Paolo Mastrolilli per “la Stampa”
mike pompeo
Le operazioni di spionaggio della Cina non sono un problema esclusivamente americano, ma rappresentano un'emergenza globale». A lanciare l'allarme è un alto funzionario dell'amministrazione Trump, durante un briefing di background tenuto ieri con un gruppo di giornalisti, che aiuta anche a capire le pressioni fatte sull'Italia affinché non affidi la costruzione del suo network 5G a Huawei.
Ieri Pechino ha risposto alla chiusura del consolato a Houston ordinando agli americani di sgomberare la loro sede diplomatica a Chengdu. Una rappresaglia proporzionata, che secondo gli analisti segnala la volontà di limitare l'escalation, nonostante il duro discorso con cui giovedì il segretario di Stato Pompeo ha chiesto di cambiare la leadership del Partito comunista. Chengdu ha un valore simbolico, perché è la città da cui si gestiscono i rapporti col Tibet, però non ha il peso che avrebbe avuto la chiusura di Hong Kong o Shanghai.
5g
Nelle stesse ore gli Usa hanno arrestato Tang Juan, la presunta spia che aveva trovato rifugio nel consolato cinese di San Francisco. Tang studiava in California ed è stata fermata perché aveva mentito nella domanda per il visto, sostenendo di non aver mai prestato servizio nelle forze armate, mentre invece lo aveva fatto quando era ricercatrice alla Fourth Military Medical University. Non avendo l'immunità diplomatica è stata arrestata, e ieri è comparsa davanti ai giudici di Sacramento.
Il governo Usa ha organizzato un briefing a cui hanno partecipato un alto funzionario del dipartimento di Stato, uno della Giustizia, e uno della comunità dell'intelligence. Il quadro che hanno illustrato è impressionante. Il consolato di Houston, da dove tra l'altro si rubavano i dati delle università locali, «è la punta dell'iceberg di un'operazione condotta in almeno 25 città americane».
HUAWEI
Il funzionario del dipartimento alla Giustizia ha rivelato che «il 60% dei furti di segreti commerciali ha come protagonista la Cina, e l'80% di essi beneficiano il governo». Il collega dell'intelligence ha aggiunto che «negli ultimi 10 anni c'è stato un aumento del 1300% dello spionaggio economico da parte di Pechino. In questo momento l'Fbi ha 2000 inchieste di controspionaggio contro la Repubblica popolare, e ne apre una ogni 10 ore». Il rappresentante del dipartimento di Stato ha denunciato che «l'offensiva non è solo contro gli Usa, ma è globale». Così si capisce la pressione sull'Italia, perché Huawei è considerata organica alle operazioni di intelligence cinesi.