Marco Giusti per Dagospia
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Che vediamo stasera? Io ieri mi sono ovviamente visto su Sky “Driftmark”, la settima puntata di “House of the Dragon”, serie ormai decisamente superiore a “Gli anelli del potere”, anche se malgrado due grandi protagonisti come Emma D’Arcy e Matt Smith, che portano un bel po’ di modernità, malgrado i draghi che svolazzano dappertutto, malgrado la grande regia di Miguel Sapochnik, non troviamo personaggi come il Tyrion Lannister di Peter Dinklage o la Daenerys Targaryen di Emilia Clarke o il Jon Snow di Kit Harington.
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Chiaro che non puoi avere facilmente un altro Peter Dinklage, ma né Emilia Clarke né Kit Harington sono grandi attori, però hanno personaggi che ti prendono. Inoltre, un po’ come nella serie avversaria, “Gli anelli del potere”, i set sono sempre gli stessi, e si naviga sul già molto, ma molto visto. Per come si vede oggi la tv, direte, va bene anche così.
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Io ieri mi sono visto su Prime, e ve lo consiglio, “Waves” di Trey Edward Shults solo per vedere Taylor Russell, protagonista della seconda parte del film, perché Luca Guadagnino mi aveva detto di averla scelta per “Bones and All” dopo averla vista qui. Sì è favolosa, anche se sarà ancora più coinvolgente in “Bones and All”. Il problema è che mi sono accorto solo alla fine del film di averlo già visto e perfino recensito per Dagospia solo tre anni fa dalla Festa di Roma. Annamo bene.
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Anche stasera in chiaro vi consiglio molti film che avrete sicuramente già visto. Come “Danko” di Walter Hill, canale 27 alle 21, 10, con Arnold Schwarzenegger, poliziotto di ferro che parte dalla Russia per acciuffare un criminale a Chicago, aiutato da Jim Belushi. Ci sono anche Ed O'Ross, Peter Boyle, Laurence Fishburne. All’epoca fu un grande successo.
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Non parliamo poi di “Pat Garret e Billy The Kid” di Sam Peckinpah, Iris alle 21, uno dei miei film preferiti in assoluto, con James Coburn come Pat Garrett, e Kris Kristofferson come Billy The Kid, ma anche Jason Robards, Richard Jaeckel, Katy Jurado, Slim Pickens, Jack Elam come Alamosa Bill, Luke Askew, Harry Dean Stanton, che convinse Peckinpah a prendere Kris Kristofferson come protagonista. E Kristofferson convinse il regista a chiamare Bob Dylan come musicista del film, autore e cantante delle canzoni (“Knockin on Heaven’s Door”…), e attore nel ruolo del traditore, Alias.
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Il film venne massacrato dal capo della MGM del tempo, James T. Aubrey, che aveva perso 120 milioni di dollari su un albergo a Las Vegas e doveva incassare subito riducendo i tempi e i costi di una serie di film. Così Peckinpah si ritrovò il film scempiato al montaggio e dalle 2 ore e 4 minuti originali di director’s cut si arrivò a una versione da 1 ora e 46’ minuti. Peckinpah, quando vide questa versione, cercò di pisciare contro lo schermo all’anteprima. Il film fu un fiasco, ma quando lo vedemmo lo amammo subito lo stesso. Da qualche parte trovate anche la copia integrale, che esiste perché al tempo venne rubata al montaggio.
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Anche se ne versioni ne esistono addirittura tre, quella da 106’, una del 1988 da 122’ e una del 2005 da 115’. Coburn ricordava che Peckinpah, ormai alcolizzato, poteva avere al massimo quattro ore di lucidità sul set. Il resto lo giravano gli assistenti. Nessuno si accorse che una macchina da presa era fuori fuoco, così si dovette rigirare gran parte del film. Con Kristofferson non si presero, ma Peckinpah temeva la forza fisica del cantante. Mi può uccidere, diceva. “Hai ragione, Sam”, gli rispondeva Kristofferson. Anche tagliato, anche girato con una cinepresa sballata, rimane un grande film.
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Dall’Inferno di Peckinpah passiamo al Paradiso di Zeffirelli con “Fratello Sole Sorella Luna” con Graham Faulkner e Judi Bowker che fanno San Francesca e Santa Chiara, Valentina Cortese, Leigh Lawson, Alec Guinness, Massimo Foschi, Tv2000 alle 20, 55. Curiosamente Al Pacino fece il provino sia come Billy The Kid, ma non sapeva andare a cavallo, sia come San Francesco, ma gli sembrò troppo teatrale. Venne provinato anche Caetano Veloso (sarebbe stata una scelta favolosa). Il ruolo andò invece all’esordiente Graham Faulkner, che sostituì all’ultimo minuto Frank Grimes. Non ho mai perdonato a Zeffirelli la versione italiana. Totalmente diversa da quella inglese, più corta di 14’, con le canzoni di Claudio Baglioni al posto di quelle perfette di Donovan.
