sarà molto più difficile percorrerla, per chiunque abbia la tentazione di provarci.