Luca Bianchin per la Gazzetta dello Sport
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Il cuore che si mette a battere rapidamente, molto rapidamente. Lo spavento collettivo. L' addio alla trasferta di Madrid. La settimana - e almeno in parte, la stagione - di Sami Khedira è cambiata alla vigilia di Atletico Madrid-Juventus. Ieri Sami ha sentito il suo cuore battere in modo irregolare e ha capito che c' era decisamente qualcosa che non andava. In serata si è saputo e si è capito: Khedira ha un problema cardiaco simile a quello che fermò Stephan Lichtsteiner tra il 23 settembre e il 3 novembre 2015.
Il comunicato stampa Juve parla di «accertamenti medici, dai quali è emersa l' opportunità di effettuare uno studio elettrofisiologico e eventuale trattamento di un' aritmia atriale». Chi si chiede se Khedira potrà avere problemi nella vita comune può stare tranquillo: la complicazione è assolutamente superabile. Chi si preoccupa per l' assenza dal campo può sorridere a metà: se gli esami dovessero confermare le prime ipotesi, dovrebbe mancare per 30-40 giorni. Non troppo, nemmeno poco.
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L' ABLAZIONE Il professor Fiorenzo Gaita è lo specialista che operò Lichtsteiner. Ieri sera ha visto anche Sami Khedira: «La situazione verrà valutata con studio elettrofisiologico - dice -. Tutto si potrebbe risolvere con una ablazione». Bruno Carù, cardiologo che si è occupato di tantissime problematiche cardiache nel calcio, spiega di che cosa si tratta: «L' ablazione è un intervento che prevede l' introduzione di un elettrocatetere nel cuore. Si fa una piccola bruciatura proprio nel cuore, che genera una piccola cicatrice. Questa cicatrice permette di interrompere il circuito elettrico che genera la fibrillazione».
La fibrillazione atriale è il caso più grave di aritmia - un battito completamente irregolare del cuore - e sì, può capitare anche ai calciatori. Il cuore è un muscolo e, come altri muscoli, negli sportivi viene particolarmente sollecitato. Da qui i vari casi, molto diversi tra loro, che dagli anni Novanta hanno riempito le cronache sportive: Kanu, Fadiga, Biabiany, Cassano, Natalino, senza arrivare ai casi più gravi di Morosini e Astori. Anche Cristiano Ronaldo da ragazzino fu operato per sistemare il battito irregolare.
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CENTROCAMPO A RISCHIO Sami Khedira però non ha mai avuto problemi al cuore. Anche per questo la Juventus ieri si è spaventata e ha ritardato l' arrivo a Madrid. Ora si tratta di valutare come la questione influenzerà la primavera. Se l' ablazione venisse fatta prestissimo, si potrebbe ipotizzare un rientro a fine marzo. Allegri in conferenza stampa ha rimandato alle comunicazioni ufficiali ma si vedeva, era colpito.
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«Sami stava bene e stava giocando bene, è un giocatore di spessore internazionale ma ora ci saranno altri», ha detto più tardi. La salute ovviamente ha un' assoluta priorità ma è curioso come, da un punto di vista calcistico, il centrocampo della Juve non abbia pace. La Juve ha scelto di affrontare la stagione con cinque giocatori - Khedira, Emre Can, Pjanic, Bentancur, Matuidi, più alcuni adattabili come Cuadrado e Bernardeschi - ma Khedira ha avuto problemi frequenti: soleo, flessore, caviglia, l' ultimo al ginocchio destro. Emre Can addirittura a fine ottobre è stato operato per l' asportazione della tiroide.
IL PRECEDENTE Il futuro è garantito con l' acquisto di Ramsey, che arriverà a luglio, ma il presente è delicato: con Cuadrado ancora fuori a lungo, la Juve ha quattro giocatori di ruolo, che possono bastare considerato il vantaggio in campionato. Un nuovo infortunio però farebbe scattare l' emergenza.
Un precedente, almeno, conforta. Lichtsteiner nel 2015 tornò in Champions, a Mönchengladbach, e subito segnò al Borussia. L' andata dei quarti è a inizio aprile: Khedira può quasi fare con calma.
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