Laura Vincenti per https://milano.corriere.it/
MICKEY ROURKE E MASSIMO NOCERINO
«A Los Angeles non solo non mi è mai successa una cosa del genere, ma sarebbe anche impensabile». Così Massimo Nocerino, nato a Milano 53 anni fa ma residente da 20 nella città degli Angeli, racconta la sua disavventura dell’altra notte. Sono le 4 del mattino del 29 dicembre, Max e una sua amica decidono di bere l’ultimo bicchiere in uno dei tanti locali di corso Como.
Scesi da una vettura di Uber, si avviano a piedi verso le insegne ancora accese, quando vengono circondati da una gang di 30 nordafricani: «La mia amica è riuscita a divincolarsi, mentre io sono stato accerchiato da 7/8 giovani di età compresa tra i 20 e i 28 anni. Non mi hanno minacciato, né picchiato. Usano un’altra tecnica: ti si stringono intorno, in modo che tu non abbia via di fuga, ti vengono addosso, ti parlano, ti distraggono, ti toccano, ti prendono le mani e infilano le loro nelle tasche del tuo giubbotto per derubarti».
movida corso como
Max mantiene la calma, non si oppone, non reagisce, percepisce il pericolo: il bottino è un cellulare e un pacchetto di sigarette: «Appena si sono dileguati, mi sono accorto che mi mancava il telefonino: per riaverlo, ho offerto del denaro agli altri del gruppo, amici di quelli che mi avevano appena derubato. Hanno provato a portarmi in una via buia e nascosta dietro corso Como per contrattare: sono scappato, perché intuivo che mi avrebbero fregato il portafogli e tutto il resto».
MASSIMO NOCERINO
Max è in città per le vacanze di Natale: a Los Angeles lavora come designer di moda, specializzato nel «customizzare» abiti di scena di artisti come Mickey Rourke, di cui è amico intimo, Julian Lennon, primogenito di John Lennon, Jerry Cantrell, fondatore del gruppo grunge Alice in Chains, Bill Duffy, chitarrista dei Cult, e tanti altri. In questi giorni è ospite della sorella, la senatrice Simona Nocerino, portavoce del Movimento 5 Stelle al Senato: «Mi ha accompagnato a sporgere denuncia: ci sono rimasto malissimo per questo fatto». Max adesso non vede l’ora di tornare a Los Angeles: «Ho l’aereo di ritorno il 10 gennaio. In California non mi sono mai trovato in pericolo».