PUTIN E BIDEN
1. BIDEN DISERTA IL G20 VIRTUALE CON PUTIN YELLEN AL SUO POSTO
Estratto da “la Repubblica”
Il faccia a faccia tra Joe Biden e Vladimir Putin - anche se solo in forma virtuale - non si terrà. Il presidente americano […] ha deciso di non partecipare al G20 in teleconferenza organizzato […] dall’India, al quale è stato invitato anche il presidente russo. Al posto di Biden parteciperà la segretaria del Tesoro, Janet Yellen […]. La scusa ufficiale sambrano essere le festività che il presidente trascorrerà a Nantucket, in Massachusetts.
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“Con il Thanksgivng alle porte, non siamo sicuri se il presidente sarà in grado di prendere parte al vertice virtuale”, aveva messo le mani avanti lunedì Eric Garcetti, ambasciatore americano a New Delhi. Ma, non essendoci problemi logicistici (Biden può collegarsi da ovunque in condizioni di assoluta sicurezza), agli osservatori sembra una scelta politica, un modo per evitare di legittimare Putin al suo ritorno sul palcoscenico internazionale […].
2. PUTIN AL G20 SCONFITTA DEL DIRITTO
Estratto da Vladimiro Zagrebelsky per “la Stampa”
L'ultimo G20 a presidenza indiana si tiene ora con la partecipazione da remoto dei capi di Stato o di governo. Ve ne è uno tra essi che rappresenta un caso eccezionale. Per la prima volta i partecipanti dialogheranno con chi è oggetto di un ordine di arresto internazionale, che lo indica responsabile di crimini di guerra. Contro Putin, presidente della Federazione Russa, la Corte penale internazionale procede per una serie di crimini legati alla guerra di aggressione che oppone la Russia alla Ucraina.
vladimir putin 6
E ha emesso ordine di arresto per uno di essi, la deportazione e il trasferimento illegale in Russia di centinaia di bambini dai territori ucraini occupati. Non si tratta soltanto di situazione per tutti imbarazzante, ma di un caso di grande incidenza sulla rilevanza internazionale della responsabilità personale per i più gravi crimini di guerra e contro l'umanità.
Con l'istituzione della Corte penale internazionale […] è stata esclusa ogni forma di immunità legata alle funzioni di vertice svolte dai responsabili dei crimini elencati dallo Statuto della Corte (Statuto di Roma, 1998). Si tratta di un avanzamento di grande importanza, che è stato compiuto per affermare che per nessuna ragione devono rimanere impunite le più gravi violazioni, mettendo in opera uno strumento giudiziario capace di sanzionarle, fuori della logica della "giustizia dei vincitori".
VLADIMIR PUTIN VERTICE BRICS
Nella intenzione delle Nazioni Unite, […] si creava un mezzo che avrebbe contribuito a contrastare in futuro la commissione di quei crimini. E i capi di governo non sarebbero più stati immuni. La Corte ha in passato già giudicato e ordinato l'arresto di chi era accusato di crimini […]. Nel caso del presidente russo si tratta però di persona attualmente in carica e sono in corso non soltanto le operazioni di guerra, ma anche […] i tentativi di porvi termine.
È possibile che accanto ad altri importanti temi, anche quello della guerra in Ucraina sia oggetto di discussione nella riunione del G20. Per ora non si ha notizia di reazioni di questo o quel governo partecipante di fronte all'inusitata partecipazione […].
PUTIN ZELENSKY
[…] Nel caso del presidente russo, ci si era allora chiesti: chi e come parlerà, tratterà con una persona formalmente accusata di crimini di guerra? E se all'opposto nessuna conseguenza dovesse vedersi dell'ordine dato dalla Corte, quale crisi si aprirà nel sistema di giustizia internazionale?
La risposta a queste domande viene forse ora dal G20 in corso di svolgimento ed è nel senso della irrilevanza della Corte penale internazionale e di un suo provvedimento, così grave come è l'arresto di un capo di Stato ancora in esercizio. Naturalmente c'è da sperare che lo spazio dato alla politica […] porti al risultato della cessazione delle sofferenze per la popolazione, delle distruzioni, della violazione del diritto penale internazionale e dei crimini che esso vorrebbe interdire e punire.
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Ma l'istituzione della Corte penale internazionale, in via di principio ha rappresentato un avanzamento di grande importanza nel contrasto della commissione dei crimini di guerra e di quelli contro l'umanità. Si è voluto compiere un passo in avanti: a partire dalla fine della Seconda guerra mondiale si era affermata la responsabilità della Comunità internazionale nel prevenire e sanzionare le più gravi violazioni.
Tuttavia fin dall'inizio il movimento di cui lo Statuto della Corte penale internazionale era il frutto incontrò forti contrasti. Se furono 123 gli Stati che lo ratificarono, vi furono importanti rifiuti. Tra gli altri non hanno accettato di partecipare al sistema della Corte, gli Stati Uniti, la Cina, la Russia, la Turchia, Israele, l'India, Pakistan: i governi più potenti.
putin zelensky
Non solo, ma importanti e concreti intralci al funzionamento della Corte sono venuti dagli Stati Uniti ed ora dalla Russia (che addirittura ha minacciato l'arresto dei giudici della Corte che hanno ordinato l'arresto di Putin). Al quadro non si può omettere di aggiungere la paralisi dell'ONU e del suo Consiglio di sicurezza, che si era voluto organo fondamentale della imposizione della pace quando la guerra si scatenasse tra gli Stati.
Esso ora è paralizzato, avendo tra i suoi membri permanenti uno Stato aggressore, dotato del potere di veto. Ecco come lo svolgimento del G20 che si tiene in questi giorni aggiunge un elemento non trascurabile alla crisi delle speranze e delle prospettive di pace fondata sulla preminenza del diritto e la sanzione dei più gravi crimini attraverso il riconoscimento di una efficace e condivisa giustizia internazionale.
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