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Su Cine 34 alle 21 trovate l’ottimo “Se mi lasci non vale” di e con Vincenzo Salemme, Carlo Buccirosso, Paolo Calabresi, Serena Autieri, Tosca D'Aquino. Al suo decimo film da regista, Salemme torna a Napoli, riprende in compagnia Carlo Buccirosso, ritrova Tosca D’Aquino e Serena Autieri, innesta nel corpo napoletano dell’opera un buffo Paolo Calabresi, omaggio un grande vecchio del teatro come Carlo Giuffrè, un po’ svagato ma perfetto, e i risultati si vedono. Perché con nessuno funziona bene come con Buccirosso (e viceversa).
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La storia del film è una sorta di piano diabolico messo in piedi da Salemme e Paolo Calabresi per vendicarsi delle loro fidanzate, rispettivamente Serena Autieri e Tosca D’Aquino, che li hanno lasciati malamente. Ognuno di loro dovrà fare innamorare la fidanzata dell’altra e poi lascarla solo per farle soffrire. Una specie di Delitto per delitto di Hitchcock e Patricia Highsmith senza sangue, insomma. Solo che mentre per la coppia Calabresi-Autieri il meccanismo funziona fin troppo bene, al punto che lui si innamora davvero, per la coppia Salemme-D’Aquino, dove Salemme dovrebbe fingersi ricchissimo uomo d’affari, la cosa è più complessa.
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C’è di mezzo il ruolo dello chauffeur, quello per cui è stato ingaggiato Buccirosso (“c’è un contratto? E l’Enpals?”), attore in bolletta, ma per un equivoco, finisce che Buccirosso diventa agli occhi della D’Aquino il ricco napoletano e Salemme l’autista. Ma, siccome lei ci casca nella performance di Buccirosso, si va avanti lo stesso. Fino a pasticci su pasticci. Anche perché Buccirosso rischia grosso quando in un ristorante viene riconosciuto da uno scatenato pizzaiolo gay che lo insulta in napoletano. “Quando il folklore diventa terrorismo la fuga diventa l’unica via di salvezza”, conclude scappando.
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Su Canale 20 alle 21, 05 trovate invece il fortunato “Troy”, kolossal peplum di Wolfgang Petersen con Brad Pitt come Achille, Eric Bana come Ettore, Orlando Bloom come Paride, Diane Kruger come Elena, Sean Bean come Ulisse, Brian Cox come Agamennone, Brendan Gleeson come Menelao, Peter O'Toole come Priamo. Grande cast… Quando si menano Brad Pitt e Eric Bana sono proprio loro dopo mesi di addestramento, senza stuntman. Avevano fatto un patto. Se provocavano all’altro delle ferite, si pagava 50 dollari quelle superficiali e 100 quelle più serie. Pitt pagò 750 dollari a Bana, che non pagò nulla.
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Girato parte in Turchia, parte a Malta, dove morì un attore, il culturista George Camilleri, mr Malta nel 2003, parte in un Messico tormentato da ben due uragani, dove il set si era dovuto spostare dalla prima scelta, il Marocco, con lo scoppio della guerra in Iraq. Il film durava 2h43’, il director’s cut è invece di 196’ e contiene molte più scene di sesso e violenza. La versione di Canale 20 dura invece 155’. Boh?
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Su Rai Movie alle 21, 10 trovate invece la commedia con le cuoche, una celebre, l’altra dilettante, "Julie & Julia" di Nora Ephron con Meryl Streep, Amy Adams, Stanley Tucci, Chris Messina. Gnam! Romantica storia d’amore tra un gangster e una pilota di Formula Uno è “Le Fidèle", Rai 5 alle 21, 15, di Michael R. Roskam con Matthias Schoenaerts, Adèle Exarchopoulos, Jean-Benoît Ugeux. Non brillano di originalità né “La famiglia omicidi”, dark comedy inglese di Niall Johnson con Rowan Atkinson, Kristin Scott Thomas, Maggie Smith, Patrick Swayze, Cielo alle 21, 15, né il “Total Recall – Atto di forza” di Len Wiseman con Colin Farrell, Kate Beckinsale, Jessica Biel, Bryan Cranston, Bill Nighy, Ethan Hawke, Rai 4 alle 21, 20.
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Per non parlare di “Jumanji: Benvenuti nella giungla” di Jake Kasdan con Dwayne Johnson, Karen Gillan, Kevin Hart, Jack Black, Nick Jonas, Bobby Cannavale, Rai Due alle 21, 20. Su Canale Nove alle 21, 25 arriva invece la commedia con un ragazzo che si vuole fare prete “Non c’è più religione” di Luca Miniero con Claudio Bisio, il padre del ragazzo, Alessandro Gassman, il vero prete, Angela Finocchiaro, Nabiha Akkari, Giovanni Cacioppo.
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